San Francesco di Paola e l’Ordine dei Minimi a Parigi : una grande storia da riscoprire

A due passi da place des Vosges, cuore storico, culturale e mondano della capitale di Francia, nella “rue des Minimes”, la scoperta dei resti del convento secentesco intitolato al santo chiamato a corte da Luigi XI  

di Riccardo Guerrieri

San Francesco di Paola
(Incisione di C. N. Schurtz)

La Calabria ha dato al cristianesimo un buon numero di papi, santi, mistici, con nei tempi odierni il grande clamore della devozione alla mistica Fortunata Evolo, detta Natuzza. Le figure di Gioacchino da Fiore, Bernardino Telesio, Tommaso Campanella, si stagliano poi lungo i secoli, in buona compagnia di San Francesco di Paola: cioè, di colui che sulle orme di San Francesco d’Assisi crea nel 1452 l’Ordine dei Minimi, nel quale entra a far parte nel 1617 anche il futuro San Francesco di Sales, a sua volta fondatore dell’Ordine della Visitazione.

È nel 1470 che a Roma si manifesta interesse per gli anacoreti di Francesco, e finalmente nel 1471 ecco la bolla apostolica “Sedes apostolica” a riconoscere la “congrega dei fratelli eremiti” attribuendole uno statuto simile a quello degli altri ordini religiosi.

In Calabria fioriscono i monasteri che si richiamano a Francesco, ed i santuari sono sovente costruiti nei pressi delle fonti di acqua, come a Paola (Cs), dove il santo ne fece miracolosamente sorgere una. La presenza di San Francesco di Paola, ormai sessantenne, riconosciuto per le sue prodigiose facoltà taumaturgiche, viene richiesta al Papa dal re francese Luigi XI, allora gravemente malato. L’eremita calabrese, ubbidiente, nel 1482 lo raggiunge a Tours, ma a nulla vale il suo intervento.

Progetto dell’architetto Mansart per la chiesa dei Minimi a Parigi

Tuttavia Francesco non torna più in Italia, i vari re francesi ne hanno tanta stima che non ne consentono il distacco. Ben considerato dal popolo, come dai dotti della Sorbona, affascina infatti con le sue prediche e lo stile di vita tanti religiosi che si aggregano a lui, contribuendo all’universalizzazione del suo ordine, determinandone il passaggio dalla vita eremitica a quella di vero e proprio cenobitismo, una forma comunitaria di monachesimo.

Con la sua presenza costante in Francia, vengono fondati un secondo ordine (per le suore) e un terzo (per i laici), con la venerazione della sua figura che troneggia in innumerevoli santuari e chiese, e a Parigi viene ricordato nella via battezzata con il nome del suo ordine, “ rue des Minimes”, nel terzo arrondissement, dove viene costruito un convento. E poi con il viale “Avenue des Minimes”, nel dodicesimo arrondissement, che conduce ad uno dei conventi dei religiosi costruito nei pressi di Parigi, distrutto durante la Rivoluzione ed attualmente ricordato come “lac des Minimes” all’interno di uno dei due polmoni verdi che circondano Parigi, nel “Bois de Vincennes”.  

L’antico convento nel 1901 ,
divenuto sede della Gendarmeria nazionale (entrata dal 10 rue de Béarn), e l’edificio odierno al suo posto
al n. 12 di rue des Minimes

Il convento dei Minimi della “place Royale” (nell’attuale terzo arrondissement) viene fondato nel 1610 dall’Ordine religioso dei Minimi, situato al Nord della “place Royale” (l’attuale celebre e magnifica “place des Vosges”) nel quartiere del Marais. Oggi esistono nella facciata degli edifici che esistono nella via, dal n°2 all’8, solo pochi resti dell’antica cappella. E all’interno, una ringhiera delle scale. Un po’ più in là, al numero civico 12, si può osservare quanto rimane del convento: cioè il primo livello della torre campanaria, edificata nel 1657.

I Minimi, che si erano già stabiliti nei comuni un tempo all’esterno Parigi, come Chaillot (fin dal 1493) e il Bosco di Vincennes (dal 1585), desiderano creare un convento nella capitale, e perciò approfittano dell’ondata di nuove fondazioni religiose cresciuta ad inizio Seicento nel contesto della Controriforma, per comprare un terreno e fondare un convento la cui prima pietra è posta il 18 settembre del 1611 con il sostegno di numerose donazioni, tra le quali quella di Maria dei Medici.

Riccardo Guerrieri, la scrittrice
Concetta Condemi e il giornalista
Roberto Messina alla Galerie Joseph
in rue des Minimes

La costruzione della chiesa viene quasi ultimata nel 1629, e nel 1557 i religiosi decidono di affidare al celebre architetto François Mansart il progetto per la facciata e per la conclusione dei lavori. L’architetto però muore quando è costruito il solo primo livello della facciata, e le difficoltà finanziarie spingono a ridimensionare l’ambizione iniziale. L’architetto Thévenot riesce a ultimare la facciata, ma senza che possano essere edificati il duomo ed i campanili previsti.

Nel 1790 i religiosi presenti nel convento si riducono a 17, e pochi anni dopo, la chiesa del convento è distrutta, con gli edifici conventuali adibiti a caserma per diverse forze militari (la “gendarmerie” soprattutto) che vi si succedono rimanendovi fino a quando vengono definitivamente trasformati nel 2020 in alloggi popolari. Una storia pressoché cancellata e decisamente da riscoprire.

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