Addio Nuccio Ordine, dalla Calabria a “grande” di Francia

Recente, approfondita intervista al grande professore, filosofo e saggista di Diamante (Cs), insignito della prestigiosa “Légion d’honneur”, ricordando le sue appassionate lezioni e il suo straordinario libro “L’utilità dell’inutile”

di Riccardo Guerrieri

Il professore Nuccio Ordine ritratto nella libreria
Il professore Nuccio Ordine ritratto a Parigi nella libreria “Guillaume Budé”

Negli ultimi decenni le relazioni tra l’Italia e la Francia di alto vertice, sono state forse meglio rappresentate dal matrimonio tra il presidente Sarkozy e la bella Carla Bruni. In precedenza, un po’ incarnate dalla star della musica Iolanda Gigliotti, in arte Dalidà, con le sue origini di Serrastretta (Cz), legata al presidente Mitterand: resta mitica, a proposito, la sua presenza nei primi ranghi del corteo che accompagnava il neopresidente ai festeggiamenti della famosa cerimonia del Pantheon del 21 maggio 1981, lo stesso anno in cui la cantante oriunda calabrese riceveva il Premio speciale per i 25 anni di successi nella storia del music-hall : l’ambìto “Oscar del disco di diamante”.

E proprio del paese calabrese che detiene il nome della più dura e più preziosa pietra, cioè appunto Diamante, in provincia di Cosenza, era originario il compianto professore Nuccio Ordine, anche lui foriero di un collegamento stretto e personale tra Calabria e alte sfere statali francesi, ben evidenziato nel discorso introduttivo alla cerimonia di attribuzione della prestigiosa onorificenza della “Légion d’honneur” (giunta per Nuccio Ordine nel 2012) dal pluriministro e candidato nel 2002 alla presidenza della Repubblica francese, Jean-Pierre Chevènement, che nella stessa occasione ricordava anche il pittore calabrese Franco Azzinari, di San Demetrio Corone, Cs, e concludeva il suo elogio inneggiando alle bellezze e alla cultura della Calabria.

Alcuni dei libri di maggior successo di Nuccio Ordine

Bisogna dire che il professore Nuccio Ordine Nuccio Ordine, docente di Letteratura italiana all’Università della Calabria, visiting professor alla Yale University, Paris IV-Sorbonne, al CESR di Tours, all’IEA di Parigi, al Warburg Institute, al Max Planck Institute di Berlino, era già stato insignito in Francia, nel 2009, del titolo di “Chevalier des Palmes académiques” in quanto cittadino straniero che aveva contribuito attivamente all’espansione della cultura francese nel mondo, raggiungendo poi il grado di “Commandeur” in seno a questa Istituzione.

Che altro aggiungere di Nuccio Ordine che non sia stato detto negli scritti che gli sono stati dedicati e nelle decine di filmati sulle tante onorificenze attribuitegli in varie università del mondo o durante le sue tante “lectio magistralis”? Poco. Ma un poco che può essere tanto, restando ai suoi insegnamenti, che oltre a far conoscere Giordano Bruno nel mondo, si sono caratterizzati nella difesa dell’utilità di ciò che tanti considerano inutile (“L’utilità dell’inutile”, il titolo del suo fortunato libro edito nel 2013) e nella formula secondo cui “Gli uomini non sono isole” (altro libro pubblicato in Francia nel 2018) concepita per spronare gli studenti (e tutti gli esseri umani) a sentirsi solidali del destino degli altri ; a non fermarsi alle proprie certezze ; ad aprirsi al sapere acquisibile solo nel continuo e forse inesauribile apprendimento sui libri, quanto nell’attenzione prestata alle pur minime verità di cui ciascuno, cioè l’Altro, è portatore.

Ho incontrato il professore Nuccio Ordine nei mesi scorsi a Parigi, ci mancava da un anno, tornatovi per una settimana di lavoro intenso. Avevamo stabilito che l’incontro avvenisse all’interno della libreria “Guillaume Budé”, tra le poche in Europa specializzate nella vendita di testi dell’Antichità, del Medio Evo e del Rinascimento, e sede della casa editrice “Les Belles Lettres” il cui catalogo, unico nel suo genere, comprende più di mille testi greci, latini, cinesi, sanscriti, riportati in edizioni bilingue e che hanno segnato il progresso delle conoscenze in ambito di filosofia, religione, filologia, scienza, medicina, storia, poesia e teatro.

Il professore Ordine, oltre ad essere direttore di collane in Italia ed in altri Paesi del mondo, ha diretto o condiretto alcune serie di classici nelle edizioni di questa prestigiosa casa editrice, tra le migliori di Francia. Il professore aveva accettato la mia richiesta di appuntamento, una volta portati i saluti dell’ex ministro Chevènement, e mi è venuto incontro all’ora stabilita, vestito elegantemente ma senza l’abituale cravatta rossa: stavolta, una sciarpa, sempre rossa, come quella tanto cara al presidente Mitterand e ai membri della sua famiglia. Gli ho espresso subito la mia gioia nel sapere di un ministro così importante suo personale amico, e pure legato alla nostra comune regione, la bella Calabria, un politico di razza che Ordine, come mi ha spiegato, ritiene: “una persona brillantissima. Tra i migliori politici che la Francia ha avuto negli ultimi tempi”.

Venendo subito alle questioni professionali, ho chiesto al professore un po’ provocatoriamente, come mai, in quanto grande conoscitore di Giordano Bruno e della sua epoca, raramente ha parlato della scuola calabrese di Pitagora, che proclamava la necessità di un insegnamento elitistico. Né della Massoneria che il filosofo martire di Campo dei Fiori celebra in tutte le possibili occasioni. Mi ha così risposto: “Posso capire la costruzione di una società segreta in un’epoca in cui c’è una dittatura militare, in cui c’è la necessità di scalzare chi è al comando. In questo caso il fatto di riunirsi segretamente, com’era necessario per i ‘carbonari’, può avere senso in vista di una lotta politica o di una lotta di liberazione. Nella nostra società, molte associazioni tra virgolette segrete, sono solo luoghi di affari e talvolta di malaffare. Personalmente non riscontrano alcun mio interesse”.

L’ingresso e la vetrina della Libreria “Guillaume Budé” con le edizioni “Les Belles lettres”

Ho insistito… Noi calabresi, siamo cresciuti là dove il pitagorismo si è sviluppato e dove sta rinascendo. Pitagora a livello delle cose non dette, non svelate, è stato un maestro… “Altri tipi di ragionamento – ha commentato Ordine -. Non dobbiamo confondere con le scuole di pensiero, come spiegava Aristotele, dove c’erano i messaggi esoterici o exoterici, quelli per gli adepti, destinati a coloro che frequentavano la scuola. Stiamo parlando di filosofia, di scienza, cose di altissimo valore. Organizzare un’associazione in cui si ritrovano alcune persone per condizionare il tal Comune X e dare l’appalto al tale costruttore Y, è cosa assai diversa. All’epoca, l’idea di fondo era che gli adepti si riunissero per evitare che il gruppo fosse inquinato da persone che poi ne tradivano lo spirito. Il messaggio essoterico era rivolto al grande pubblico. Quello esoterico a pochi adepti, al gruppo dei fedelissimi, in cui si ragionava preparando la riflessione filosofica. Questa era l’idea di fondo”.

Giordano Bruno, cosa pensa il professore della sua contesa nascita? A Nola o in Calabria? Stavolta è categorico: “Sono proprio sciocchezze. Se non è nato a Nola, è nato in un borgo lì vicino. La discussione è limitata a quella zona, esistono documenti che lo provano. Sono miti, come il mito di Giordano Bruno massone. La massoneria all’epoca non esisteva. Sono state forzature per tirarlo all’interno di un ragionamento che non ha nessuna attinenza con la sua storia: quella di un filosofo che ha dedicato la vita al pensiero, con il coraggio e la coerenza che gli sono costate la vita.  Ciò ha incoraggiato la nascita di miti attorno alla sua persona, tra questi, la costruzione di sette. Un conto è che la Massoneria originale abbia potuto trovare nel pensiero di Bruno alcuni suoi valori, come la libertà di pensiero, il pensiero laico. Altro è dire che Giordano Bruno avesse adepti, o che avesse organizzato una loggia. E’ ridicolo.”

Il monumento a Giordano Bruno, a Cosenza

Nuccio Ordine, nel rispondere alle mie domande, alterna a meraviglia l’italiano e il francese: “Diciamo che è il risultato dell’emergenza – chiarisce -. Dopo l’Università in Italia, devo dire con poche prospettive di carriera lì, sono venuto a Parigi con una borsa di studio. Ho perciò dovuto imparare bene la lingua. La mia storia universitaria la devo in buona parte alle persone che ho incontrato in Francia, tra le quali uno dei direttori generali e fondatore della casa editrice ‘Les Belles Lettres’, il grande Alain-Philippe Segonds, personaggio straordinario che ho conosciuto quando avevo ventisette anni, e che da allora è diventato il mio maestro ed amico. Purtroppo è morto prematuramente, con lui e grazie a lui è cominciata l’avventura delle collane di Giordano Bruno in edizione bilingue, con la collezione dei classici italiani in edizione bilingue per la quale abbiamo fatto più di quaranta pubblicazioni. Questa collana dei classici italiani è la più grande della storia di Francia. Preciso: questa italiana, con testi bilingue. Le altre sono composte di testi classici con testo originale. Per quel che riguarda Giordano Bruno, abbiamo fatto l’edizione critica dei testi italiani assieme al suo più grande studioso, Giovanni Aquilecchia. Da questa edizione, si sono sviluppate le traduzioni con la grande diffusione a livello mondiale”.

L’università di Arcavacata (Cs)

E con l’inglese, invece? Come ce la caviamo? Dal professore Ordine ecco una risposta un po’ piccata e di un certa veemenza…

Non ho un buon rapporto con l’inglese, e contesto decisamente il fatto che sia diventata una specie di passe-partout nel mondo e l’unica lingua obbligatoria in Europa. Penso che le lingue abbiano un valore importantissimo, soprattutto le nostre europee, perché portatrici di una cultura straordinaria, come il francese, lo spagnolo, l’italiano o il tedesco. L’Europa ingiustamente le sta sacrificando a un ‘globish’ che sarebbe un inglese molto impoverito, commerciale, che sta diventando lingua universale. La prospettiva più intelligente su questo tema l’aveva offerta Umberto Eco: la molteplicità delle lingue, non è un ostacolo per l’umanità, ma è una forma di ricchezza. Esistono molti autori che sostengono che Babele non fu una punizione, ma una benedizione… Nel momento in cui gli esseri umani vengono puniti con la moltiplicazione delle lingue, e non si capiscono più tra di loro, ecco che arriva la grandezza a manifestarsi. La diversità delle lingue, è la forza dell’umanità. Un’umanità con una sola lingua, una sola religione, una sola visione del mondo, sarebbe un’umanità orribile”.

Il prof. Nuccio Ordine
con il prof. Riccardo Guerrieri durante l’intervista a Parigi

Dopo questa polemica contro l’imperialismo dell’inglese, chiedo se il suo libro sull’utilità dell’inutile non sia nato in polemica con quel ministro italiano che ha detto che con la cultura non si mangia…

E’ un’opinione che il ministro ha espresso in maniera infelice, ma che in definitiva è comune a molti politici. Il livello culturale della classe di chi ci governa, si è molto abbassato nel mondo intero. Basti pensare a Trump, a Bolsonaro, e non faccio nomi tra gli italiani, che sarebbe facile e scontato. Nei governi italiani sono passati ministri ignoranti che hanno massacrato allegramente la lingua italiana. Dobbiamo prendere atto che il declino è grave. Quel nostro ministro ha evidenziato con chiarezza ciò che di fatto è la linea su cui si va muovendo la società moderna. Nelle università del mondo si chiudono i dipartimenti di Studi umanistici. Boris Johnson dice agli studenti di scegliere discipline che garantiscono il guadagno, e non quelle che amano: così si lascia intendere che devono studiare per fare soldi e non per diventare migliori. Questa è una delle mie battaglie: far comprendere quanto più possibile e a quanti più possibile, che occorre invece studiare per migliorarsi e per migliorare assieme”.

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