“Il Gelatauro” di Bologna, tra le migliori 25 gelaterie al mondo

Lungo via San Vitale, l’eccellente attività di Gianni Figliomeni, calabrese di Siderno (Rc), così classificata nientemeno che dal Financial Times

La maschera del “Gelatauro”

Prima lo storico periodico britannico “The Observer” a definirlo (una ventina di anni fa) come il migliore d’Europa. Ora, nientemeno che il quotidiano finanziario anglosassone “Financial Times”, a dirne ancora e di più un gran bene, inserendolo tra i 25 migliori al mondo. E per Giovanni Figliomeni, calabrese di Siderno (Rc), più che di soddisfazione, si tratta allora di orgogliosa celebrazione, di un ulteriore attestato a quel che è già un dato consolidato. Roba non da poco, dunque,

Da una trentina d’anni a Bologna (che da sempre è considerata e si sente capitale del gelato, e dove pare che il gelato se non è vi nato, quasi) è il punto di riferimento per questo e per prodotti affini (granite, cornetti, biscotteria, pralineria, stuzzichini salati) con il suo locale “Il Gelatauro” in via San Vitale, appena prima della famosa Porta, in pieno centro, luogo conosciuto e privilegiato in cui poter gustare delizie fresche ghiotte e raffinate, vero godimento per il palato.

La sua attività comincia nel 1998, dopo aver frequentato corsi di gelateria artigianale ed essersi prontamente messo alla ricerca di un locale in cui avviare l’attività, forte anche di una grande esperienza internazionale e quindi dell’incontro appassionato e formativo con le varie culture gastronomiche, dalle quali prende costante ispirazione.

Il banco delle delizie a “Il Gelatauro”

Il nome ”Gelatauro” – spiega Figliomeni – si rifà ai celebri mosaici di scuola ravennate e naturalmente al mitico labirinto, e “segna” una precisa volontà di stare dietro alla “storia”, alla tradizione, alla manualità e artigianalità anche quando si parla di pasticceria e gelateria, senza però far mancare nulla all’innovazione, alla ricerca, alla qualità, alla nascita di nuove combinazioni e nuovi gusti, come ad esempio il gelato “zucca e cannella”, chiaro e sentito suo omaggio ai celebri “tortelli”, osannato primo piatto della sua regione adottiva. Il gelato, poi, cambia – chiarisce – non solo con gli ingredienti, ma con la temperatura, la consistenza e altri accorgimenti. La sua inclinazione è comunque nettamente per la valorizzazione di eccellenze e prodotti di nicchia, poco conosciuti, che va procurandosi personalmente con un’accurata ricerca della materia prima disponibile sul mercato, in particolare attraverso i presìdi Slow Food e varie altre organizzazioni nazionali e internazionali.

Ciò che comunque risalta nel suo locale e nella sua “opera”, è la semplicità, la genuinità, la naturalezza. Niente sfavillii, niente effetti speciali, nessuna toque da chef, nessuna parannanza griffata: solo l’essenziale, sul banco e dietro, sul gelato e dentro. Pochi ingredienti di altissimo livello, quasi tutti bio, con la messa al bando di coloranti, additivi, conservanti, edulcoranti, grassi, e una “sostenibilità” maniacale, che dà un gusto puro, salutare, come quello del “Principe di Calabria” (fior di latte, gelsomino e pan di Spagna al bergamotto) un miracolo di armonia e perdurevole bontà.

Il Meridione d’Italia non resta certo indietro nella sua “tavolozza” di toni e sapori, tutt’altro: a cominciare da mandorle, pistacchio di Bronte, arancia candita, dalla Sicilia. Poi fichi dalla Puglia, e mandarini clementini, castagne, nocciole, liquirizia, dalla sua Calabria. Tanto anche dall’estero: cioccolato puro dal Venezuela e dalla Bolivia, zenzero dall’Australia, vaniglia da Haiti, per dirne solo qualcuna.

Foto: Archivio Il Gelatauro


Il Gelatauro
Via San Vitale 98/b
Bologna
tel. 051-230049
www.gelatauro.com