10 Giu Palazzo Vicogranatello a Fiumefreddo Bruzio: dove la bellezza si è fatta casa…
La residenza d’epoca ristrutturata dal dott. Raffaele Leuzzi, in cui trova sede la prima Associazione Alimurgica d’Italia, è una sorta di paradiso in uno dei borghi più belli d’Italia dove poter assaporare tutto il piacere di una vacanza “colta”, raffinata, salutare e al tempo stesso soavemente “slow” per riconciliarsi col mondo e con sé stessi
di Giacinto De Rosario
Il bello si cerca, o si trova già in natura…? L’occhio, certo. Ma gli altri sensi, partecipano nel riconoscerla, la bellezza? Fascinoso aggettivo, multiforme, va bene su tutto. E lo sanno i bambini… Bello a mammaa!
La bellezza banalizzata dalle immagini pubblicitarie, cui si accompagna spesso una musica sdolcinata, non è comunque un buon viatico per la concettualizzazione del suo profondo valore. E ancora una domanda: un posto è bello per sé, o se con sé trascina il paesaggio, gli odori d’erbe selvatiche sconosciute (ai più) nate in triangoli di terra incolta, o magari il viso sereno di uomo grande d’età ma giovane nel sorriso mattutino che non ti aspetti, oppure in una frittata di patate offerta con il garbo da chi ne conosce l’onesto valore, o ancora nel gusto di un caffè consumato in casa in una cucina linda e ordinata dalle geometrie del vissuto quotidiano?
Ecco la bellezza, amici miei! Per incontrarla in Calabria partiamo dalla marina, lasciandosi alle spalle il tutto azzurro di mare, una riga bianca di sabbia passepartout fra mare e terra. Poi si sale per tornanti da targa Florio… ed ecco un grande portale di pietra, archetipo\prototipo di un ingresso nell’Ade, o nel Paradiso, che non ti ferma, ma ti invita ad entrare…
Così, eccomi nel Borgo di Fiumefreddo Bruzio, in provincia di Cosenza, il paese di elezione del grande pittore siciliano Salvatore Fiume che nel 1975 si offrì gratuitamente di rivitalizzare il centro storico del paese, dipingendo alcune pareti interne ed esterne del castello semidiroccato (oggi restaurato) e nel 1977 la cupola della cappella di San Rocco.
Ho qui appuntamento con un dottore, medico senologo, Raffaele Leuzzi, conosciuto per caso (come spesso si crede… ma così non è quasi mai). L’aspetto non ti lascia indifferente: il suo è quello di un “Re, senza corona e senza scorta” (Fabrizio De Andrè) che guarda quelle pietre fattesi case per uomini, con sguardo carezzevole, da padre… Subito mi parla, appunto, di bellezza, di comunità… Comunità! Vi è più antica e più dolce parola?
Capirsi, sintonizzarsi con lui è stato facile ed istintivo. Scortato per il Borgo, ad ogni angolo, ad ogni “rua”, ecco una storia, un racconto, una narrazione. Raffaele abbassa la voce (vezzo da saggio…) e mi racconta la sua, di storia. Ed eccolo Vicogranatello… con la sua salita dolce ed invitante, un presente al portone nobiliare che si offre in un angolo di un magnifico Palazzo tutto pietra e certezza.
Una porta in un portone si apre, e scappa su per una scala, con angoli aperti alla luce tenera del primo giorno. Ci fermiamo a piano terra fra due archetti di pietra tenera, un vero lavatoio sulla sinistra, con vasca e strofinatoio di pietra serena. Un tetto basso di travi immemori, dà ricetto ad un locale intimo e riposante: quello che Raffaele ha voluto diventasse anche la favolosa dimora della prima “Associazione Alimurgica d’Italia”, niente di meglio di una residenza d’epoca con mobilio e arredi ricercati, con vedute che dire mozzafiato è poco, e che funziona parallelamente come Osteria (ConVivio, in Largo Salvatore Fiume) con l’orto, dove il cibo viene prima della cucina, il cibo buono per le tasche e buono per la salute, con i piatti che celebrano ed esaltano la tradizione e la salubrità dei prodotti locali. E poi come Enolibreria (’A piazzetta, sempre in Largo Fiume) coi taglieri, le birre e i vini selezionati, le granite di bergamotto e i migliori frutti dell’agricoltura biologica.
Nel Palazzo saliamo su gradini fatti per muscoli d’uomo. Un angolo, poi ancora un angolo, ed ecco un piano libero allo sguardo vorace di un ex antiquario quale io sono stato in una precedente vita… Arredi di antica e serena fattura, invito vivente a sedersi e conversare, a parlare di stupori e stupirsi dello stupore altrui… Un pianoforte è pronto alle musiche più dolci. Qui sul piano, le porte “portano” in luoghi fatti silenzio, fatti per riposi riposanti, riscaldati da legni freschi di restauro, e luce vera, di un sole indiscreto, appena velato da tende di forte tela.
Poi assi di legno usati da calzature umane fanno scala verso il piano superiore, con lo scricchiolio allegro e antico… Una cucina, tutta cucina con una credenza provenzale, racconta di pasti preparati con calma, cura e dedizione.
Ed ancora, un’altra stanza con tavolo di antica fattura colorato a rombi bianchi e grigi, ricordano un desco amico pronto ad aprirsi ad una cena, ad una colazione… E quindi libri, libri dappertutto: all’ingresso per le scale, nelle stanze. Altri racconti altri narratori, nessuna cacofonia quando si parla la lingua della cultura.
Ora venite con me, sul tetto del mondo: una terrazza, una tolda di nave sul blu marino intorno a Fiumefreddo Bruzio, un grande capolavoro dell’uomo e della natura, confuso dove si vuole confondere con uno speculare cielo acceso di azzurro calabro. Un filo di fumo grida da lontano “guardatemi …sono Stromboli!”. E voi potrete dire… Sono a Vicogranatello… dove la bellezza, l’ospitalità, la poesia, l’incanto, si sono fatte casa!
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Info: Residenza d’epoca Vicogranatello – Vico Granatello 13 –
Fiumefreddo Bruzio (Cs) – Tel. 0982 71864 – www.vicogranatello.it