Sei documentari di qualità, per raccontare la Calabria che stupisce

Realizzati dalla Pandataria film, specializzata in reportages d’autore, in onda sul programma “Geo” di Rai 3

di Elena Rodica Rotaru

Sono Elena Rodica Rotaru e sono arrivata in Italia dalla Romania 13 anni fa. Il mio sogno era vivere in questo Paese, che ho amato fin da piccola. La prima regione che ho conosciuto e dove ho abitato per quattro anni, è stata la Calabria, terra alla quale sono ancora molto legata perché mia mamma vive a Rosarno, e lì c’è anche la mia migliore amica, Liliana D’Agostino, col suo nucleo familiare che da sempre è anche la mia seconda famiglia.

Elena Rodica Rotaru sul set con il cameraman
Andrea Quero e il pasticcere rosarnese Michelangelo Garruzzo

Abito in Sabina, in provincia di Rieti, insieme al mio compagno Salvatore Braca, regista e direttore della casa di produzione “Pandataria film” che realizza documentari per vari programmi televisivi tra cui Geo, Kilimangiaro, la Grande Storia, di Rai 3. Quando vado in Calabria, e mi capita sovente, di notte e quasi sempre da sola, appena vedo i cartelli che indicano il confine calabro, mi viene da piangere, presa da nostalgia e contentezza, perché questa è la mia terra, e la amo infinitamente. Per questo, per questo richiamo fortissimo, quattro anni fa ho chiesto al mio compagno di realizzare insieme a me un primo documentario su Rosarno, cui ne sono seguiti altri dedicati a varie zone della regione.

Così nel 2016, con Andrea Quero, bravissimo cameraman, abilissimo con il drone, abbiamo iniziato l’avventura di “Calabria mia”: una serie di approfonditi documentari sulle ricchezze e bellezze del territorio. Si è girato, dunque. Si è girato a volontà… Ma il materiale filmato, si sa, non è pronto subito, come il pane. Deve essere montato. Poi ci vogliono le musiche, il testo, l’approvazione della Tv. Passa insomma un anno. Anzi ne passano due, tre.

Il pasticcere Michelangelo Garruzzo al lavoro.

E nel frattempo “maturano” le emozioni di quanto visto, filmato e raccontato. Soprattutto le interviste: ascoltare storie di vita e di territorio, ma soprattutto assistere al racconto e al disvelamento limpido e naturale dei “toni” inconfondibili calabresi, è sempre una cosa bellissima. Ed è anche perciò, per questa sua “forza”, che mi sono via via affezionata alla regione, terra che dal punto di vista delle risorse non ha eguali, ma direi pure, della sua umanità e della sua gente.

Il primo documentario realizzato, è andato in onda a Pasqua 2019, su Rai 3 Geo: titolo “Michelangelo il pasticcere”, con la storia di Michelangelo Garruzzo, 45 anni, pasticcere di Rosarno che conosco bene e personalmente perché ho lavorato con lui, imparando un po’ di questo “dolce” e comunque complesso mestiere. Michelangelo ha molta passione per il suo lavoro e un grande amore per famiglia e territorio rosarnese. Tutti apprezzano i prodotti della sua terra, strepitosi davvero, che cura assieme al fratello e al padre.

Il secondo, su Spilinga e sul Monte Poro, dal titolo “Francesco dolce piccante”, è la storia di una terra magica e dei suoi sapori. La ‘nduja e il formaggio di Monte Poro ne sono gli indiscussi e insuperabili protagonisti, assieme alle figure di Francesco, Peppe e Antonello.

Montagne, mare, vento e contadini, in Calabria rappresentano l’energia della vita e dell’umanità. Ed ecco, allora, il terzo documentario sul borgo di Gerace (“Fra le mura di Gerace”) andato in onda nel 2019, sempre su Rai 3 Geo, con la storia del paese delle tante chiese intrecciata con quella di contadini, ceramisti e coltivatori di bergamotto, e quella del pasticcere Felice, tutto ambientato nei tre giorni di festeggiamenti del ‘Borgo Incantato’.

Il quarto documentario è su Samo, “Il cuore d’Aspromonte”, ancora da mandare in onda, con la storia di quattro giovani impegnati in una cooperativa che realizza prodotti sott’olio: zucchine, melanzane, peperoncini ripieno con il tonno. Il “cuore” della vicenda è rappresentato da Tiziana, presidente della cooperativa, 28 anni, che racconta la sua terra, la famiglia e gli amici.

Salvatore Braca ed Elena Rodica Rotaru al lavoro di montaggio

Il quinto: ‘’Dolci tradizionali di Limbadi”, ancora da mandare in onda, parla di giovani che insieme ai genitori vanno alla ricerca delle ricette dei dolci tradizionali nella zona tra Limbadi e Capo Vaticano.

Il sesto: “Artisti della costa viola’’, è ambientato tra Palmi e Villa San Giovanni, dove vivono molti artisti e artigiani, ed è un viaggio nella gastronomia, tradizione e natura della Costa Viola.

Avevo chiesto di poter realizzare, come sogno, come atto d’amore, come “ritorno”, un documentario sulla Calabria. E invece ne è nata una serie, che spero, anzi ne sono certa, non finirà nemmeno qui, perché quello che la Calabria ha da raccontare è infinito. Com’ è infinito il mio attaccamento. E dunque, avanti!