UN PO’ DI CALABRIA IN CASA DI PETRARCA!

Il sommo poeta, scrittore e filologo aretino, precursore dell’umanesimo, possedeva un codice illustrato delle “Institutiones” di Cassiodoro, grande intellettuale e cancelliere di Teodorico, re degli ostrogoti. Originario di Squillace, in provincia di Catanzaro, dopo aver abbandonato la corte di Ravenna, fondò sul promontorio roccioso di Copanello il “Vivarium”. Il monastero, con la sua eccezionale biblioteca, fu uno dei più importanti centri di studi del suo tempo. Qui fu realizzata la prima edizione critica della “Vulgata” di San Girolamo, e grazie all’intensa attività del suo scriptorium fu tramandata gran parte della cultura classica greca e latina. Nel codice posseduto dal Petrarca, la spettacolare miniatura della Musica e i ritratti dello stesso Cassiodoro e Pitagora. Il manoscritto è conservato oggi alla Bibliothèque Nationale de France.

di Domenico Condito

Cassiodoro, Institutiones, Miniatura della “Musica” (Manoscritto Par. lat. 8500, f. 39r)

Francesco Petrarca possedeva uno splendido codice delle Institutiones di Flavio Magno Aurelio Cassiodoro Senatore (485-580), oggi conservato alla Bibliothèque nationale de France (Par. MS latin 8500, ff. 30r-43r).  Il manoscritto contiene miniature di fattura davvero pregevole, tra cui quella che rappresenta la Musica in cui è raffigurato Pitagora, e quella in cui è ritratto Cassiodoro. Di quest’ultimo Petrarca possedeva diverse opere, e fra queste una parte delle Institutiones, trascritte all’interno del codice citato, composto nel XIV secolo e considerato fra i più belli sua epoca. Il Par. Lat. 8500, oltre allo scritto di Cassiodoro, contiene un’ampia miscellanea di testi ed estratti di vari autori (Fulgenzio, Ausonio, Prudenzio, ecc.).

Le Institutiones divinarum et saecularium litterarum, questo il titolo originario dell’opera, erano un manuale d’introduzione allo studio delle Sacre scritture e delle Arti liberali, ispirate dalla tensione di voler conciliare la cultura classica con il messaggio cristiano. L’opera era divisa in due libri. Il primo, di 33 capitoli, era dedicato alle divinae litterae; il secondo, riguardava le saeculares litterae e comprendeva sette sezioni: Grammatica, Retorica, Dialettica, Aritmetica, Musica, Geometria, Astronomia. Petrarca aveva di suo la seconda parte dell’opera, impreziosita da splendide miniature che aprono i singoli capitoli, rappresentandone l’argomento con le personificazioni femminili delle Arti liberali.

Manoscritto, Par lat. 8500, f. 30r (nel capolettera è raffigurato Cassiodoro)

Nella miniatura della Musica, che introduce il relativo capitolo (Par. lat. 8500, f. 39r), il personaggio raffigurato a destra è come detto Pitagora; mentre il ritratto di Cassiodoro è collocato all’inizio della Praefatio in un altro foglio del manoscritto (Par. lat. 8500, f. 30r). Cassiodoro comincia le sue Istituzioni musicali riferendosi subito a Pitagora: “Un certo Gaudenzio, scrivendo sul tema della musica, afferma che Pitagora ne ha trovato i primi elementi dai colpi dei martelli e dal vibrare sostenuto delle corde“. E nella miniatura Pitagora è rappresentato proprio nell’atto di riprodurre dei suoni attraverso l’utilizzo di strumenti “a percussione” che, scrive Cassiodoro, “sono forme di recipienti, in bronzo, argento o altro metallo, che, percossi ad arte con un martelletto, danno suoni vibranti”.

La figura centrale della miniatura, ovvero la personificazione femminile della Musica, con la mano destra suona uno strumento a percussione; mentre con la sinistra è alle prese con uno degli “strumenti a corda” dell’epoca, che, scrive ancora Cassiodoro, “sono strumenti dotati di fili tesi con giusta misura, che toccati con un apposito plettro blandiscono il senso dell’udito. Vi sono così le diverse specie di cetre“. A destra, nella stessa miniatura, è raffigurato un organo, che Cassiodoro classifica fra gli strumenti “a fiato”: “sono strumenti che con la forza del soffio si animano a forma di voce. Così sono le trombe, i flauti, gli organi, i corni e arnesi simili“. La splendida miniatura riproduce, così, la classificazione degli strumenti musicali proposta da Cassiodoro, e in questo risiede la sua importanza, oltre che nella sua straordinaria bellezza.

Miniatura raffigurante Cassiodoro dal manoscritto Newberry Library,
Case MS 8, f. 66r conservato oggi a Chicago


La musica è un argomento costantemente presente negli scritti di Cassiodoro, dalle Variae alla Expositio Psalmorum, dal De anima alle Institutiones. L’abate del Vivarium (o anche Vivariense), il monastero da lui fondato a Scyllaceum, nei suoi scritti sulla musica riassume le teorie degli alessandrini e riprende la concezione pitagorico-platonica della musica, che i teorici musicali del medioevo conosceranno proprio grazie a Cassiodoro. D’accordo con Agostino e Boezio, sostiene infatti la base matematica della musica scientia, intesa come scienza dei numeri, le cui leggi rispecchiano quelle della natura, quelle stesse leggi armoniche superiori che regolano tutto l’universo.

La novità di Cassiodoro sta nel voler inserire questi elementi di derivazione pagana nel pensiero cristiano, avviando quel processo di “cristianizzazione della musica” illustrato da Pizzani nel celebre convegno internazionale di studi svoltosi a Squillace nei giorni 25-27 ottobre 1990. “Se noi commettiamo ingiustizia, rimarremmo senza musica”, scrive Cassiodoro nelle Institutiones. È il primo autore cristiano a individuare nella musica una qualità etica e teologica. È possibile riconoscere il riferimento biblico di questa intuizione nelle parole del profeta Geremia, secondo il quale «il silenzio “vuoto” è maledizione divina e giudizio» (Gianfranco Ravasi): “Farò cessare nella città di Giuda e nelle vie di Gerusalemme il canto di gioia, il grido dell’allegria, la voce dello sposo e della sposa” (7,34; 16,9; 25,10; cf. Salmo 137,1-4).

L’ingresso di Casa Petrarca
Casa Petrarca ad Arezzo, veduta d’insieme

 “La disciplina della musica – osserva Cassiodoro – deve trovare posto in ogni atto della nostra esistenza. prima di tutto per osservare i comandamenti di Dio e sottostare di buon grado alla sua volontà. Ogni nostra parola, ogni nostro pur minimo pensiero, così come si comprova dall’esperienza, è accompagnato dalla dote dell’armonia con i suoi ritmi musicali. In altre parole la musica è la scienza della giusta misura. Il buon comportamento è caratterizzato, appunto, dalla compagnia di questa disciplina. È dalla mancanza della musica che si combinano le perversità. Perfino il cielo, la terra e quanto dappertutto, per disposizione divina, si squaderna è regolato dalla disciplina della musica. Secondo l’affermazione di Pitagora, questa verità dell’universo creato e governato dalla musica si può provare dall’esperienza.

Resti della chiesa di San Martino a Copanello di Stalettì (Cz), facente parte del Vivarium di Cassiodoro.

La stessa fede rivelata ne è tutta pervasa, come si constata dal decacordo del Decalogo, dal suono acuto e chiaro della cetra, dai timpani, dal complesso dell’organo, dal suono dei cembali. Senza dubbio lo stesso Salterio ha preso nome dallo strumento musicale omonimo, poichè nei Salmi è riecheggiata tutta la soavità e grazia degli influssi celesti”.

Nella Praefatio del codice delle “Institutiones” posseduto da Petrarca, Cassiodoro è raffigurato nella lettera d’incipit istoriata ‘S'(up) che introduce l’opera (Par. lat. 8500, f. 30r). È una delle tante miniature raffiguranti Cassiodoro, che ho individuato esplorando i codici medievali delle sue opere sparsi nelle più importanti biblioteche del mondo. Spero un giorno di poterle presentare tutte in una mostra tematica dedicata proprio ai “Volti di Cassiodoro”.

Riferimenti bibliografici
Sul codice Par. MS latin 8500:
1) F. Avril, scheda nr. 71 (sul Paris. lat. 8500), in [F. Avril e altri], Dix siècles d’enluminure italienne (VIe-XVIe siècles). Catalogue de l’exposition, Paris, Bibliothèque Nationale 8 mars-30 mai 1984, Bibliothèque Nationale, Paris 1984, pp. 85-86; Manuscrits enluminés d’origine italienne, II, XIIIe siècle, di F. Avril, M.-Th. Gousset, con la collaboration di C. Rabel, Bibliothèque Nationale, Paris 1984, nr. 133, p. 108 e tav. LXVIII.
2) G. Billanovich, Quattro libri del Petrarca e la biblioteca della cattedrale di Verona, in Studi Petrarcheschi, n. s. VII, 1990 [ma 1994], pp. 233-262.
3) A. Bellieni, Le postille del Petrarca a Cassiodoro, “De anima” (Par. lat. 2201), in Studi Petrarcheschi, n.s., 23 (2010), pp. 1-43 [anno di pubblicazione: 2012],
Sulle “Istituzioni” di Cassiodoro:
4) Cassiodoro, Le istituzioni, a cura di Antonio Caruso, Roma, Vivere in, 2003; da questo volume sono estratti i brani di Cassiodoro inseriti nell’articolo.
Su Cassiodoro e la musica:
5) A. Condorelli, Nota su Cassiodoro (Inst. 2, 5, 2/3), in Wiener Studien 118, (2005), pp. 183-192.

Domenico Condito, nato in Canada, Windsor (Ontario), famiglia originaria di Stalettì (Cz), impegnato da molti anni nel sociale, è responsabile di una Comunità sociosanitaria per persone con disabilità. Ha collaborato con la Cattedra di Psicologia Clinica all’elaborazione e applicazione di programmi per il recupero cognitivo e sociale di persone con disabilità, e allo svolgimento di ricerche sperimentali che sono state oggetto di comunicazioni a congressi e convegni. Cultore di scienze storiche e sociali, ha realizzato diverse ricerche che sono state oggetto di pubblicazioni e conferenze. Degna di rilievo la collaborazione con il “Museu de São Roque” di Lisbona nell’ambito di una ricerca storica su “Il culto di San Gregorio Taumaturgo a Lisbona nell’età di Filippo II”, sulla quale nel 2009 ha realizzato un reportage la Rádio e Televisão de Portugal – Rtp1 e Rtp.

Il 28 marzo 2017, all’auditorium “San Pio X” di Catanzaro, nell’ambito del convegno scientifico su “Cassiodoro: tra il periodo tardo-antico e il medioevo”, organizzato dall’Istituto Teologico Calabro, con la collaborazione dell’Associazione Centro Culturale Cassiodoro e dell’Istituto di Studi su Cassiodoro e il Medioevo in Calabria, ha tenuto una comunicazione sul tema: “L’Evangelario della Conciliazione: ritrovamento e vicende postunitarie del codice greco-bizantino donato da Achille Fazzari a Pio X”, annunciando il ritrovamento, nella Biblioteca Apostolica Vaticana, di un prezioso tetravangelo greco-bizantino, composto in Calabria, che si credeva ormai perduto. Il 12 maggio 2018, ha presentato l’Evangelario della Conciliazione XXXI al Salone Internazionale del Libro di Torino. Dal dicembre 2017 è socio aggregato e onorario dell’Istituto di Studi su Cassiodoro e il Medioevo in Calabria. A giugno del 2018 è stato insignito del riconoscimento di Socio Onorario dell’Associazione Centro Culturale Cassiodoro. Dal 1989 al 1998 è stato Assessore alla Cultura e ai Beni Culturali del Comune di Stalettì.