08 Dic Beppe Lopetrone, fotografia come liberta’
Famiglia originaria di San Giovanni in Fiore (Cs), una vita da giramondo finita troppo presto, in perenne tour tra America, Europa e Repubbliche Baltiche, tra vip, star, grandi griffe della moda e modelle mozzafiato, ha dedicato migliaia di preziosi scatti alla Calabria e alla sua Sila
di Roberto Messina
Tra un anno saranno quindici quelli trascorsi senza il fotografo Beppe Lopetrone, andato via il 27 ottobre del 2007, in un baleno, quasi senza che gli amici se ne accorgessero, lasciando un improvviso vuoto. Nato a Carpi (Mo), originario di San Giovanni in Fiore (Cs), una carriera di artista “vip tra i vip” a Miami, fashion city, e poi straordinario ed entusiasta giramondo tra Americhe, Italia, la sua amatissima Calabria, Repubbliche Baltiche (Riga in particolare, dove apre “Palazzo Italia”) l’Europa e l’Asia. Per lui, per ricordarlo come uomo e come artista di immagini, per rendere omaggio a una storia di passione, creatività, desiderio di crescita culturale e civile, “Calabria Mundi” è al lavoro per un evento e una pubblicazione.
Armato costantemente della sua macchina fotografica, Lopetrone ha ritratto senza tentennamenti, e in una ben copiosa produzione, mezzo mondo: paesaggi, città, opere d’arte. E soprattutto persone e personaggi del jet set, dello spettacolo e della moda. Tra un arrivo e una partenza in terra calabra, volle pure realizzare un originale reportage dell’aeroporto di Lamezia, accompagnato in quell’occasione sul campo, in “air side” e “land side”, da chi scrive, che da allora ha avuto la fortuna di diventarne amico, seppur per poco.
Negli ultimi tempi aveva deciso di far conoscere la sua regione d’origine, dove diceva di riscontrare “un’eccezionale ospitalità, un forte senso della famiglia, delle bellezze naturali straordinarie”, e dove aveva scattato oltre ventimila foto.
A Miami, dov’era di casa al prestigioso Central Hotel, sull’Ocean drive, voleva realizzare un ambizioso progetto, denominato “Okay Calabria”: in una grande villa, una “vetrina” mondiale, con l’esposizione del meglio della produzione (e delle immagini) della nostra terra. E per questo, s’era dato da fare sul serio, caparbiamente, tenacemente, trovando buoni sostegni da chi gli aveva giustamente e prontamente creduto, ma pure scontrandosi con per lui incomprensibili lungaggini ed inspiegabili “resistenze” in loco. E anche perciò non ha fatto in tempo a vedere realizzato questo altro suo importante sogno professionale…
Autore di una preziosa biografia di Don Zeno, che di fatto lo avviò alla fotografia appena dodicenne (Lopetrone è stato a lungo ospite di Nomadelfia), sindaco mancato di Carpi con la sua rivoluzionaria lista “Carpi progetta l’Europa”, innovativo nei ritratti di moda e pubblicità, studio a Milano, ha collezionato tra l’altro straordinari scatti delle più belle modelle, in qualche caso ad inizio carriera e non ancora divenute “top”: tra queste, Monica Bellucci, Linda Evangelista, Claudia Schiffer, Nastassja Kinski, Mirca Viola, Luisa Corna, Clarissa Burt, Martina Colombari.
E poi anche i maschi, tra cui i modelli Brandy Quinones e Clayton Norcross. Fra i suoi clienti: Blumarine, Roberto Cavalli, Rocco Barocco, Gianfranco Ferré, Jean-Charles de Castelbajac, e il “nostro” Anton Giulio Grande.
Un assaggio di come amava ritrarre la città, in questo caso la sua Carpi, con l’obiettivo, lo aveva dato nel 1981 pubblicando un volume intitolato “Beppe Lopetrone”, che confermerà con la pubblicazione del volume “Carpi” del 1992, edita da Condé Nast e distribuita con Vogue. Carpi lo ha ricordato con la Mostra “Moda e celebrità”, in suo onore, nel 2010, a cura di Luca Panaro.
L’ultimo servizio fotografico di moda lo ha realizzato in Sila, ritorno alle origini, con location a Silvana Mansio, San Nicola Silano e Camigliatello Silano. Scatti per un’azienda carpigiana, eseguiti nel giugno 2007 avvalendosi della modelle Mirka Viola (già miss Italia) e delle gemelle Alicia e Alessia Agazzani.
Di grandissima umanità e disponibilità, sempre pronto all’incontro e all’avventura, si era dato due motti, diciamo, epicurei: “Nulla è mai un problema” e “Vivi con fantasia”, che ne caratterizzavano giustamente il comportamento quotidiano e il particolare aplomb, e di cui si fece una ragione di seguire i dettami fino all’ultimo.
All rights reserved (Riproduzione vietata)