Serata di “Convivio” all’Albachiara resort di Montepaone Lido, tra i protagonisti lo chef Tommaso Proganò con il libro “Il mare in cucina”

Ampia partecipazione e interesse per la contemporanea presenza di vari autori di recenti pubblicazioni

Mario Iannelli e Tommaso Proganò

Una serata davvero coinvolgente (e anche un po’ “insolita”, considerate le numerose “voci” in campo, e comunque ben assemblate) con ampia partecipazione, dedicata alla cultura, all’arte, alla poesia, al cinema e alla cucina, con la contemporanea e intrigante presenza di vari autori di libri di recente pubblicazione per i tipi di Academ editore e Rubbettino, si è svolta nella sala ricevimenti del residence “Albachiara” di Montepaone Lido (Cz). Protagonista principale dell’incontro, lo chef Tommaso Proganò, anima della buona tavola di questo apprezzato locale assieme al suo sodale Mario Iannelli, in precedenza entrambi attivi per quasi 40 anni alla “Cabana”, storico e “mitico” ristorante al centro della baia di Caminia di Stalettì, conosciuto, frequentato e ineludibile punto di approdo e riferimento degli ultimi decenni per quanti sulla costa ionica catanzarese sono stati in cerca di ristorazione sana, gustosa, “sincera”, e comunque sempre abbordabile ad ogni tasca. Un locale effettivamente entrato nella vita e nel cuore di tante persone, per il lavoro impagabile di Proganò e Iannelli e della loro brigata, valorizzato e portato avanti come una parte di loro. 

Ad aprire il programma, la presentazione di “Tommaso Proganò, il mare in cucina”, il bel libro di Academ Editore (acquistabile su www.academgroup.it/product/ilmareincucina/) che contiene una dettagliata intervista allo chef e le sue principali ricette (con le belle foto di Mirella Turrà e i saluti introduttivi di Filippo Galati professore dell’Istituto Alberghiero di Soverato, e di Domenico Origlia presidente dell’Associazione provinciale cuochi catanzaresi) a celebrazione del suo ultraquarantennale impegno ai fornelli. Una lunga e ininterrotta storia di professionalità, vocazione, cura, passione, e di qualità e bontà al servizio del territorio. La pubblicazione racconta e “celebra” il professionista, e con lui la storia di quanti hanno collaborato alla vita di vari locali nei quali ognuno ha trovato puntuale e sana accoglienza, buona cucina e immancabile cordialità. Una vita da chef, quella di Proganò, in cui ha nutrito amore particolare per alcuni specifici piatti di mare (da qui il titolo del volume, con questo altro significativo sottotitolo: “Quarant’anni di qualità e accoglienza a tavola sullo Ionio calabrese, festa di abbondanza, storia di impresa e amicizia”) sullo sfondo di un profondo legame con la tradizione culinaria calabrese e meridionale. Con le “Scilatelle alla Cabana”, un piatto suo esclusivo, secondo i più ha espresso l’essenza della propria cucina con una creazione frutto di una visione pratica della gastronomia che rifiuta gli eccessi barocchi e la fregola della sperimentazione fine a se stessa, e che oggi richiama e racchiude l’intera attività dei quarant’anni di carriera su un palcoscenico ideale di lavoro costruito più con il cuore che con la strategia.

Come è stato sottolineato dai vari interventi che hanno fatto da cornice alla presentazione del libro e della serata coordinata e moderata da Mario Iannelli con l’avvocato Vincenzo Fulvio Attisani, le varie “sfaccettature” della personalità e della vita di Proganò non sono mai rimaste mistero, anzi hanno finito per scrivere le pagine di un libro aperto: quello dei suoi tanti incontri con i clienti e con quanti hanno in un modo o nell’altro lavorato con o a fianco a lui, con il lascito di un’eredità tanto culinaria quanto fortemente ideale e professionale, propria di chi ha voluto e saputo raccontare se stesso in piatti preparati con amore, maestria e fantasia. Ma anche di chi ha creduto nell’assioma, oggigiorno sempre più screditato, che chi lavora, prima o poi, raccoglie… Il portato di Proganò, accompagnato dall’inseparabile suo socio e mentore Mario Iannelli, ha così valicato i confini della cucina, arrivando effettivamente al cuore della gente, che è stata invogliata e spronata ogni volta a “star bene” prima ancora che a cibarsi, e pertanto è divenuta fedele e costante destinataria del loro prorompente messaggio di simpatia, amicizia, accoglienza, oltre che di schietta impresa ristorativa. È stato lo stesso chef girifalcese a spiegare il motivo dei suoi sforzi, lo stimolo capace di rassicurarlo sulla bontà degli eterni sacrifici che il mestiere gli ha presentato e portato dietro ormai dai primi anni ’80: e cioè la cura di “loro”, i clienti, che spesso sono (o sono diventati) anche suoi amici con una relazione basata sulla fiducia e la comprensione reciproca, in evidente umiltà e assoluta disponibilità in virtù di un pensiero saggio che premia la continua assistenza qualitativa rivolta non solo alle papille gustative dell’utente, ma anche alle sue esigenze più intime e personali.

Da sinistra, Mario Iannelli, Roberto Messina,
Vincenzo Attisani, Tommaso Proganò

Dalla cucina, alla storia, all’arte, alla poesia, al cinema… Il programma è andato avanti, come si diceva, con la presentazione di vari volumi e la contemporanea partecipazione dei rispettivi autori, in una sorta di “convivio” vissuto, per così dire, nel segno del “nutrimento” del corpo a tavola, e di quello dello spirito in viaggio tra le pagine dei volumi…

Daniele Cristofaro ha spiegato le ragioni del suo davvero magnifico e corposo libro\catalogo (Academ editore) dedicato al compianto Paolo Pancari Doria: artista multiforme, già docente della prima cattedra di Decorazione dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, presente in varie rassegne d’arte in Italia e all’estero, e protagonista di una preziosa e inarrestabile ricerca nei vari campi dell’astrazione figurativa, della poetica informale, dell’arte concettuale.

Franco Silipo ha illustrato i contenuti del suo sorprendente e intrigante “Bellum Iustum”: un brillante e denso romanzo di ambientazione storica (Academ Editore) incentrato sull’organizzazione e la vita quotidiana all’interno del “castra” della Legione Decima Fretensis, partita per Gerusalemme dalla Calabria reggina.

Con un saluto web da remoto dalla sua casa di Roma, l’attore di cinema e teatro Diego Verdegiglio ha parlato di “Un attore allo specchio” (Academ Editore), il libro con la lunga e dettagliata intervista realizzata dal giornalista Roberto Messina, dedicato alla sua prestigiosa carriera nata e maturata a Catanzaro, prima del grande e definitivo “salto” nella capitale.

Un momento di vera e coinvolgente poesia è giunto poi con l’intervento di Totò Spanò, verseggiatore acuto e sagace, della vicina Squillace, con l’apprezzata recita di versi dialettali da parte sua e di un lettore ospite d’eccezione, l’attore Gianni Pellegrino.

Particolare emozione, quindi, con il ricordo\tributo fatto al grande pittore cortalese Raimondo Cefaly, recentemente scomparso, una grande perdita per l’arte contemporanea, di cui è stato ricordato lo straordinario impegno e livello creativo, e allestita una sintetica mostra di sue opere nella sala ristorante dell’Albachiara (che resta fruibile nei suoi orari di apertura). Iannelli, restando in tema di pittura, ha poi ricordato l’organizzazione dei “simposi”, giunti alla IX edizione, con il coinvolgimento di importanti artisti arrivati alla Cabana e all’Albachiara da tutt’Italia, grazie anche alla preziosa regia di Rosa Spina, ben nota e apprezzata per le sue opere di “defilage”.

Il pubblico nel salone dell’Albachiara

In chiusura, la presentazione di “Nameless”: il nuovo, potente e articolato romanzo di Massimo Nisticò (Rubbettino editore) che ha già registrato immediato successo, e tutto da scoprire e godere nella sua complessa tessitura articolata su più dimensioni narrative, forte di un’evidente e rara capacità di sapere rendere affabulatoria la grande competenza dell’autore su vari fronti, a cominciare da quello medico-scientifico. Ne ha discusso con lo scrittore, il giornalista Raffaele Nisticò.

Per lo staff dell’Albachiara, capitanato da Mario Iannelli deus ex machina di questa lodevole iniziativa, piena soddisfazione per una serata-convivio, con il contestuale merito di aver contribuito ad evidenziare la grande potenzialità di questa location, decisamente da rilanciare quale spazio capiente, comodo, accogliente, ed effettivamente con tutte le caratteristiche per poter realizzare al meglio attività culturali, artistiche, ludiche e convegnistiche. Iannelli e Proganò non hanno taciuto che questa sarà, appunto, la nuova e concreta “direzione” da intraprendere, e che alcune “sorprese” con altrettanti eventi, a cominciare da quelli musicali, sono da attendersi a breve all’Albachiara, mentre di fatto la sala superiore in cui è stata allestita la mostra di Cefaly, già si presenta come suggestiva gallery votata all’arte, oltre che alla ristorazione.