Ornella Fado: classe, genialità e gusto di una brand ambassador del Made in Italy

È originaria di Paola (Cs) la conduttrice del fortunato programma Tv “Brindiamo!”, in onda sull’americano NYC Media Channel 25, Amazon Prime Video e in altri 60 Paesi del mondo

di Anna Morabito

Ornella Fado “Master of Ceremonies”
al Gala Dinner da Cipriani a New York
(foto Stephen Shadrach)

“I limiti esistono solo nell’anima di chi è a corto di sogni”. La frase di Philippe Petit sembra cucita su misura sulla persona di Ornella Fado (nella foto di copertina, ritratta assieme all’ex sindaco di New York Michael Boomberg) imprenditrice di successo, ideatrice e conduttrice televisiva negli Stati Uniti del programma “Brindiamo!”, in onda dal 2005 ogni domenica sulla Tv pubblica NYC Media Channel 25, e da alcuni anni anche su Amazon Prime Video, dove gli episodi del suo fortunato format di successo sono visibili in più di 60 Paesi del mondo.

Il connubio fra intrattenimento e promozione di prodotti e aziende che lavorano nel campo del cibo e dell’artigianato italiano, ha spinto il colosso Samsung Electronics con la sua TV Plus Italia, all’apertura del “Brindiamo! Channel”, (trasmesso in Italia sulle piattaforme LG, Huawei, Rakuten) consolidando di fatto il ruolo della signora Fado di brand ambassador nel campo della promozione del Made in Italy. Ma chi è Ornella Fado?

È un ciclone di energia positiva, debutta a soli 17 anni con la Compagnia di Diana Ferrara, étoile del Teatro dell’Opera di Roma, dopo aver lasciato, giovanissima, la città di Paola in provincia di Cosenza, per seguire gli studi di musica, danza e recitazione. La sua prima esibizione in tv da ballerina professionista è a 19 anni, grazie a Franco Miseria che la vuole nel corpo di ballo di Fantastico 6 (per ruoli di ballerina, e teatrale), con Falqui e Garinei (che la dirigono come attrice).

Un servizio da Times Square
(foto Stephen Shadrach)

La scelta di lasciare il Bel Paese, si rivela vincente perché a questo intenso bagaglio artistico, Ornella Fado unisce la passione, il rigore e l’impegno mutuati da una disciplina seria come quella della danza, perché per realizzare i propri sogni occorre impegnarsi, crederci, ed avere passione. 

Grazie a nuovi interessi e con una raggiunta maturità Ornella Fado si è guadagnata la credibilità del pubblico creando uno show dai contenuti piacevoli, in grado di catturarne l’attenzione, e facendosi portavoce di un dialogo autentico, come ha spesso ripetuto in varie interviste, fra generazioni di italiani residenti in America e la nostra storia, parlando del buon cibo della ristorazione italiana, di tradizioni, dello stile italiano. Quando ancora i programmi di cucina non erano così di moda, la sua intuizione, unita al talento e all’esperienza, la rese famosa proprio per le interviste curate dentro le cucine dei ristoranti italiani a New York. I sancta sanctorum diventano i setting di percorsi sensoriali e della memoria, con chef che sanno valorizzare prodotti usati da secoli nel Vecchio Continente, e che reinterpretano la propria storia di italiani emigrati per inseguire il sogno americano, ma senza tradire le origini.

Il numeroso pubblico che la segue ha la possibilità di apprendere i segreti della cucina, mentre Ornella con dovizia di particolari, emozionando e coinvolgendo i suoi intervistati, consolida la loro reputazione e notorietà. E quando il ristorante è apprezzato la voce si sparge in fretta. Io stessa, durante un viaggio in treno, ebbi modo di citare Ornella Fado chiacchierando con un signore nato a New York da genitori italiani che dopo 25 anni tornava a trovare alcuni parenti al Sud, e mi confermò il grande successo di questa bella signora dal curioso accento italo americano.

Con gli chef alla parata del Columbus Day
(foto Stephen Shadrach)

Oggi, a noi italiani, che giudichiamo spesso con severità le pietanze che si ispirano alla nostra tradizione, Ornella Fado con Brindiamo!, trasmesso sul canale italiano della smart tv di Samsung, mostra come i piatti italo-americani non hanno perso l’identità originale, ma si sono arricchiti di una nuova appartenenza, perché la storia dell’alimentazione umana è fatta di contaminazioni e modifiche, e ci ricorda che mangiare non è solo nutrirsi ma è un fatto culturale.

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Foto, Stephen Shadrach su concessione Ornella Fado