Fabio Elettrico, intervista a tutto campo ad Un Re dei liquori tra vocazione e tradizione

Originario di Bisignano (Cs), ha messo su a Livorno “il Re dei Re”, pregevole azienda di prodotti artigianali che da via dell’Antimonio 2, è andata velocemente alla conquista del mondo…

di Roberto Messina

Fabio Elettrico con il suo pluripremiato
“Bitter Amaranto”

La strada giusta a Fabio Elettrico, tra i più apprezzati produttori di liquori a livello mondiale, con vari Premi conseguiti, attivo in quel di Livorno con fiero sangue calabrese nelle vene (è originario di Bisignano, in provincia di Cosenza, paese di Sant’Umile e dei famosi liutai), si presenta chiara e improvvisa in una notte calda d’estate in Medio Oriente, dov’è impegnato in attività professionali, sull’onda del vento carezzevole che viene dal deserto e trasporta con sé il profumo delle spezie di un non distante suk.

A volte gli odori – ci racconta durante una conversazione passeggiando nella cittadina toscana lungo il Fosso Reale e Piazza della Repubblica, non lontano dove leggenda vuole che Modigliani abbia gettato alcune delle sue sculture, e luogo del ritrovamento dei celebri falsi\burla – sanno fare più rumore della musica. Seduti a cenare in terrazza, io e un mercante arabo dovemmo interrompere la conversazione tanto forte ed inebriante era la fragranza nell’aria… Quando il silenzio si ruppe di nuovo, primo a parlare fu l’arabo: “sono anni che mi occupo di esportare le spezie in Occidente, il mio naso le riconosce. Sento ogni profumo in questo vento, tranne quello del Re”. “Il Re?” – chiesi io -. Il mercante mi guardò negli occhi e dichiarò convinto: “lo Zafferano Fabio! Se le spezie sono il prodotto dei Re, lo Zafferano è decisamente il Re dei Re!!”.

Sono parole che colpiscono Fabio Elettrico, il cui pensiero quella notte sotto le stelle brillanti di un cielo magico come specchiato tra i grani lucidi della sabbia silenziosa, corre incontrollabile a ritroso lungo la tanta strada fatta per arrivare fin là: a cominciare dall’infanzia in Calabria con nonna Assunta e mamma Angela a coltivare in modestissime quantità lo zafferano, conservato in piccoli vasi di terracotta. E poi, il ricordo di quel libro di ricette… un prezioso manualetto tramandato a sua madre quindi a lui, con gli ingredienti segreti per trasformare il fuoco infernale dell’alcool, in nettare paradisiaco, in liquore profumato, avvolgente, saporoso.  

Il profumatissimo ed elegante
Gin allo Zafferano

Nell’oscurità, una luce, un’intuizione. E la scelta e la decisione che gli cambieranno la vita: onorare famiglia e tradizioni, cimentarsi seriamente nella produzione di liquori e distillati allo zafferano italiani, impiegando ingredienti di alta qualità (limoni e arance dalla Sicilia; bergamotto, liquirizia, cedri da piccoli produttori della Calabria; erbe officinali da aziende agricole specializzate) mettendo tanta cura, passione ed amore nei preparati e nella maniera di confezionarli con un packaging ricercatissimo, artigianal\artistico, con le etichette sistemate una ad una dalle sue stesse mani.

Sono passati diversi anni da allora e dalla “start up”, e oggi il “Gin allo Zafferano” di Fabio è un must che trasferisce eleganza dorata alle sue bottiglie, proprio come il sole mediorientale sa fare riflettendosi e rifrangendosi nelle dune desertiche. Un colore naturale, frutto della miglior materia prima e di una distillazione attenta, rigorosa, maniacale per la cura riposta. Accanto al Gin, il suo “Liquorificio Artigianale Re dei Re” (questo appunto il nome non casuale, scelto per l’azienda, v. sito http://www.liquorificioilredeire.it) produce vari altri liquori e distillati, come, per citarne uno altrettanto apprezzato, il Vermouth Chinato Riserva 2PR, studiato secondo tradizione per essere bevuto liscio o in miscelazione. Il segreto di tanta bravura? Verità o leggenda, non importa, pare sia l’incontro con un sapiente monaco cultore di erbe officinali, che fornisce a Fabio per un voto di fede fatto, straordinari ricettari, poi da quest’ultimo un po’ personalizzati.

Con Luca Sardella al Cibus di Parma, 2018

Il nuovo percorso da lui intrapreso, porta così rapido e dritto al successo. E che la via sia quella giusta, lo conferma l’evidenza dei tanti premi e attestati ricevuti nei più grandi Concorsi internazionali (il Liquore alla liquirizia è Medaglia d’oro in Messico; il Vecchio Amaro Reale, Medaglia d’oro in Cile; il liquore al melograno Medaglia d’argento in Cile; il Vermouth Chinato Riserva e la Grappa stravecchia, premiati nel 2018 al Campionato del mondo in Bulgaria). La passione e l’ispirazione per tanto fervore operativo, sono comunque immutate, quelle del primo giorno, anzi della prima notte quando a poche ore dall’apertura, la famiglia chiede a Fabio come chiamerà l’azienda. E lui, convinto, risponde: “La chiamerò come lo Zafferano. La chiamerò ‘Il Re dei Re!’”, coniando già anche la sua head line: “Vivi sempre la tua vita con il giusto ‘Spirito.”

Liquori made in Livorno e in Tuscany, dunque. Ma, invero, calabresi nel dna e in molti dei loro principali ingredienti, tra cui la citata preziosa liquirizia che ha determinato un’altra Medaglia d’oro allo Spirit Selection by concours Mondial de Bruxelles, svoltosi a Tequila City in Messico. Equilibrio perfetto tra dolce zuccherino e amaro della radice calabra più pregiata al mondo, la bevanda spiritosa di Elettrico nasce nel laboratorio di via dell’Antimonio 2, e si classifica prima su 1200 prodotti provenienti da 87 paesi. Non cosa da poco, in uno degli appuntamenti internazionali di riferimento de settore che seleziona superalcolici dai quattro angoli del mondo: whisky, cognac, brandy, rhum, vodka, gin, pisco, grappa, baiju, tequila, e molti altri che vengono qui valutati e classificati da una giuria di 78 esperti internazionali.

Non ci speravo proprio – confessa Fabio – tant’è che non sono andato di persona in Messico, inviando solo il prodotto per essere comunque presente ad una vetrina internazionale. Quando mi hanno telefonato ho pensato ad uno scherzo, a qualche goliardata di amici. Da lì a breve, sono invece arrivati attestato e medaglia…”.  

Con Ficarra e Picone, ospite a “Striscia la notizia”

A Livorno hanno via via scoperto questa superba realtà e i suoi pregiati prodotti presenti sull’intero territorio nazionale e all’estero, tra Svizzera, Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo, Lituania e fino a Hong Kong e Singapore. Soprattutto da quando, nel 2019, livornese è stato designato il miglior Bitter del mondo… il Bitter Amaranto del “Re dei Re”: “in realtà – chiarisce Elettrico – è un amaro derivato da un’antica ricetta di mia nonna, tra le poche liquoriste calabresi: un capolavoro naturale e benefico, privo di qualsiasi colorante o aromatizzante, ottenuto da accurate infusioni lavorate per circa due mesi…”.

Produttore di liquori. Possiamo definirla in fondo come una vocazione? Qualcosa che stava lì ad attenderti. Che “chiedeva” di lavorarci su? 

Direi proprio di sì. Dato che sin da piccolo mi sono appassionato alle gesta liquoristiche di nonna e mamma, che erano un po’ anche le mie avventure quotidiane… 

La tua più grande soddisfazione in questo lavoro?

Una cosa semplice e inequivocabile. L’apprezzamento del cliente finale

In cosa, secondo te, potrebbe definirsi unica la tua azienda?

Non vorrei peccare di presunzione, credo che ogni azienda sia unica se al suo interno pone attenzione alla cura maniacale di tutti i processi produttivi. 

L’ Elektro Gin
e l’Amarangela

Com’è organizzata in particolare? A cosa tieni di più?

E’ gestita esclusivamente a conduzione familiare, credo questa sia la particolarità. Il lavoro viene svolto con amore, passione e dedizione. Dire a cosa tengo di più, significherebbe non tenere ad altro… Diciamo che la mia testardaggine porta a controllare personalmente ogni singolo passaggio… 

Un prodotto o più prodotti calabresi che ti fanno impazzire?

Amo smisuratamente la Calabria, è la mia terra natia. Ammiro sinceramente la Distilleria Caffo e quello che è riuscita a fare e meritatamente a conquistare. I prodotti calabri nello specifico e nel loro insieme, sono un grande patrimonio ed una grande opportunità… Penso che il mondo se ne stia finalmente accorgendo. 

Ti ritieni più conservatore o progressista?

Bellissima domanda! Credo che in questo lavoro si debba sicuramente essere entrambi, perché c’è da custodire e da conservare quanto il passato ci ha regalato, ma bisogna necessariamente guardare al futuro ponendosi sempre nuovi obiettivi…

Cosa pensi della nuova tecnologia in “cucina”: quella molecolare… quella all’azoto…

Sono sicuramente propenso. Credo che studiare le trasformazioni degli ingredienti durante il loro utilizzo, porti sicuramente ad una maggiore consapevolezza, e perché no? anche ad una nuova sfida. 

Il particolare design delle bottiglie di Bitter Amaranto e Mandarinara

Il liquorista: per te più scienziato\chimico, o più artista? O forse, più artigiano?

Bellissima domanda anche questa! Deve essere l’insieme di tutto. Un liquore è la massima espressione del maestro liquorista, ed è come un dipinto per un pittore. La conoscenza e la pratica dell’artigianalità, sono ingredienti basilari per fare cose buone e anche per distinguersi. 

Il significato ultimo del liquore. Secondo te cosa esprime?

Credo che chi leggerà questa intervista conosce già la risposta. Deve esprimere passione, amore e tradizione

Com’è che l’Italia è da sempre prima al mondo in quanto a liquori? Ineguagliabile, in questo settore. Della Scozia di conosce essenzialmente o unicamente la produzione di whisky. Dei russi, la Vodka. Degli americani, il Bourbon. Dei francesi quelli all’anice, Pernod\Pastis\Ricard e qualche altra cosa. Di noi italiani, una quantità incredibile di liquori di ogni tipo e tutti al top, che hanno conquistato il mondo e che il mondo ben conosce e consuma. Un elenco interminabile…

Verissimo! L’Italia detiene sempre di più il primato mondiale in questo settore. Ma a mio modesto parere, non esiste un perché. Come detto prima, dobbiamo solo essere grati ai nostri antenati per averci donato questa fonte di ricchezza.  

Chi sono i tuoi più grandi nomi di riferimento nel mondo dei liquori?

Esistono tante realtà che sono per noi da considerare “grandi”, ma dare o dire un nome significherebbe mancar di rispetto agli altri. 

Secondo te ci sono diverse maniere di “bere”, e cambiano da Paese a Paese? Se sì, in cosa e dove?

Alcuni dei Premi conquistati dall’azienda livornese

Sicuramente. La differenza è nel bere bene…  

Il tuo liquore preferito, se c’è.

Bitter Amaranto, Mandarinara (dedicato alla mia compagna di vita Leonella), Elektro Gin, Amarangela (dedicato a mia mamma Angela).

Livorno, che rapporto hai con la città, cosa ne pensi, quando ci sei arrivato?

Ti rispondo cosi: BITTER AMARANTO!!! Il rapporto con la città è sicuramente buono. Sono arrivato in Toscana nel 1992 ed ho trovato da subito accoglienza e disponibilità. Sento Livorno a tutti gli effetti come la mia città adottiva. Poi ci sono le mie radici, la fierezza di essere calabrese. 

Veniamo alla tua\nostra terra. Quali sono esattamente le tue origini calabre? Il paese? E cosa pensi in cuor suo della Calabria e dei calabresi? 

Questa domanda mi fa venire i brividi… Sono calabrese, della provincia di Cosenza, esattamente di Bisignano. Amo la mia terra, amo i calabresi, quando ritorno in Calabria rivivo quelle emozioni che solo la nostra terra può dare. Credo a volte che l’essere calabrese sia quasi un dono

Esiste secondo te un’identità, una peculiarità calabrese? 

Certamente che esiste, la Calabria è unica. 

In cosa sei calabrese? E in cosa no? 

Lo sono in tutto. E non lo sono in niente. 

Il logo aziendale

E in cosa sei toscano e in cosa no? 

Vivo in Toscana da 29 anni, spesso nella toscanità trovo qualcosa della mia calabresità, quindi va benissimo… 

Ricordi d’infanzia e di gioventù in Calabria.

Tanti, tantissimi. Giochi, famiglia, nonni, amici, scuola, e mare….

Per Fabio Elettrico
sempre tanta soddisfazione
dalle fiere di settore .

Un’idea per la regione Calabria.

Domanda molto impegnativa… La Calabria dovrebbe credere nei calabresi, e dovrebbe semplicemente essere ciò che è già, ma credendoci. 

Alla regione mancano le prospettive? Cosa suggerisci?

Alla Calabria non mancano le prospettive, l’unico mio umile e modesto suggerimento è quello di fare squadra, di essere sinergici per poter raggiungere sempre nuovi traguardi e generare sviluppo e crescita virtuosa.. 

Calabresi cui ti senti particolarmente legato e calabresi fondamentali per la tua vita e la tua carriera…

Mio nonno Rosario, il suo sguardo equivaleva a 1000 risposte. 

All rights reserved (Riproduzione vietata) . Foto Archivio “Liquorificio Il Re dei Re” – F. Elettrico