26 Gen Come un’incisione, con la penna Bic…
Adele Ceraudo, poliedrica artista giramondo originaria di Cosenza, ha messo a punto una tecnica pittorica unica e riconoscibile che l’ha proiettata nel gran mondo dell’arte che conta
di Paola Dongu
Adele Ceraudo, in arte Lady Bic per la sua tecnica unica e riconoscibile, il disegno con la penna Bic con la quale va oltre ogni immaginazione, nasce a Cosenza nel 1972, trascorre l’infanzia a Catania, si diploma al Liceo artistico e prosegue la sua formazione presso la facoltà di Architettura a Firenze, dove approfondisce lo studio delle linee e dell’armonia che caratterizzano nel tempo la sua produzione.
Un’artista calabrese e cosentina, orgogliosa delle sue origini, recentemente chiamata a Rende per partecipare alla quarta edizione del Premio Dianoraperpremiare il talento che si è maggiormente distinto nella sezione Pittura e ricevere il Premio alla Carriera.
Esprime la sua personalità variegata lavorando contemporaneamente come grafica e illustratrice, modella e attrice. Esordisce a Cosenza nel 2007, ma è Roma la città che vede la sua crescita e ricerca artistica, nel confronto, con la realtà romana, con partecipazioni a mostre collettive e creazioni di progetti personali, fiere, premi, pubblicazioni, convegni, passando per la 54° esposizione Biennale di Venezia, a cura di Vittorio Sgarbi (2011), sino a Melbourne con una personale e la creazione di un’associazione che supporta gli scambi culturali tra i due Paesi (2015).
Diverse le adesioni ad eventi solidali e donazioni di opere per aste di beneficenza a favore di cause sociali e culturali, intese come percorsi fondamentali, nella filosofia di vita dell’artista.
Performance fotografica e scenica, video e animazione cinematografica, tecnologia e stampa interagiscono sempre di più con l’opera e la visione della Ceraudo, dove da sempre la figura della donna e la componente femminile vengono sublimate e rappresentate nelle molteplici sfumature ed infiniti volti. L’artista si distingue per la sua tecnica di disegno con la penna Bic, con la quale ha avuto il piacere di ritrarre illustri personaggi, tra cui: Rita Levi Montalcini, Lina Wertmuller, Josefa Idem.
La sua costante analisi da parte di modelli antichi e moderni di tecniche e arte, hanno contribuito a far evolvere rapidamente il suo stile, contraddistinto in origine dai fisici accademici di impronta michelangiolesca, per arrivare a risultati più maturi, grazie alla fusione di tecniche quali fotografia, computer, grafica, video, musica, interventi pittorici e disegno, dove la trama dei segni a penna Bic viene percepita talmente intensamente da regalare la sensazione di essere di fronte ad un’incisione.
Il 2019 è stato caratterizzato dall’invito a Barcellona come eccellenza italiana, per raccontare ad una vasta platea la sua storia di artista e donna. Per la sua attività sociale a fianco a temi delicati legati alla figura femminile, le è stato attribuito il termine di ArtiVista, ed è stata chiamata ad operare all’interno dell’ex manicomio provinciale di Udine, con una mostra personale ed una performance, e prestigiose collaborazioni con il regista Duccio Forzano ed il fotografo Carlo Mari.
A fine luglio, sempre nel 2019, l’artista risponde all’invito dell’Istituto Italiano di Cultura di Osaka, dove espone la Donna Vitruviana in contributo ai 500 anni dalla scomparsa di Leonardo da Vinci.
Il 2020 è stato un anno diverso e inaspettato per tutti, un anno che ci ha portato a riflettere e a modificare le abitudini, le priorità, gli obiettivi. Adele Ceraudo, in questo periodo di lockdown, ha deciso di rendere omaggio ai grandi artisti del ‘900, ritraendoli, da Frida Khalo a Modigliani, Pollock, Duchamp e altri. In questo nuovo progetto esprime il suo amore per l’”altro” approfondendo l’antica arte del ritratto: un viaggio profondo e confidenziale nel mondo del soggetto che ritrae, che prosegue su frequenze impercettibili, sino a comunicare con il soggetto che ha di fronte e che prende nuova vita sul foglio ad ogni tratto di Bic. L’artista vive e lavora, attualmente, a Milano.