Francesco Cassano, quando l’architettura è filantropia…

Per il progettista napoletano originario di Paola (Cs), una carriera prestigiosa segnata da opere urbane significative, dalla grande bellezza estetica finalizzata all’uso civile ed urbano. Uno stile tutt’altro che narcisista, che parla la lingua del luogo, pur mantenendo la propria personalità e struttura concettuale

di Francesco Allevato

Francesco Cassano al Parco archeologico di Paestum (Sa)

Nato a Paola (Cs) nel 1952, Francesco Cassano rappresenta l’ennesima eccellenza calabrese sul suolo nazionale, testimone di un ricco percorso umano, filantropico e sociale, oltreché professionale. I suoi primi passi nell’infanzia e nell’adolescenza, si compiono nella cittadina tirrenica, immersa nella natura: una dimensione territoriale che lascerà al futuro architetto un “capitale” ideale e ispirato, sovente riflesso nella brillante carriera lavorativa.

Nella Paola degli anni ’60, la rete sociale della comunità giocava un ruolo cruciale, tale da incidere profondamente nell’avvicinamento all’età adulta del giovane Cassano, cresciuto in una famiglia in cui il padre, impiegato delle Ferrovie dello Stato, incarnava un forte attaccamento alla terra d’origine, con i rapporti familiari improntati su un’educazione votata alla dolcezza, alla serenità e ai principi fondamentali dell’integrità e del rispetto per gli altri e la società.

La madre, nativa del cuore storico Paolano, il quartiere la “Rocchetta”, dotata di carattere deciso e fiero, trovava invece difficile adattarsi al contesto ambientale, vivendo un senso di estraneità e una pur affettuosa distanza. In questo divario di origini e mentalità, gli anni formativi dei figli si consumavano sul palcoscenico silente e struggente del perpetuo duello tra la vita cittadina e quella campestre. Così, al termine degli studi superiori, spinto da un’innata passione per il disegno e dalla fervida curiosità e amore per la storia dell’arte, Cassano prende la decisione, quasi scontata poiché correlata alle sue stesse inclinazioni, di spostarsi oltre confine, di andare incontro al mondo, iscrivendosi alla facoltà di Architettura dell’Università Federico II di Napoli, nel 1971. Nei primi due anni concentra la sua attenzione quasi esclusivamente sugli studi, ma a partire dal terzo viene coinvolto in modo significativo nei circoli politici attivi all’interno della facoltà: un impegno che culmina con l’adesione, nel 1974, alla Sezione territoriale del Centro Storico di Napoli del Partito Comunista Italiano.

Alcune immagini di “Casa Trotta”
realizzata a Paola (Cs)
..
Foto Giovanni Ronzoni, Fabio Donato

Iscritto all’albo degli architetti di Napoli, Cassano inizia a lavorare nello “Studio Pica Ciamarra Associati”, progettista peraltro del primo nucleo didattico (il cosiddetto “Polifunzionale”) della nascente Università degli Studi della Calabria, in località Arcavacata, a Rende (Cs). La collaborazione sopracitata si estende per oltre un anno e mezzo (1978-1979): un’esperienza particolarmente importante per il professionista calabrese, che gli dà occasione di toccare con mano ed in modo significativo il confronto diretto con progetti di vasta portata e con la gestione organizzativa di uno studio di dimensioni considerevoli.

Da ciò, l’idea di fondare uno studio di architettura basato sulla creazione di un’Associazione di Professionisti, noto come “Studio Polis Architetti Associati”, che enfatizza l’indirizzo della ricerca verso i temi della costruzione della città. Un progetto pionieristico, caratterizzato da un miscuglio di valori, con epicentro nel connubio tra cultura e società.

Da quel momento, inizia un periodo intenso di lavoro professionale che porta lo Studio ad affrontare incarichi importanti e a sviluppare progetti rilevanti nell’ambito dell’edilizia scolastica, residenziale, del restauro, e religiosa.

I riconoscimenti, figli della grande mole di lavoro svolto, non tardano ad arrivare: come la vicepresidenza del Consiglio dell’Ordine degli architetti di Napoli, che, a partire dal 1988, lo vede ininterrottamente ricoprire il ruolo di consigliere presso l’Ordine degli Architetti di Napoli fino al 2009.  

Casa Cassano a Paola (Cs),
foto Fabio Donato

Le realizzazioni dello Studio Polis sono riconosciute e apprezzate dalle principali riviste di architettura del Paese, tra cui “Casabella”, “Controspazio”, “Costruire in Laterizio” e “Industria delle Costruzioni”, costituendo materiale di pubblicazione in numerosi volumi accompagnati da mostre ed eventi culturali sull’architettura. Intenso è stato, e non poteva essere altrimenti, lo sforzo architettonico realizzato nella “sua” Paola. Dal piano di recupero del Centro Storico del Comune, realizzato nel biennio 1997/99, senza tralasciare il “Progetto di Casa Cassano”, esposto alla mostra del “Premio di Architettura Luigi Cosenza” di Napoli e pubblicato nel correlato volume di accompagnamento nel 1990, nonché il “Progetto di Casa Trotta” pubblicato, tra l’altro, nel numero speciale della rivista “Costruire in Laterizio” nel 2004, nel quale viene riportata una sintesi dei progetti ritenuti più significativi a livello mondiale, delle prime 100 pubblicazioni della stessa.

Il quotidiano Italia Oggi
sul progetto della chiesa di
San Giovanni Evangelista
a Quartu Sant’Elena (Ca)

Tra i lavori del rinomato gruppo, la chiesa di San Giovanni Evangelista in località Quartu Sant’Elena, in Sardegna, con quattro absidi a pianta semicircolare e rastremati verso l’alto mediano: un progetto caratterizzato dall’uso di grandi masse murarie e da rimandi alle tipologie architettoniche storiche proprie della Sardegna e, nello specifico, della periferia di Cagliari. Il tema fondante alla base dell’imponente lavoro, così come quello di tanti altri progetti realizzati dallo Studio Polis, riguarda un centro monumentale che, posto nel vuoto urbano, richiami alla memoria e alla classicità, generando quasi un contrasto con il panorama circostante, ma anche una continuità con il passato, stabilendo un dialogo tra le generazioni e le epoche attraverso il linguaggio universale della forma e del design. Una continuità rilevante ai fini della costruzione di un’identità urbana forte e duratura, che successivamente sfocia in una diversità architettonica complessiva, in grado di coesistere ed interagire, contribuendo a creare città vivaci e stimolanti.

Tra la moltitudine di progetti realizzati, vanno annoverati, tra gli altri, il restauro ed il riuso del centro polifunzionale dell’Istituto “Gaetano Filangieri” a Napoli, e l’Ospedale civile per 240 posti letto a Odessa, Ucraina. Lo studio “Polis” ha ottenuto, inoltre, una vasta autorità anche nel campo dell’attività scientifica e di ricerca, essendo stato componente del comitato scientifico per la Pre-Conferenza degli Architetti per il City Summit Habitat di Istanbul, o ancora, la partecipazione al convegno internazionale di studi “Il Progetto di Architettura” promosso dal C.N.R di Roma.

I lavori di “Polis” trovano un comune denominatore nella ricerca di una bellezza estetica finalizzata all’uso civile ed urbano, con la realizzazione di costruzioni che apportano civiltà, rendendo migliore la città. Un’architettura che non vuole esaltarsi in maniera meramente narcisista, ma che parla la lingua del luogo pur mantenendo la propria personalità e struttura concettuale.

Un progetto architettonico che sia funzionale per l’uso previsto e allo stesso tempo rifletta la visione e l’intento dell’architetto è il fattore fondamentale per creare spazi al tempo stesso pratici ed esteticamente significativi. Da un punto di vista filosofico, un’architettura di qualità in un contesto urbano, ben rappresentata dai lavori dell’architetto Cassano, può essere vista come un’espressione della civiltà e della cultura di una società. Le città sono il palcoscenico della vita umana, dove le persone interagiscono, lavorano, si incontrano e si esprimono.

Particolari dell’Auditorium della scuola elementare
a Volla (Na).
Foto Fabio Donato

L’architettura di qualità può arricchire questo contesto urbano, fornendo spazi pubblici stimolanti, edifici iconici e paesaggi urbani memorabili. Il tutto per contribuire al benessere delle persone e alla sostenibilità ambientale, generando spazi ben progettati che possono favorire il senso di appartenenza e di comunità.

In definitiva, l’architettura di qualità, in un contesto urbano, non è solo una questione di estetica, ma anche di funzionalità, significato e impatto sulla vita delle persone: appunto il fine ultimo dei lavori del professionista calabrese…

Lo scioglimento dello “Studio Polis” porta Cassano all’ingresso in una nuova fase della sua carriera, caratterizzata da una serie di prestigiosi incarichi e partecipazioni a concorsi nazionali, tra cui il consolidamento e restauro di Villa Rivalta a Bologna, dimora storica padronale rurale della nobiltà bolognese, e la realizzazione (anno 2009) di un parco urbano nel Comune di Casalnuovo di Napoli.

All rights reserved (Riproduzione riservata) – Foto Fabio Donato, Giovanni Ronzoni