Pierfranco Bruni: l’eleganza della scrittura e il carisma, tra le innovazioni letterarie e linguistiche della tradizione

Intervista al grande scrittore, poeta, filosofo, critico e saggista anti-accademico e innovativo, che ha casa ed eredità spirituali in Calabria: “Il mare di Calabria mi ha inventato, e il paese del vento mi ha creato. Ci sono immagini che si fanno storia, e la storia è un tempo che non si cancella”

di Martino Zuccaro

Pierfranco Bruni

Pierfranco Bruni è uno scrittore elegante, con un forte carisma e “peso” tra le innovazioni letterarie e linguistiche della tradizione. Potremmo definirlo un modello alla Pirandello, Pavese, Alvaro, Berto, Hemingway: percorsi che raccordano, non a caso, da molti anni, la sua vita e la sua opera. Non è nuovo ad alcuna forma di sperimentazione, ma in questi ultimi tempi ha deciso di allontanarsi dalla critica letteraria, che lo vede ancora tra i protagonisti “rivoluzionari”, antiaccademici e anti-scolastici, oltre che innovativi, per dedicarsi completamente al romanzo, alla poesia e al teatro.

In verità, c’è stato un mutamento chiaro nel suo percorso letterario, e questo lo si può dire tranquillamente. Egli guarda alla letteratura – o alle letterature come preferisce che si dica – con un’attenzione profondamente legata al suo modo di essere, e non si lascia modulare da giudizi critici. Ma il suo interesse, comunque, resta sempre tematizzato sulla “metafora del viaggio”, con uno stile analitico che gli permette di fornire visioni sempre inedite su tematiche letterarie, filosofiche, metafisiche. E nemmeno è un altro caso che si sia dedicato parecchio al legame tra letteratura e favola, letteratura e mondo sciamanico, linguaggi e alchimia…

In Alvaro, appunto, si parla di viaggio “accanto”. In Pirandello, il viaggio che si compie, è invece alla ricerca della madre. In Berto, sul quale egli ritornerà, il padre resta un costante confrontarsi. Pavese rimane il simbolo e il mito. Hemingway è il suo scavare nel proprio personaggio attraverso un’altra immagine reale e metaforica, che è il mare. Il viaggio accanto, è proprio il mare. Abbiamo chiesto a Pierfranco Bruni, sempre riservato e molte volte “introvabile”, cosa trova nel concetto di Alvaro che dice: “Nessuna libertà esiste quando non esiste una libertà interiore dell’individuo”. 

Ci sono diverse stagioni del nostro tempo durante il quale ci sentiamo invincibili e guaribili da tutto. Quando si arriva alla mia età, lo sguardo diventa diverso. Io ho l’età ormai di Ernest Hemingway quando decise di farla finita con la vita. Un’età che ci attraversa e ci indica altre coordinate. Quindi, ci si rende conto che si è realmente liberi da tutto. Per essere liberi, questa libertà devi portarla nell’anima. Nulla può interessarti, se non la propria vita. Ciò significa che nessun condizionamento mi può toccare. Sono stato sempre libero. Non ho mai mentito a me stesso. Nella vita e nelle passioni. Nella letteratura, e nel leggere la letteratura. Sono considerato scomodo anche per questo. Non mi adatto. Soltanto la tradizione mi affascina. Non leggo scrittori e poeti che non mi interessano, ovvero che non rientrano nel mio viaggio. Ho fatto delle scelte rigorose e precise. Ciò significa che non condiziono e non mi lascio condizionare”. 

Alcuni volumi di particolare successo di Pierfranco Bruni

Per Lei libertà del pensiero diventa così libertà dell’agire? 

“È chiaro. Nel mio pensare c’è il mio agire, e agisco come penso. Sono antico di epoche trascorse, ho attraversato i naufragi e vivo sempre con l’attrazione del vento d’altura”. 

Forse anche per questo torna spesso nella sua Calabria e nella sua casa? 

“La Calabria che vivo, è una terra di memorie e di nostalgie che mi vivono. La mia casa è in Calabria. Le mie eredità spirituali sono in Calabria. Il mare di Calabria mi ha inventato e il paese del vento mi ha creato. Ci sono immagini che si fanno storia e la storia è un tempo che non si cancella”. 

Per questo ha scritto il suo viaggio accanto? 

“Il mio viaggio accanto è un percorso che avevo la necessità di compiere. In questo libro c’è mia madre, mio padre, la mia terra, il labirinto, il mio giardino”. 

Anche nel suo viaggiare accanto a Pirandello ci sono frammenti del suo esistere? 

“In ogni libro ci sono pezzi di vita. Soprattutto quando si abbandonano i luoghi della critica e si comincia con i luoghi dell’esistenza”. 

Però ha cominciato questo viaggio con “I cinque fratelli”, in cui racconta, insieme a Sua figlia Micol, la storia e il destino della famiglia.

Sì, quello è un libro che resta come il documento di una memoria. Un gioco tra verità e linguaggio vissuto intorno alla finzione. È il libro della mia biografia autorizzata. Ma il mio cammino parte da molto lontano: con gli sciamani, i monaci tibetani, gli Orienti… Insomma, è un viaggio dentro e accanto”. 

Pierfranco Bruni, dopo il viaggio accanto, e Pirandello…

“Bisogna andare sempre oltre e non dimenticare. È uscita in ebook una ‘profezia’ poetica ‘ilcanto.vento’, con Ferrari. Ora lavorerò per portare in teatro il mio Alvaro e il mio Pirandello. Poi il resto è altra cosa”. 

Innovatore nella tradizione, Pierfranco Bruni resta un punto centrale, un riferimento, di una letteratura che non si piega alla leggerezza, alla debolezza, alla cronaca, alla scurrilità della parola, del pensiero e ai relativismi che troneggiano. Resta uno scrittore elegante, con un forte stile e carisma, nel solco della tradizione delle vere innovazioni letterarie e linguistiche. Se dovessi raccontarlo oggi, direi che il suo modello non può che essere Hemingway, anche se di viaggi nella letteratura Bruni ne ha fatti tantissimi.

Il chi è di Pierfranco Bruni

Oltre che scrittore, poeta e saggista, è filosofo, critico e teorico della letteratura, tra i più apprezzati esperti di letteratura italiana al mondo. Già direttore del Ministero dei Beni culturali, ha ricoperto la carica di responsabile delle Minoranze etniche nel nostro Paese. È presidente del Centro Studi e Ricerche “Francesco Grisi”, vicepresidente del Sindacato Libero Scrittori italiani (con sede a Roma). La sua ricerca letteraria si articola attraverso più di 200 testi pubblicati (tra raccolte liriche, saggi di critica e teoria della letteratura e romanzi di narrativa) e si distingue per la volontà di delineare nuovi intrecci interdisciplinari tra letteratura filosofica, storia delle idee e antropologia. Insignito per ben tre volte del Premio Cultura della Presidenza del Consiglio dei ministri, è stato candidato al Nobel per la letteratura per la copiosa produzione e le numerose traduzioni dei suoi lavori all’estero. Pierfranco Bruni è destinato a essere annoverato tra i grandi autori della storia della letteratura italiana che le future generazioni studieranno a scuola.

Ha pubblicato libri di poesia (tra i quali Via CarmelitaniViaggioisolaPer non amarti piùFuoco di luneCanto di RequiemUlisse è ripartitoTi amerò fino ad addormentarmi nel rosso del tuo meriggioAsmà e ShadiAlla soglia della profezia); racconti e romanzi (tra i quali vanno ricordati Paese del ventoClaretta e BenL’ultima primaveraE dopo vennero i sogniQuando fioriscono i roviIl mare e la conchigliaLa bicicletta di mio padreChe il dio del Sole sia con teLa pietra d’OrienteIl sortilegio della speranzaIl ladro di profumiLettere a Eleonora).

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