Calabria e demografia, come stanno le cose…

Innanzitutto è “spopolamento”, gli abitanti sono in calo, al 31 dicembre 2019 ammontano a 1.894.110 unità, con una riduzione di 17.911 (-9,4‰) rispetto all’anno precedente e di 64.940 abitanti (-4,2‰ in media ogni anno) rispetto al Censimento 2011

Calabria e demografia, ecco come stanno le cose tra evidenze numeriche (dati Istat) e curiosità… Innanzitutto è “spopolamento”, e spiace constatarlo. Ma gli abitanti sono in calo: al 31 dicembre 2019 ammontano a 1.894.110 unità, con una riduzione di 17.911 (-9,4‰) rispetto all’anno precedente e di 64.940 abitanti (-4,2‰ in media ogni anno) rispetto al Censimento 2011.

In confronto al 2011, i residenti diminuiscono in tutte le province calabresi. Calo maggiore, nelle province di Vibo Valentia e Reggio di Calabria (rispettivamente -6,8‰ e -4,6‰ in media annua). Più del 36% dei residenti resta concentrato nella provincia di Cosenza, nonostante una diminuzione della densità abitativa nell’arco di 8 anni da 106 a 103 abitanti per km2.

Il comune più popoloso è Reggio Calabria, con 174.885 abitanti. Quello più piccolo è Staiti, in provincia di Reggio Calabria, con 211 abitanti. La struttura per genere della popolazione residente, si caratterizza per una maggiore presenza di donne: sono 966.378, il 51% del totale. L’età media è 44,4 anni contro i 45,2 dell’Italia. Il confronto con i dati del Censimento 2011, evidenzia un progressivo invecchiamento della popolazione, con ritmi superiori alla media nazionale. Tutte le classi di età sotto i 50 anni vedono diminuire il proprio peso relativo rispetto al 2011. Il comune più giovane è Platì, in provincia di Reggio di Calabria, con un’età media di 36,1 anni; quello più vecchio è Carpanzano, in provincia di Cosenza, dove l’età media è pari a 58,9 anni.

Nel periodo 2011-2019 la popolazione di cittadinanza straniera è aumentata del 5,8% in media ogni anno. I cittadini stranieri risultano in crescita in tutte le province, con punte più elevate a Crotone (+8% in media annua) e Cosenza (+6%).

L’età media degli stranieri è più bassa di 10,2 anni rispetto a quella degli italiani (34,7 anni contro 44,9 nel 2019). Tra gli stranieri, l’indice di dipendenza, ovvero la quota di popolazione in età non lavorativa (con meno di 15 anni o con 65 anni e più) rispetto alle persone in età da lavoro (15-64 anni) è pari al 23,2%, mentre tra gli italiani è il 56,7%. Se ci si limita alla componente a carico in età 65 e più i precedenti valori sono, rispettivamente, 4,9% e 36,4%.

Anche la popolazione straniera è sottoposta a un processo di invecchiamento, con un aumento dell’incidenza della popolazione di 50 anni e più concentrata nella classe di età 60-69 anni.

Nel 2019, più della metà (55,5%) degli stranieri residenti in Calabria proviene dall’Europa, il 25,1% è originario di un paese africano mentre i cittadini di Asia e America rappresentano, rispettivamente, il 16,4% e il 2,9% del totale. I cittadini rumeni sono il 32,2% del totale degli stranieri residenti e costituiscono la comunità straniera più numerosa, seguiti da marocchini (14,2%) e bulgari (6,2%). Il rapporto di genere nella popolazione straniera è eterogeneo rispetto alle varie provenienze. La componente femminile prevale tra coloro che provengono dall’Europa centro-orientale (67,7%) e tra i latinoamericani (64,8%). Rispetto al 2011, è dimezzata la presenza degli analfabeti (dal 3,4% all’1,7%) e sono diminuiti gli alfabeti privi di titolo di studio (dal 7,1% al 5,2%). Le persone con un titolo universitario e superiore sono aumentate dall’11,3% al 13,5%. 

Tra la popolazione residente di 15 anni e più, le forze di lavoro sono 769.432, con 6.351 in più rispetto al 2011 (+0,8%). L’incremento delle persone attive sul mercato del lavoro, è dovuto alla crescita delle persone in cerca di occupazione (+13,3%), soprattutto fra gli uomini (+17,2%). In calo, invece, il numero degli occupati, nel 2019 sono 601.082, 13.419 in meno rispetto al 2011 (-2,2%). Il tasso di attività è pari al 46,7%, circa 6 punti percentuali sotto il corrispondente valore dell’Italia; gli occupati rappresentano il 36,5% della popolazione di 15 anni e più contro il 45,6% della media nazionale. Più elevato, invece, il tasso di disoccupazione (21,9% Calabria e 13,1% Italia). Il mercato del lavoro presenta un forte squilibro di genere. Il tasso di occupazione maschile è al 45,1%, quasi diciassette punti più elevato di quello femminile; il tasso di disoccupazione è pari al 20,1% e al 24,4%, rispettivamente per uomini e donne.