14 Ago VI edizione del Premio “Brigantino d’oro”: da Girifalco, assieme a Calabria Mundi, uno sguardo attento e operativo oltre regione e all’estero
Ben riuscita l’iniziativa ideata e condotta da Enzo Fulvio Attisani affiancato da Roberto Messina, organizzata dall’Associazione “Radicando”. Carrellata di ospiti illustri a discutere di salute, trasporti, economia, istituzioni, e soprattutto della necessità di una forte e collettiva presa di coscienza che una Calabria libera, forte, giusta e ricca può generarsi solo grazie ai calabresi stessi e ad una rete “virtuosa” di collaborazioni e incontri
Davvero una bella, entusiasmante e significativa serata, quella del Premio “Brigantino d’oro” organizzato dall’Associazione “Radicando” e celebratasi a Girifalco: un’accattivante e anche divertente VI edizione, con un caloroso pubblico accorso nella magnifica sala di Palazzo De Stefani-Ciriaco nel centro cittadino.
Ospiti illustri, giunti da tutt’Italia e dall’estero, hanno “omaggiato la Calabria” discutendo di salute, trasporti, economia, formazione, internazionalizzazione, e dicendo la loro sulla generale e non più differibile necessità di una forte e collettiva presa di coscienza del fatto che una Calabria libera, forte, giusta e ricca, può generarsi solo grazie ai calabresi stessi e ad una rete “virtuosa” di collaborazione e di incontro tra loro. Quello che serve – è stato il leitmotive della serata – è una spinta autopropulsiva e non più eterodiretta, e una decisa “volontà di farcela” da soli, sulla base delle proprie risorse, forze e “vocazioni”, indipendentemente dal “mercato” e soprattutto con l’opportunità di “svelare”, raccontare, mettere assieme e in rete la migliore Calabria nel mondo.
Ed ecco (in ordine alfabetico) i nomi e le qualifiche di quanti sono stati insigniti del Premio, che vanno ad arricchire il già esaltante “palmares”, scelti stavolta tra grandi chirurghi, manager e personalità istituzionali, eccellenze naturalmente tutte fortissimamente e manifestatamente legate alla terra di Calabria: Alfonso Agnino, Cardiochirurgo, Responsabile dell’Unità Funzionale di Cardiologica Robotica e Chirurgia Mininvasiva dell’Ospedale Humanitas-Gavazzeni di Bergamo; Fausto Capalbo, ingegnere, docente, consulente di vari ministri, esperto di aviazione civile; Frank Carioti, imprenditore edile in Australia e già presidente della Camera di Commercio Italiana di Sidney; Francesco Trebisonda, Direttore Commerciale Italia e Consigliere di Amministrazione di AON Spa, colosso mondiale del brokeraggio assicurativo (Premio ritirato dall’avv. Enzo Larocca, consulente legale di AON); Laura Squillace, Capo del Servizio Adesioni Presidenziali della Presidenza della Repubblica.
L’incontro, quasi due ore di fila, ma assai piacevoli per la conduzione abile e anche simpaticamente in leggerezza dell’avv. Vincenzo Fulvio Attisani (presidente dell’Associazione culturale “Radicando”, ideatore e organizzatore della manifestazione) e del giornalista Roberto Messina sono volate tra sorprendenti racconti di emigrazione di successo, traguardi professionali raggiunti, mete conquistate, carriere tenacemente e volitivamente costruite, ma sempre, una volta arrivati “in cima”, con un insanabile disappunto e un’inguaribile amarezza di fondo: non averlo potuto fare in Calabria, o comunque, non aver, nel frattempo, visto parallelamente crescere, sviluppare, migliorare e finalmente “sorridere”, la terra calabra.
Attisani e Messina hanno insistito su questo tema “clou” di doversi attivare tutti per invertire la rotta, liberarsi da pregiudizi, luoghi comuni, lacci e laccioli, rassegnazioni e mortificazioni, e avviare, ognuno per sé e tutti per uno, una “lotta” pacifica, ma decisa, convinta e condivisa, per favorire in ogni campo il riscatto calabrese e la libera opportunità di poter competere senza “la” mafia, e senza “le” mafie. Questo, con la cultura, il mondo imprenditoriale, l’amministrazione pubblica, il mondo delle professioni, le associazioni, le istituzioni, tutti a fare la propria parte.
Una Calabria vessata per troppo tempo, periferizzata, può dunque cominciare a rinascere anche a partire da un’iniziativa come questa del “Brigantino”, che al di là del suo successo, e in questo nuovo cammino in accoppiata con “Calabria Mundi” e il suo racconto, ha evidenziato intanto quanto sia fondamentale fare squadra, unire nella progettualità, convogliare, appassionare, stimolare, con una generosa, entusiasta, convinta, anche affettuosa partecipazione libera e senza recondite finalità, di cittadini, intellettuali, professionisti, imprenditori illuminati, uniti in uno spirito fattivo, collaborativo, di volontariato associativo.
Il Premio Brigantino segna, in questo, una novità importante e porta senza dubbio una ventata d’aria fresca tra le manifestazioni e le iniziative locali con la sua autonomia, unicità, autenticità, e l’assoluta indipendenza. L’entusiasmo, dentro e intorno al Brigantino, è ogni volta, immancabilmente, sincero, palpabile, vitale. E, appunto, è autopropulsivo, sembra autogenerarsi. Ed è questo di cui, come detto, c’è assoluto bisogno.
Archiviata la VI edizione, la “macchina” riparte subito con il progetto di appuntamenti itineranti e costanti che riporterà ancora a Girifalco, certo, il Brigantino d’Oro, ma che (ecco la novità) con il progetto “Calabria Mundi” (ora anche con la rivista in versione cartacea) si allarga al territorio nazionale ed estero, là dove la “risorsa” calabra, la storia calabra, e la forza, la vicinanza, la partecipazione amichevole dei calabresi della diaspora che potranno costituire fattore decisivo per trovare, valorizzare, convogliare nuove forze intellettuali e morali verso il sostegno, la spinta, il cambiamento, la crescita economica e civile che tutti auspichiamo, agogniamo, attendiamo.
Due prime importanti e inedite iniziative, è stato l’altro annuncio, sono intanto già in corso di definizione per il prossimo autunno in terra di Toscana e in Campania, poi si comincerà il programma Oltralpe, a partire da Parigi.
Foto: Tony Attisani – R. Messina