14 Mar Delizie della tavola calabra al Festival di Sanremo
Ben 19 aziende con tanti prodotti di eccellenza, scelte da Monika Sannicola, Franco Papa e “Tipicaly”, per gli aperitivi e la cena finale con tanti artisti e personalità
di Angelo Cotronei
La Calabria a tavola, l’enogastronomia di qualità e la forte identità che conquistano e lasciano il segno.
Nella Sanremo del Festival, archiviata una tappa davvero bella ed importante per Monika Sannicola, chef patron, assieme al marito Franco Papa, del “Bohemian Restaurant” di Mormanno (Cs), nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, ed entusiasta componente della delegazione calabrese di APCI (presieduta dallo chef Francesco Pucci) – Associazione Professionale Cuochi Italiani che tramite una partnership con “Tipicaly” di Riccardo Magaró, marketplace di prossimità, sceglie per etica, storia e qualità, prodotti del food e del beverage made in Calabria, considerati veri e propri marcatori culturali di grande forza.
In occasione del Festival della canzone, Monika e Franco, assieme a “Tipicaly”, hanno selezionato ben 19 aziende calabresi con i rispettivi eccezionali prodotti, per deliziare e allietare nell’area lounge del Festival, il break degli illustri ospiti di “Casa Sanremo”.
“Grazie alla disponibilità e al prezioso supporto del patron Vincenzo Rusolillo – racconta Monika, ammirevole e davvero irriducibile cultrice e promotrice di specificità e tradizioni alimentari calabre – abbiamo identificato le materie prime da promuovere assieme ai loro rispettivi territori della regione, attraverso il beverage e il food identitario“
“Nella serata conclusiva del Festival, inoltre, il privilegio di entrare operativamente nella cucina di Casa Sanremo, da sempre capitanata dal grande maestro Fofó Ferrieri con il direttore Vittorio Imperati e lo staff di fiducia, dove, per l’occasione, abbiamo costruito un affascinante percorso identitario della nostra amata Calabria, fortemente convinti che il suo cibo è un elemento di forte appartenenza che diventa ancora più apprezzato quando, fuori dai propri confini, viene messo a confronto con altre culture alimentari”.
Pescato calabrese, scottato con limone Igp di Rocca Imperiale, bergamotto e arancio biondo, crumble di tarallo al cedro, mousse di fagiolo poverello bianco con lacrima di melassa di fico: queste, alcune delle altisonanti delizie che hanno invece caratterizzato e stupito nella cena di chiusura del Festival, nell’area roof, in cui la Calabria (presente a Sanremo prima con la partnership ufficiale della Regione Calabria, poi con quella tecnica di “Tipicaly”) è stata unica, assoluta e ammirata protagonista.
Queste le aziende e i prodotti, degustati da cantanti, strumentisti, giornalisti, vip e ospiti vari avvicendatisi dal 2 al 6 marzo alla kermesse canora, con le personalità calabresi coinvolti: Giambattista Sola, azienda agricola Aria fina; Fagiolo poverello bianco; Annalisa Farm, frutti di bosco del Pollino; Salumificio Coinas, salumi di montagna; Biscottificio del Borgo, frollotto; Nature Med, liquirizia Dop di Calabria; Azienda agricola Riggio, archeogastronomia greco-calabra; Domenico Commisso, Salumi Nostrum, suino nero d’Aspromonte; Officine dei Cedri, cedro di Calabria; Cantina Tenuta del Castello; Cantina CerzaSerra; Luigia Granata, designer identitaria; Azienda Agricola Maiorana, pecorino crotonese Dop; Giodà, Composte di prodotti autoctoni; Frangiulia, trasformati agroalimentari; Gelbi, alta tecnologia alimentare; Alpa, castagne e salse; Qual’Italy, liquori artigianali; I tipici di Mastro Vincenzo, taralli acresi; Liquó, infusi botanici; Carmine Sirufo, autore del libro “Conoscere il vino”; Adele Filice, autrice del libro “Di terre e tavole”.
All rights reserved (Riproduzione vietata) – Foto, Monika Sannicola