Pino Pingitore, 50 anni di straordinaria grafica d’autore

I lavori di graphic design e da creativo pubblicitario dello stimato pittore catanzarese: una grande lezione di originalità, creatività, funzionalità e bellezza…

Pino Pingitore ritratto da Alessandro Maraziti

di Roberto Messina

Pino Pingitore (nato a Spezzano della Sila, Cs, ma decisamente catanzarese per aver vissuto lungamente nella città capoluogo della Calabria) ha festeggiato 50 anni di grafica d’autore (e contemporaneamente di grande art pour l’art, come vedremo più avanti) intesa non come ripiego, ma quasi come sua seconda pelle. In parallelo a quello della pittura, muove infatti gli iniziali e sicuri passi nel mondo della pubblicità e della comunicazione già ad inizio degli anni ’70, facendosi notare ed apprezzare per la composizione di una prima lunga sequela di armoniose, equilibrate e comunicative locandine realizzate per discoteche locali, oltre a spettacolari e vivaci manifesti realizzati per gruppi musicali del territorio calabrese (di alcuni sarà protagonista attivo, impegnato a dare il ritmo suonando la batteria…).

Il catalogo della mostra di
Pino Pingitore al MARCA di Catanzaro

Qualche tempo dopo, nel 1976, comincia la sua vera e propria vita di grafico in un laboratorio di serigrafia, da cui si staccherà nell’autunno del 1985 per dar vita al primo Studio di comunicazione visiva della regione Calabria, che porta il suo cognome e spazia nei più diversi, ma contigui campi del graphic design, dell’illustrazione, della pubblicità, della grafica editoriale ed istituzionale, del packaging e della corporate identity.

Dal 1989 al 1990 è socio AIAP (Associazione Italiana Progettazione per la Comunicazione Visiva) e socio TP (Associazione Tecnici Pubblicitari). Nel 1991 dà vita alla “C&P Associati”, agenzia di pubblicità “a servizio completo” che si fa presto valere conquistando vasta e prestigiosa clientela.

Nella sua lunga ed importante carriera di creativo pubblicitario, Pino Pingitore ha firmato oltre duecento marchi e logotipi per aziende (arte solo apparentemente semplice, in realtà fare loghi che “rappresentano”, raccontano, sintetizzano, “bucano” e restano, è cosa ardua e decisamente per pochi) raccolti in gran parte nel bel catalogo realizzato per la sua grande mostra antologica “L’anima e la visione/1969-2019. 50 anni tra ricerca artistica e progettazione grafica”, realizzata nel 2019 al museo MARCA di Catanzaro a cura di Giorgio Bonomi e Luigi Polillo, e prima inseriti nei due libri “Made in Italy 2” (Edizioni Visual Torino) e “Omnibook 4” (Magnus Edizioni Udine).

Un “astratto fluido”,
della più recente produzione
L’artista davanti ad uno dei suoi “neri”
della prima maniera (foto Carlo Elia)

Al piano alto del Museo catanzarese, è stato possibile ammirare una superba selezione del suo lavoro di artista, con un ragionato excursus tra i vari periodi creativi passati senza soluzione di continuità dal rigoroso geometrismo dei “neri”, all’astrattismo fluido delle opere più recenti, finemente giocate sulle sfumature cromatiche.

Al piano terra, invece, una buona parte di questo suo altrettanto articolato e superbo impegno di grafico e pubblicitario, con l’esposizione di marchi e logotipi più belli e noti, di coordinati aziendali, riviste, copertine di libri e cataloghi, manifesti, locandine, calendari, cataloghi, depliants, packaging, decorazioni per mezzi pubblici, autobus, cartellonistica, accessori di moda, e tanto altro.

Oltre duecento marchi e logotipi disegnati
da Pino Pingitore per aziende, enti, istituzioni

Una produzione sterminata, impressionante a metterla e vederla tutta assieme sfilare davanti, e sempre con grafica avvincente, suadente e di assoluta originalità, pure, per così dire, nel rigore formale, nell’equilibrio, nell’armoniosità cui Pingitore non ha mai fatto a meno di riferirsi, ispirarsi e votarsi.

Pittura “rivoluzionaria”, moderna, complessa, concettuale e “militante”, la sua. Quanto, invece, misurata, avvolgente, essenziale, pulita, netta, senza alcuna allusione, l’opera grafica… Una contraddizione? Diremmo proprio di no! Piuttosto, ed esplicitamente, due mondi vicini, simili. Due universi specchianti e in “convergenza parallela”.

Si potrebbe dichiarare, senz’altro, che Pino Pingitore è uno degli ultimi e rari pittori-grafici, o anche degli ultimi grafici-pittori, insomma dei grafici che sono prima artisti, che conoscono bene proprietà e impiego dei colori, tecniche e modalità di organizzazione degli spazi, proporzioni, prospettive, fughe, e così via… Senza dimenticare, o dover rinunciare, ad alcun “attrezzo” professionale di un repertorio e un bagaglio perfettamente adeguati.

Ed è per (e con) questo patrimonio, per (e con) tale background, che Pingitore è andato a confrontarsi e rapportarsi spontaneamente, in automatismo, allorquando ha impugnato la matita (o il suo parzialmente sostitutivo mouse) per immaginare e costruire il suo layout; per posizionare una head line; decidere proporzioni e lettering di uno slogan; dare rilievo ad un copy; far risaltare (ma non esondare) un occhiello o un catenaccio; far saltare all’evidenza (ma senza prevaricare) un “grido” o un sommario; evidenziare un “fondo”; dare forza ad una “spalla”; sistemare una didascalia; equilibrare un titolo con due manchettes. E così via dicendo…

E’ un “universo” vivo, vitale, mai ordinario, quanto invece ordinato, disciplinato, e aperto ad un “viaggio” che non vuole “rompere”, ma neppure rimanere prigioniero della banalità e del déjà vu, fondato su una prospettiva razionalistica e una concezione precisa della chiarezza e bellezza ideali espresse e raggiunte tramite la proporzione, l’ordine e il respiro spaziale.

Il particolarissimo design
per il logo e il packaging
dell’acqua Sorbello
(foto Arcangelo Fazio)

La grafica di Pingitore è fatta di piccoli-grandi capolavori, e per qualità è al pari, e vale quanto la sua pittura. E perciò proprio come la sua pittura, va appunto intesa, interpretata, fruita e colta. In passato, ho avuto personalmente il piacere e il privilegio di lavorare più volte a fianco di Pino Pingitore per la progettazione di testate e “gabbie” e per l’impaginazione di ben quattro “pregevoli” (mi sia consentito dirne così, almeno per la loro buona fattura editoriale) riviste da me ideate e dirette lungo un ventennio di attività (le cui splendide copertine affiancate da esempi di pagine interne, sono presentate nella loro bellezza nel sopracitato catalogo, assieme ad un importante libro realizzato sempre a mia cura) e con ciò, alla contestuale realizzazione di varie pagine pubblicitarie e di qualche marchio. Tutte produzioni perfette, eleganti, sintetiche, avvincenti, e al tempo stesso “riposanti”, con l’occhio avviato alla lettura ogni volta in scorrimento piano, dolce, senza distrazioni, senza scompensi, come a scivolare su una linea d’orizzonte precisa, incorniciata in un piacevole e “prevedibile” argine che aiuta ad interpretare, localizzare, decifrare, coordinare.

Per usare una metafora “animale” cara allo chansonnier Paolo Conte de “Alle prese con una verde milonga”, lo stile grafico di Pingitore, che sembrerebbe di primo acchito decisamente “classico”, definito, strutturato, inquadrato, rigoroso, trasparente e senza alcun orpello, possiede al tempo stesso “un’eleganza di zebra”: ha, cioè, un passo cadenzato sequenziato, in cui si giustappongono e rincorrono chiari e scuri, vuoti e pieni in alchemica combinazione, attraversati da primi, secondi e terzi piani che, come la zebra e il “suo essere di frontiera”, una volta trasposti in disegno sulla carta, assumono movimento, corpo e tridimensionalità inaspettate, con caratteri e specificità che accompagnano, affiancano, sollecitano e avvincono lo sguardo del lettore come in una sorta di piacevole danza di coppia persuasiva e avvolgente. 

Decorazioni per i Bus Serratore con pubblicità
di Caffè Guglielmo

A questa grande grafica, a questa cifra stilistica, è chiaro, si arriva solo utilizzando l’esperienza, i mezzi, le abilità proprie di un pittore che sa esaltare ed affiancare le possibilità offerte da un personal computer. E tant’è, indiscutibilmente, sicuro, per Pingitore e per la sua lunga e apprezzata ricerca e produzione in questo campo, su cui ci sarebbe tanto altro da dire e da approfondire.

Tornando al suo percorso professionale di grafico e pubblicitario, Pingitore nel 2012 ottiene l’incarico per il restyling del logo del Museo Missionario Nazionale di Propaganda Fide, a Roma. Poi passa alla progettazione e impaginazione di riviste e house organ tra cui, negli anni 2000-2010, Mediterraneo & Dintorni, della Sacal-Società di Gestione dell’aeroporto di Lamezia; Economia Catanzarese e Obiettivo Calabria, riviste della Camera di Commercio di Catanzaro; La Provincia di Reggio Calabria, rivista della Provincia di Reggio Calabria; CSV Magazine del Centro Servizi al Volontariato della provincia di Catanzaro; per Casmid Editrice, qualche tempo prima, nel 1997, Blue Calabria.

L’elegantissimo depliant progettato
per le Ceramiche di Squillace

Sempre in questo ambito, cura la grafica e l’impaginazione di prestigiose pubblicazioni, tra cui: La scultura in Italia, Gaudio Editore; Calabria: il mare, i monti, la storia, i sapori, Mario Giuditta Editore; Gli anni in movimento, L’anima e la pietra, La strettoia della nostalgia, Catanzaro, una città in bianco e nero, Un viaggio lungo un anno Edizioni Istante; Sconfinamenti tra arte e filosofia. Immagini e pensiero, Rubbettino; Lo sguardo del vento, Virgillo Editore, Un’altra Calabria, Camera di Commercio di Catanzaro).

Tra i primi in Calabria a progettare interventi di design su strutture industriali e automezzi, già nei primi anni ’80 progetta la decorazione per una concessionaria di automobili, cui fa seguito quella per i grandi studi dell’emittente televisiva “Telespazio” di Catanzaro a rione De Filippis. Si occupa, poi, della veste grafica degli automezzi della Protezione Civile della Regione Calabria, e nel 2004 su incarico del Comune di Catanzaro, della personalizzazione dei bus della città, quelli giallo-rossi che si vedono tutt’ora in circolazione.

Uno dei manifesti del
Catanzaro Jazz Festival
per la Cooperativa Atlantide

Anche nel settore packaging, produce un’infinità di lavori per clienti come Caffè Guglielmo, di cui cura anche l’intera linea grafica e la comunicazione; Fontana della Salute, per cui progetta il design delle bottiglie e delle etichette dell’acqua minerale e delle bibite a marchio Sorbello; Monardo, industria dolciaria; MCR, astucci per cartucce stampanti; Multichem, col suo packaging per le linee di vernici e smalti; Numage Trading di Toronto.

In ambito culturale progetta l’immagine grafica delle edizioni 2008 e 2009 del Calabria Film Festival per conto della Calabria Film Commission e, fin dalle prime edizioni, la grafica per il Catanzaro Jazz Fest e, dal 2003 al 2016, per il Festival d’Autunno.

Pino Pingitore alla mostra
del MARCA (foto Carlo Elia)

Nel 2004 inizia la collaborazione con il Teatro Politeama di Catanzaro curando la grafica per le stagioni artistiche fino al 2009, e dal 2013 al 2019. Progetta poi la corporate identity di importanti aziende, tra cui la Banca di Catanzaro; l’emittente Telespazio Calabria; Rubbettino Industrie grafiche e Rubbettino Packaging; AMC (Azienda Municipalizzata Trasporti Catanzaro); CSV (Centro Servizi al Volontariato per la provincia di Catanzaro) per cui cura anche la linea grafica per gli anni 2006-2011. E ancora: Gruppo Desta; Cooperativa Ceramiche Squillacesi; Cooperativa Atlantide; FLT & Metals; Grafiche Abramo. Collabora con vari Enti e Istituzioni tra cui: Regione Calabria, Amministrazione Provinciale di Catanzaro, Provincia di Reggio Calabria; Comune di Catanzaro, Istituto Tecnico Industriale di Catanzaro, Fondazione IMES.

Una carriera, questa di Pino Pingitore grafico, in buona parte percorsa in Calabria, ma di evidente spessore, livello e valore decisamente extraregionali, se non internazionali.

All rights reserved (Riproduzione vietata) – Foto Alessandro Maraziti, Arcangelo Fazio, Carlo Elia