Oleificio Torchia: vocazione, passione e qualità

A Tiriolo (Cz), nella terra dei Due Mari, un’azienda dall’importante storia e al tempo stesso di piena modernità, realizza un prodotto eccellente che non teme confronti; forte di gusto e profumo, regala un pieno di sapore e salute…

Una spettacolare veduta dall’alto di Tiriolo

Appena sotto il monte omonimo, il Tiriolo, che fa catena con il sistema Mancuso-Reventino, proprio ai piedi della Sila piccola, il paese cosiddetto “dei Due Mari” è un “borgo tra i borghi” che vanta la più spettacolare (e unica in Italia) vista che si possa immaginare: lo Ionio e il Tirreno, incredibilmente uniti e abbracciati con un solo sguardo (in quella che è la parte più stretta del Belpaese, 30 km appena da un lato all’altro) con la magia del tramonto del sole dietro le Eolie e talvolta proprio “dentro” il cratere dello Stromboli fumante. Qualcosa di strepitoso e indimenticabile.

A Tiriolo è facile rimanere catturati dal fascino di varie cose: l’offerta è difatti notevole, a cominciare dalle testimonianze storiche, ma anche dal quotidiano degli antichi vicoli e piazzette che portano tra aggrovigliate e ripide curve ai maestosi ruderi del castello Angioino che sovrasta l’intero abitato incastonato tra la montagna ed il golfo di Squillace.

È un percorso ricco di suggestioni, che si “apre” su antiche botteghe artigiane, giardini terrazzati, panorami incantevoli, imponenti palazzi nobiliari con portali, balconi e ringhiere lavorate fantasticamente in prezioso ferro battuto degno del tempo, nel luogo che lo storico Armin Wolf ha identificato come la terra dei Feaci in cui approdò Ulisse nel suo ritorno verso Itaca, accolto dal re Alcinoo e da Nausicaa.

Ma qui c’è anche industria, e non si direbbe. Non quella “pesante” (e meno male!) ma quella di “vocazione” e di tradizione, incastonata a perfezione nell’ambiente e nella storia, e propriamente loro diretta espressione. Tra le diverse aziende da segnalare, non si può prescindere da una “gioiello”, operativa da tempo e assai apprezzata e stimata: l’Oleificio Torchia (www.oleificiotorchia.it) il cui fondatore, Federico Torchia, spinto da forte spirito di intraprendenza, già nel 1959 aveva portato a termine la costruzione del primo frantoio a due presse con molazze in pietra. Via via cresciuta, oggi è un’importante realtà imprenditoriale all’avanguardia, capace di controllare l’intera filiera olivicolo-olearia tramite l’accurata gestione di Tommaso Torchia, figlio del pioniere, coadiuvato da fratello Giuseppe, dalla moglie Lucia, e dai dipendenti impegnati nella coltivazione dei terreni e nelle varie fasi produttive.

Fase di lavorazione in frantoio

Tra Tiriolo e la vicina frazione di Pratora, la “Torchia” si estende su una superficie di circa 200 ettari con le piante distanziate 6 per 7, o 6 per 8 metri: il meglio per ottenere qualità, olive eccellenti, piene di vita e di sole. E pure per meglio “disegnare” il paesaggio. Nei primi anni, le varie fasi lavorative (dalla raccolta delle olive, al loro trasporto, fino alla loro trasformazione) erano giustamente sincronizzate su metodi tradizionali, lenti, consolidati.

La ricerca della qualità e dell’eccellenza, il desiderio di soddisfare il cliente finale, hanno poi giustamente e decisamente orientato il nuovo impegno: ed è stato per questo che per prima nella propria zona di produzione, l’azienda ha installato un moderno impianto di estrazione meccanizzato a freddo, avvalendosi contestualmente, per la coltivazione dei terreni, delle ultime tecniche agronomiche, con prioritaria attenzione all’”equilibrio” tra piante, terreno e uomo: tutto nella direzione della qualità e non della quantità.

Sarà allora l’unione di risorse umane, tradizione e innovazione, a portare l’oleificio Torchia, nel giro di pochi decenni, a diventare una realtà all’avanguardia nella produzione e commercializzazione dell’olio extravergine d’oliva, con il migliore utilizzo della locale oliva cultivar denominata “Carolea”, e le piante concimate esclusivamente a letame e concimi organici, con le forme di allevamento a vaso policonico e la potatura a rotazione annuale.

L’educazione all’assaggio,
i classici “bicchieri blu”

Nel frantoio aziendale le olive molite a freddo (rigorosamente entro e non oltre sette ore dalla raccolta, a garanzia di assoluta freschezza) diventano così un davvero eccellente olio extra vergine di oliva dal sapore pungente amaro, profumato, che regala al palato sentore di erba e frutta, basilico e carciofo, oltre un accattivante pizzicore piccante.

Un olio pluripremiato (Tre foglie Gambero rosso Grande Olio Slow e Ercole Olivario solo nel 2020) che è presidio Slow Food con quello biologico e IGP: tutti, va precisato, ad altissimo contenuto di polifenoli e quindi di antiossidanti. Più che un condimento, si potrebbe perciò davvero parlare di un “farmaco”, un vero toccasana benefico per tante cose: la circolazione sanguigna, la salute delle arterie e della pelle, la prevenzione delle malattie cardiovascolari, la lotta contro i radicali liberi.

All”olio Torchia il prestigioso premio Ercole Olivario:, primo posto categoria fruttato medio.

L’olio prodotto viene filtrato con un sistema che consente di ottenere un elevato livello di limpidezza, evitando l’impoverimento delle componenti di natura fenolica. Inoltre, nello stoccaggio viene protetto con l’utilizzo di azoto dall’ossidazione, garantendone una più lunga conservazione. Potendosi fregiare di presentarsi come effettivo olio extravergine d’oliva biologico, il Torchia non presenta residui di composti chimici; non ha tracce di prodotti OGM; rispetta i cicli naturali dei suoli, delle acque, delle piante; sostiene la biodiversità; garantisce un impiego corretto dell’energia e delle risorse naturali; ed è anche il risultato di una scelta etica, della “volontà” di operare su questo specifico canale di produzione. Non sempre, va comunque detto, sul mercato il termine biologico è sinonimo e garanzia di prodotto salutare e dietetico, buono sulla tavola e dalle migliori qualità nutrizionali ed organolettiche.

A lezione con Lucia Talotta

“Il nostro olio – ci spiega Tommaso Torchia – è intanto tra i più ricchi di polifenoli, gli antiossidanti naturali importanti per la nostra salute e per la qualità dell’olio, poiché ne aumentano la conservabilità difendendolo dal danno ossidativo. Essendo molecole termolabili, sono presenti maggiormente negli oli estratti a freddo. La loro presenza è avvertita subito e inequivocabilmente nel gusto amaro e piccante”.

La quantità di polifenoli contenuti in un olio extravergine di oliva può variare di molto, da 50 fino a oltre 1300 milligrammi per litro (questo di Torchia, fatto con la spremitura della cultivar “Carolea” comunque non tra quelle a maggiore concentrazione come la “Coratina” per esempio, arriva intanto a 650!) ed è influenzata da vari fattori come appunto il tipo di cultivar, il periodo di raccolta delle olive (generalmente prima si raccolgono, maggiore sarà il contenuto di polifenoli), il modo di raccolta, le condizioni pedoclimatiche, l’altitudine, le precipitazioni, le irrigazioni ed il terreno, la frangitura delle olive (alternativa alla classica molitura che dà un olio meno ricco di sostanze fenoliche), il tempo di gramolazione (separazione liquidi da solidi) per salvaguardare il tenore di polifenoli e le loro molte proprietà che li rendono importanti per la nostra salute, tra cui quella antiossidante, antinfiammatoria, antiallergica, antibatterica, antivirale.

Le olive appena colte vengono deposte
sul rullo di raccolta e selezione

Come detto prima, il prezioso succo d’oliva diventa quasi un farmaco, un toccasana, un vero balsamo, e un superfood: cioè, un vero e proprio alimento nutraceutico, prezioso concentrato di sostanze benefiche per gli organi (cuore in particolare) e la funzionalità complessiva dell’organismo (sistema immunitario e arterie soprattutto).

A proposito, recentemente l’EFSA ha approvato un “health claim” con il quale si riconosce l’effetto, da parte di alcuni composti polifenolici quali tirosolo, idrossitirosolo e oleuropeina, di protezione dei lipidi ematici dallo stress ossidativo.

Non bastasse tutto questo, l’azienda Torchia oltre a collaborazioni con varie università in tema di impollinazione, dieta mediterranea, studi medici sull’olio evo nella prevenzione e cura delle malattie neurodegenerative, reimpiego ed estrazione di sostanze dalle acque reflue, è poi anche fortemente e convintamente impegnata in varie iniziative culturali, promozionali e didattico-turistiche, anche con laboratori e corsi gratuiti di “avvicinamento” all’olio e di “educazione all’assaggio” e di “introduzione all’analisi sensoriale” che insegnano metodi come lo “strippaggio” per conoscere e promuovere il prezioso “nettare” e in genere il concetto di “bio”, di sostenibilità e di sana nutrizione a tutela e difesa dell’ambiente, della sua vocazione e della sua “offerta” tradizionale (qui li ulivi sono secolari, alcune piante hanno più di cinquecento anni) e naturale.

Il lavoro negli uliveti secolari

“La nostra idea di rispetto e sostenibilità – rivela soddisfatto Tommaso Torchia – risuona anche nelle nostre vite. Il fabbisogno energetico aziendale è in gran parte autoprodotto, grazie ai nostri recenti investimenti in fonti di energia rinnovabile per la produzione di energia elettrica con i fotovoltaici e per il riscaldamento, grazie all’utilizzo dei residui di potatura e del nocciolo dell’oliva”.

Per saperne di più: www.oleificiotorchia.it

Per prenotare una visita all’azienda: www.oleificiotorchia.com/esperienze-sensoriali/

All rights reserved (Riproduzione vietata) – Foto di Antonio Moniaci/Archivio Oleificio Torchia