GEMELLI CARERI, IL GRANDE ESPLORATORE

Originario di Taurianova, ispiratore tra gli altri di Jules Verne, già nel 1600 compì e raccontò un incredibile e avventuroso viaggio intorno al mondo  

di Giuseppe Pisano

Per “turista” si intende un “viaggiatore non mosso da motivi utilitari, bensì da scopi di svago o da interessi d’ordine culturale nei confronti dei luoghi visitati”. Non penso vi interessi sapere quale sia il mio punto di vista su Gemelli Careri, ma vi assicuro che non sono in pochi ad affermare che questo nostro conterraneo si sia imbarcato, verso la fine del 1600, per un viaggio intorno al mondo solo per diletto, come un turista. Prima di lui, non si può dire che i vari Colombo, Vasco da Gama, Magellano, Verrazzano, Vespucci, Diaz etc. abbiano effettuato viaggi per puro piacere, piuttosto da inviati dei loro sovrani.

Nato nel 1651 a Radicena, l’attuale Taurianova, compì i suoi studi a Napoli presso un collegio di Gesuiti e ottenne il dottorato in Giurisprudenza. Completati gli studi, decise di rimanere a Napoli dove entrò nella Giudicatura del Regno che però, per l’invidia dei contemporanei, fu costretto ad abbandonare nel 1685 per un anno, nel corso del quale decise di fare un viaggio in Europa (Francia, Spagna, Germania e Ungheria)..

Tornato a Napoli nel 1687, scrisse sotto forma di lettere e con la collaborazione di Matteo Egizio (archeologo napoletano) una “Relazione delle Campagne d’Ungheria” nel 1689 e “Viaggi in Europa” nel 1693. Rientrò nella Giudicatura del Regno, dove però gli furono precluse cariche prestigiose non essendo di origine aristocratica. Ed è anche per questo che, per sconfiggere la sorte e la frustrazione, decise di rompere con la carriera giuridica, e il 14 gennaio 1693 si imbarcò per un viaggio intorno al mondo!

L’itinerario compiuto da Gemelli Careri

Partì da Palmi, passando per Messina e Malta, raggiungendo l’Egitto, visitando i luoghi santi, Costantinopoli, l’Armenia, la Persia, addentrandosi in India e in Cina; di lì passando per le Filippine e poi, attraverso il Pacifico, in Messico. Navigando sull’Atlantico, giunse in Spagna, donde attraverso la Francia e rientrò in Italia, sbarcando a Napoli il 4 dicembre 1698 dopo cinque anni e mezzo dalla partenza.

Non essendo ricco, non aveva potuto disporre di grandi mezzi, e perciò aveva compiuto il grande viaggio da solo, con mezzi di fortuna, il più delle volte accompagnandosi con frati che occasionalmente trovava lungo il cammino. Nel 1699 pubblicò a Napoli il resoconto dei suoi viaggi, in sei volumi, dal titolo “Giro intorno al mondo”. La prima parte, contiene le cose più ragguardevoli vedute in Turchia. La seconda le più importanti in Persia. La terza, descrive l’Indostan. La quarta, parla della sua permanenza in Cina e la quinta dei posti incantevoli osservati nelle isole Filippine. Infine, la sesta, quanto visitato nella Nuova Spagna (America).

Pare che Jules Verne prese proprio da Careri l’ispirazione per il suo romanzo intitolato “Giro del mondo in 80 giorni”. Insomma, un personaggio non da poco, conosciuto più all’estero che in Italia, e che meriterebbe un approfondimento e una valorizzazione.