L’oliva “spezzanese” in corsa per la finale “Grande olio Slow”

La rara e preziosa cultivar che cresce solo a Cerchiara di Calabria (Cs), al top di qualità dell’extra vergine biologico sostenibile, con l’azienda agricola Arcaverde colleziona premi e riconoscimenti

Gli ulivi dell’azienda Arcaverde coltivati secondo i più rigorosi canoni dell’agricoltura biologica

L’olio dell’azienda Arcaverde (www.olioarcaverde.com) della Società Agricola di Cerchiara di Calabria (Cs), a conduzione familiare, che produce un extra vergine biologico sostenibile, vera eccellenza, è tra i candidati alla selezione nazionale di Slow Food “Grande Olio Slow” in corso di svolgimento a Bertinoro (Fc). 

Sulle colline del comune di Cerchiara di Calabria affacciate sullo Ionio cosentino, nell’ambiente superbo e incontaminato del Parco Nazionale del Pollino, ha oliveti situati ad un’altitudine media di 600 mt., coltivati secondo i canoni dell’agricoltura biologica. Le pratiche attuate nel suo ecosistema, sono a bassissimo impatto ambientale e non utilizzano fertilizzanti né pesticidi, con pochissime lavorazioni effettuate sul suolo allo scopo di salvaguardare e migliorare la biodiversità ambientale con fiori e piante spontanee, animali selvatici, uccelli, insetti, oltre alla stessa ricca biodiversità olivicola che nei secoli si è selezionata nel territorio. Il 50% della superficie aziendale è poi qui stato destinato poi a boschi, per dare un forte contributo al sequestro di CO2 dall’atmosfera e contrastare l’effetto serra, con un’azienda che ha a cuore e aiuta la salvaguardia e crescita locale, senza perdere di vista le qualità intrinseche del prodotto, impegnata a fare buon prodotto ma anche a conservare e tutelare gli oliveti di un’area produttivamente marginale come l’alta collina, ma con importantissime valenze paesaggistiche e ambientali.

L’olio di oliva “Spezzanese”

Le cultivar qui recuperate e valorizzate, sono tipiche ed esclusive: a cominciare dalla “Spezzanese”, e poi la “Mafra di Cerchiara”, l’“Olivella Cerchiarese”, la “Dolce di Cerchiara”, tutte annoverate nell’elenco del germoplasma olivicolo italiano. La “Spezzanese” è un’antica e rarissima varietà di olivo di cui rimanevano solo poche vecchie piante. Dall’analisi del DNA del materiale vegetale eseguita già nel 2003 dall’Istituto Sperimentale per l’Olivicoltura (oggi CREA OFA di Rende), si è potuto confermare che è un genotipo antico, non sinonimo di cultivar note, ma vera e propria cultivar autoctona che si coltiva solo qui e che possiede un suo assetto genetico caratteristico e diverso dalle altre varietà di olivo presenti nei database.

L’identità della Spezzanese è stata dunque tracciata e analizzata, collocando quest’olivo, senza ombra di dubbio, nel panorama dei varietali autoctoni che fanno grande l’olivicoltura italiana. L’albero si presenta mediamente vigoroso, assurgente, con precocissima entrata in produzione e produttività costante. La maturazione è rapida e il contenuto in olio è già massimale alla metà di ottobre, epoca consigliata per il raccolto, con olive appena invaiate. I frutti (drupe) sono di grosse dimensioni, anche se non irrigate e coltivate in ambiente arido. Raccolte tardivamente ed essiccate, sono assai adatte al consumo da tavola. 

La signora Maria Grazia Barone
e la figlia Giulia in azienda

Non si conosce la storia di questa cultivar che veniva propagata attraverso polloni prelevati ai piedi delle piante madri e la perdita di queste piante nel territorio è stata causata da continui incendi e da rimpiazzi di materiale vivaistico per lo più proveniente da altre regioni (Toscana, Sicilia, Puglia). Come detto è presente esclusivamente nell’Alto Ionio calabrese, nel territorio del comune di Cerchiara di Calabria.

L’olio Arcaverde monocultivar Spezzanese dal 2018 ha ottenuto il prestigioso riconoscimento di “Presidio Slow Food” e da diversi anni è inserito nelle più prestigiose guide di oli (Oli d’Italia del Gambero Rosso, Guida agli Extra Vergini di Slow Food Editore ecc.), e ha ricevuto premi a diversi concorsi oleari (Medaglia extra gold al Premio Biol, varie edizioni), I classificato al concorso Oro dei Bruzi edizione 2019 e 2020.

Panoramica sui terreni aziendali tra Pollino e Ionio

In questa campagna olearia 2021/22, l’olio biologico monocultivar Spezzanese è stato selezionato dai curatori della Guida agli extra vergini (Slow Food Editore) per partecipare, come si diceva all’inizio, alla finale che assegnerà il prestigioso riconoscimento di “Grande olio Slow” solo a quei prodotti con le caratteristiche di: “Olio eccellente, capace di emozionare in relazione a cultivar autoctone e territori di provenienza, ottenuto con pratiche agronomiche sostenibili”.

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