Antonio Pitaro, il medico di Napoleone (o della madre Letizia Ramolino?) originario di Borgia (Cz)

Un nuovo libro dello studioso Riccardo Guerrieri, pubblicato da Pace edizioni, fa luce sulla sua complessa e intrigante biografia, e su presunti “avvelenamenti”…

Il prof. Riccardo Guerrieri
ritratto a Parigi

Contiene un quesito amletico “Antonio Pitaro, un medico calabrese tra rivoluzioni e restaurazioni, tra certezze e ambiguità” (Pace edizioni), il nuovo libro di Riccardo Guerrieri che concilia i risultati della sua lunga e appassionata ricerca biografica sull’illustre personaggio affermatosi a Parigi (e di cui aveva scritto nel 2020 su Calabriamundi, riflettendo su quel che di lui si è tramandato in regione): fu artefice di “avvelenamenti”, o di tentati, o di richiesti, tali, dell’imperatore francese Napoleone Bonaparte?

Nella “leggenda” generalmente diffusa sulla sua figura, Pitaro è indicato come medico di Napoleone. Secondo alcuni biografi francesi coevi, fu invece medico di sua madre, la corsa Letizia Ramolino (che si esprimeva in italiano quando parlava con i figli regnanti in Europa). Nei documenti disponibili, non si trova però traccia della sua presenza quale medico della “Mère de l’Empereur”, né se ne legge alcunché nei tanti scritti consacrati al console, all’imperatore o all’esule Napoleone Bonaparte. Eppure – e di questo c’è invece prova – tanti personaggi coinvolti o implicati nell’ambiente napoleonico e vicini alla sua famiglia, furono a stretto contatto con questo grande medico calabrese, che il patriota Guglielmo Pepe non esitò a definire suo amico.

Il libro è di taglio biografico, ma il suo personaggio naviga in acque tante torbide, e la trama del volume diventa un “romanzo giallo” in cui omonimia, sete di potere e ricchezza, segreti inconfessabili, amanti e avvelenamenti si alternano in dosi tali da rendere avvincente una vicenda che meriterebbe di diventare lo storyboard di un thriller.

La figura di Antonio Pitaro non cessa di interessare… Nato a Borgia, in provincia di Catanzaro, verso il 1774, studiò a Squillace e a Napoli. Insegnante nella capitale partenopea all’Ospedale militare, e poi medico presso il Real Conservatorio dello Spirito Santo, partecipò ai dibattiti culturali dell’epoca con interventi sul Giornale letterario di Napoli e varie pubblicazioni. Fu presente nella successiva, cosiddetta, Rivoluzione partenopea, del 1799, e partì con gli esuli verso la Francia, dove rimase sino al suo decesso, avvenuto a Parigi nel 1832.

Il busto dedicato a Pitaro
nel comune di Borgia (Cz)

La sua posizione di medico con vaste conoscenze nel campo della fisica, della chimica, della fisiologia, della clinica, gli permise di affrontare meglio di tanti altri italiani il periodo di permanenza nella turbolenta capitale francese. I biografi italiani dell’epoca evocano Pitaro, come detto, quale medico personale della madre di Napoleone Bonaparte. Nessuna traccia risulta, però, nei documenti ufficiali riguardanti la famiglia di Napoleone. Invece, Pitaro appare nei documenti della polizia segreta, in quanto probabile spia dell’allora re di Napoli: Giuseppe Bonaparte.

Pitaro sperò nell’indipendenza dell’’Italia intera dal giogo degli stranieri, austriaci o francesi che fossero. Certo è, che il generale Guglielmo Pepe si lamentò per la sua morte prossima a venire, da quando lo seppe in agonia: quella del patriota Pitaro, che tuttavia, stranamente, aveva ottenuto la nazionalità francese subito dopo l’avvento al trono del Re Luigi XVIII, e siubito quindi richiesto la prestigiosa Legione d’onore al Re della Restaurazione, senza ottenerla, e non si può sapere, infatti, per quali servigi resi…

Da segnalare che a questo libro come detto essenzialmente biografico (acquistabile su Amazon), a breve seguirà un altro dello stesso autore, dedicato stavolta all’opera letteraria di Pitaro.

Riccardo Guerrieri, calabrese di Borgia (Cz), vive a Parigi. Laureato alla Sapienza di Roma e alla Sorbona di Parigi, dottore in Ricerca sociologica, ha esercitato in quanto insegnante e sociologo in Italia ed in Francia, e lavorato al Comune di Parigi. Ha pubblicato in numerose riviste scientifiche francesi, svizzere ed italiane, in particolare sul tema della cura alla tossicodipendenza (“La Critica sociologica” e altre), sulle cure cercate dagli italiani in Francia, e su temi afferenti agli italiani di Francia e alla Calabria. Si occupa della divulgazione del patrimonio culturale ebraico calabrese sulla guida internazionale on line “jguideeurope.com”.

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