04 Nov Toscana dai Macchiaioli al Novecento, appunti per l’Ottocento calabrese
La mostra al MAON di Rende (Cs) segna anche la ripresa e il rilancio delle attività di promozione civile e culturale del Centro “Achille Capizzano” e dello stesso museo, dopo gli anni della crisi pandemica e la scomparsa nel 2021 del suo storico animatore, il critico Tonino Sicoli
Realizzata con il sostegno economico della Regione Calabria, nel recepire lo spirito divulgativo che da sempre caratterizza il MAON, la pregevole esposizione (prorogata fino al 23 dicembre) è frutto di un progetto originale di ricerca con il quale per la prima volta viene portato all’attenzione del pubblico calabrese un periodo importante dell’arte toscana tra la metà circa dell’Ottocento e la prima metà del Novecento. Ciò grazie alla disponibilità di un collezionista fiorentino che ha generosamente messo a disposizione una parte significativa della propria raccolta, che peraltro è inedita, e non è mai stata esposta in un evento pubblico.
Le opere selezionate sono pertinenti ad un’ampia rassegna di artisti: tra cui Giovanni Fattori, Telemaco Signorini, Adriano Cecioni, Cristiano Banti, Odoardo Borrani, Ruggero Panerai, Oscar Ghiglia, Llewelyn Lloyd, Mario Puccini, Pietro Annigoni e vari altri, secondo un percorso che comprende ritratti ed autoritratti, paesaggi, nature morte, composizioni figurative di genere storico ecc.
Con l’occasione, il curatore della mostra, Emanuele Barletti, attingendo ad alcune prestigiose collezioni locali, ha voluto stabilire un “dialogo” con la coeva pittura calabrese, generando interessanti accostamenti e confronti con artisti calabri del livello di Rubens Santoro, Gaele Covelli, Domenico Russo, Francesco Raffaele Santoro, Andrea Cefaly, Salvatore Petruolo, Luigi Amato, Vincenzo Jerace. Ciò nell’intento di sottolineare il potere unificante dell’arte oltre le varie esperienze regionali, che nella specificità della situazione storica italiana, sia prima che dopo l’unificazione del Paese nel 1861, non trova soluzione di continuità, in un fitto scambio di idee e fermenti culturali sia nazionali che internazionali.
“La potenza espressiva dell’arte dei Macchiaioli – spiega Barletti– si traduce in una commistione di elementi che plasmano quel mondo densamente rappresentato. Ogni opera esposta custodisce al suo interno la potenza espressiva di quell’arte così innovativa. L’energia vitale, che si sprigiona attraverso le varie sezioni, appartiene non soltanto alle opere, ma a tutti i fruitori in quanto compartecipi della dimensione espressiva”.
La mostra è promossa dalla Regione Calabria, con l’organizzazione del Centro per l’Arte e la Cultura “Achille Capizzano”. A cura di Emanuele Barletti. Catalogo: Centro per l’arte e la cultura Achille Capizzano.