Nick Plastino: sangue calabrese nella stella dell’hockey dal Canada a Bolzano

Famiglia originaria di Cleto, in provincia di Cosenza, il campione 34enne nato a Sault Sainte Marie (Ontario, lungo le rive del fiume St. Marys nella regione dell’Algoma, al confine con il Michigan), 1 metro e 80 per 90 kg, è ritenuto tra i migliori difensori al mondo. Ha fatto parte della Nazionale italiana e ora costituisce la materializzazione del “sogno proibito” dei tifosi del Foxes HCB, la Juventus dell’hockey su ghiaccio, la squadra che in Italia vanta il maggior numero di scudetti vinti. 

di Thomas Laconi (Photo HIHF)

Nick Plastino in azione di attacco

Un colpo clamoroso. Già, perché sfogliando il curriculum e la carriera sportiva di uno dei giocatori d hockey oriundi più forti ammirati in Italia negli ultimi dieci anni, Dieter Knoll, in questa sessione, dopo avere piazzato alcuni “botti” decisamente assordanti, ha deciso di calare l’asso riportando in Italia Nick Plastino. Sí, proprio il difensore 34enne, che dal suo arrivo nel Belpaese, è riuscito, negli anni, a frequentare i salotti più prestigiosi del Vecchio Continente, strappando contratti assolutamente invidiabili. Un colpaccio quello messo a segno dai Foxes, che portano così al Palaonda di Bolzano un terzino di livello internazionale che con la maglia biancorossa avrà il compito, curriculum ed esperienza alla mano, di guidare il primo blocco, garantendo, anche in powerplay, gol e assist.

Non era nell’aria il nome di Plastino, tra i papabili terzini in arrivo in Alto Adige. Per molti, quello del difensore della nazionale, rappresentava pura suggestione. Il classico sogno proibito da coltivare nel tempo libero, quando gli inguaribili tifosi, senza avere riferimenti concreti sui quali orientarsi, sperano che possa anche materializzarsi un colpaccio di mercato. Era accaduto lo scorso anno con Wiercioch, e anche quest’anno Knoll ha deciso di concedersi il bis, strappando la firma sul contratto, dopo un lungo corteggiamento.

Nick Plastino con il compagno di squadra Mike Halmo

Le origini calabresi. Nick Plastino ha l’Italia nel cuore e nel sangue. La bisnonna, originaria di Cleto, paesino della Calabria, provincia di Cosenza, lascia il Sud per inseguire una vita migliore e scappare dalla guerra. Il traguardo di quel lungo viaggio è il Canada. In Ontario, la vita della prima generazione dei Plastino riparte da quel centro molto rinomato per l’attività siderurgica, nel quale ancora oggi risiede una folta comunità italiana.

Da Asiago alla Svizzera Dopo la carriera giovanile in Canada, con ottimi riscontri in Ontario Hockey league, nel 2007 Plastino si trasferisce ad Asiago, diventando in quattro stagioni una delle colonne della formazione stellata e aggiudicandosi due Scudetti consecutivi, nel 2010 e nel 2011. Dopo aver raccolto 124 punti in 209 presenze sull’altopiano, ed essere entrato nel giro del Blue Team, torna momentaneamente oltreoceano, in ECHL, prima di sbarcare in Svezia: gioca due stagioni in Allsvenskan, poi nel 2013 ottiene un contratto nella prima lega svedese con la maglia dell’Örebro. L’anno seguente si trasferisce in Norvegia, in forza agli Stavanger Oilers: qui, con 49 punti (15+34) in 57 presenze, risulta il miglior difensore della squadra, vincendo il titolo e calcando per la prima volta i ghiacci della Champions Hockey League, dove mette a segno altri cinque punti in sei partite.

Nel 2015 cambia ancora casacca, approdando in Liiga: con il Tappara è ancora protagonista, vincendo il campionato finlandese e mettendo a segno 33 punti in 73 partite giocate, risultando anche il miglior assistman dei playoffs. Nel 2016 tenta l’avventura in KHL, con la maglia dell’HC Slovan Bratislava, squadra con cui mette a segno altri 26 punti in 60 presenze. La stagione successiva lo porta in Svizzera: con l’HC Ambrì-Piotta gioca quindi le sue ultime tre stagioni, facendo registrare uno score di 87 punti in 166 partite tra campionato, Champions Hockey League, Swiss Cup e Spengler Cup.

Veduta aerea di Sault Sainte Marie (Ontario, regione dell’Algoma), luogo di nascita di Nick Platino

“Vogliamo vincere” “Sono felice e onorato di essere parte della famiglia del Bolzano – dichiara Plastino -, parlando con il coach Greg Ireland nel corso dell’estate ho capito quali fossero gli obiettivi da realizzare e mi ha fatto pensare che posso essere utile alla causa. Ho sentito grandi cose sulla società, sulla città e sui tifosi, abbiamo un grande collettivo, con giocatori talentuosi che possono completarsi a vicenda. Il mio scopo è soltanto uno: vincere il campionato. Sento di avere molto da dare e non vedo l’ora di arrivare, conoscere tutti ed iniziare. Con tutto quello che sta accadendo nel mondo a causa del Covid, sarà bellissimo tornare a giocare a hockey”.

Un’immagine dall’alto di Cleto (Cs) paese di origine
della famiglia di NIck Plastino

Non è stato facile portare Plastino a Bolzano, ma l’estate nella quale regna l’incertezza più totale, anche per quei giocatori che in condizioni “normali” un contratto lo avrebbero maturato da mesi, ha reso le cose più semplici. Adesso, i tifosi biancorossi, possono godersi un nome pesantissimo per la difesa, la classica pedina che, alla pari di un certo Halmo in attacco, può davvero spostare gli equilibri e garantire al reparto arretrato delle Volpi un valore aggiunto fondamentale. Per Knoll e il suo staff, i compiti dell’estate stanno terminando. Per adesso il mercato del Bolzano merita un otto in pagella, in attesa, chissà, di alzare il voto dopo l’ultimo innesto. L’ultima pedina del puzzle, il terzino che chiuderà la campagna arrivi. Sarà un nome molto importante, dicono i bene informati, un altro colpo grosso, al quale Knoll non vorrà rinunciare. Marchetti, nel frattempo, non farà più parte del progetto e potrebbe tornare in Alps (Fassa o Asiago). Bolzano, intanto, si gode un altro gioiello. Plastino è un colpaccio, di quelli che fanno davvero rumore.

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