Imprenditore di successo a Londra, e sguardo affettuoso a Sud…

Stefano Potortì, catanzarese, specializzato in Economia aziendale e Marketing internazionale, viaggia spedito nel business della capitale inglese con tre floride Società. Per lui il prestigioso “Freedom of the City of London” attribuito a chi ha raggiunto risultati di successo nel proprio campo

di Roberto Messina

Stefano Potortì riceve il “Freedom of the city of London”

A Londra è quel che si dice un italiano di successo. Nato a Catanzaro, dove ha vissuto fino a liceo compiuto, poi a Pisa nel periodo universitario (laurea in Economia Aziendale con specializzazione in Marketing Internazionale), dopo qualche anno di attività in Italia, decide di trasferirsi nella capitale inglese per proseguire il percorso lavorativo nell’ambito del settore ospitalità. E così, ben attrezzato culturalmente e tecnicamente, e con incontenibile voglia di fare, e in libertà, nei primi anni qui ricopre vari ruoli manageriali in catene ristorative di successo, decidendo comunque ben presto di “mettersi in proprio” per avviare la carriera che diversifica su tre settori diversi: promozione dei settori agroalimentare e territoriale; turismo formativo all’estero; servizi digitali.

Da anni membro del Consiglio di amministrazione della Camera di Commercio ed Industria Italiana per il Regno Unito, che supporta la promozione del Paese Italia in UK, Potortì si è fatto un nome anche da quando ha ricevuto il riconoscimento della Freedom of the City of London, che viene dato ogni anno a chi ha raggiunto risultati di successo nel proprio campo.

Potortì intervistato da London One Radio

Abbiamo raggiunto telefonicamente Potortì nella city londinese, dove, è chiaro, potrebbe essere intanto un gran punto di riferimento per le aziende e la promozione del made in Calabria, cominciando la conversazione sulla sua adolescenza a Catanzaro. Con quali ricordi?

Ricordi bellissimi ed indelebili, fatti di molti amici con cui ho condiviso tanto. Le gite al mare o in montagna, le serate ai giardinetti di San Leonardo d’inverno e sul lungomare di Catanzaro Lido d’estate. Anni passati a vivere il presente, senza troppi pensieri per il futuro. Anni di rapporti umani che resistono da una vita, anche se non ti frequenti regolarmente.

Il tuo rapporto con la Calabria.

È una regione unica, con un patrimonio immenso, ma ancora non valorizzato al meglio. Ritorno in Calabria ogni anno per le classiche vacanze estive, ed è bello vedere che sempre più giovani imprenditori si cimentano in attività che potrebbero dare una definitiva scossa ad una situazione penalizzante che va avanti da decenni. Purtroppo, a livello politico però non vedo ancora quella visione strategia necessaria per dare slancio a chi ha voglia di cambiare. A volte ho l’impressione che manchi la volontà, che non ci sia desiderio di pianificare e implementare una strategia: due processi ineludibili se si vuole puntare a benessere, crescita e sviluppo. Non so se sia paura di confrontarsi con un mondo sempre più globalizzato, o semplice incapacità di concentrarsi sul futuro…

Quello con Londra.

In una frase, amore a prima vista. Sono arrivato nel 2003 con l’idea di starci sei mesi, imparare la lingua e rientrare in Italia. Non è andata proprio così… Da subito ho apprezzato l’internazionalità della città. Il suo condensare il mondo in un unico ambiente. La possibilità di interagire con persone di culture diverse, in un contesto dinamico e pragmatico. In più, è una città fortemente meritocratica, che guarda molto alla sostanza e poco all’apparenza. Allo stesso tempo, la forte presenza italiana mi ha permesso di continuare a sentirmi a casa, senza il trauma di sbarcare in una terra straniera priva di connessioni con la cultura in cui sono cresciuto.

Potortì ad una serata di gala del National Liberal Club di Londra

Come hai deciso di iniziare questa tua avventura imprenditoriale?

Quasi per caso. Avevo pensato di lasciare la Compagnia per la quale stavo lavorando, e senza troppi tentennamenti ho aperto la mia prima Compagnia, la “Sagitter One”, che si occupa di consulenza per la ristorazione e promozione agroalimentare e territoriale. All’epoca mi ero dato un anno di tempo per provarci. Le cose sono andate bene praticamente da subito, ed ogni anno l’azienda è cresciuta. Dopo qualche tempo, ho deciso di aprire la seconda, la “Sagitter Training”, attiva nel settore del turismo formativo all’estero, anche per diversificare. Nel frattempo, sono stato selezionato da Goldman Sachs per partecipare al loro programma dedicato agli imprenditori ad alto potenziale delle SME, e questo mi ha permesso di ampliare nettamente la mia visione imprenditoriale. Ho così diversificato ulteriormente, con una nuova società che si occupa di servizi IT, la “Sierra Digital”.

Un bell’impegno…

Certo. Ma con tante soddisfazioni e la possibilità di far concretamente i conti ogni giorno con quel che si è effettivamente prodotto e quel che si è guadagnato, con quel che si pensa ci aspetterà. Insomma, l’opportunità di panificare, progettare, sintetizzare, pensando, agendo e lavorando da manager e da indipendenti. Facile a pensarci, ma sovente difficile a materializzarsi purtroppo in Italia. Qui a Londra, direi, la normalità.

Allo stand della Regione Calabria ai Mondiali di Atletica
con il suo amico Eman

I tuoi progetti futuri?

Dedicare la giusta quantità di tempo alla mia famiglia ed alle mie attività. Al primo posto nella mia lista. Al secondo, poter promuovere il mio Paese all’estero. Da italiano d’Oltralpe non costretto a lasciare il Bel Paese, ma che lo ha fatto per scelta volontaria, mantengo il cordone ombelicale ben saldo. E non per nostalgia o rimpianto, ma per “orgoglio”. Fiero di essere italiano e calabrese, consapevole di quanto l’Italia e la Calabria siano luoghi straordinari e unici nel loro genere, che tengo a valorizzare e a far conoscere.

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