Nicolas Gulli, da Palmi (Rc) a Buenos Aires, la scultura che lascia il segno…

Un’artista assolutamente da riscoprire, che ha nettamente segnato il suo tempo con grandi capolavori su commissioni istituzionali di assoluto rilievo

Nicolas Gulli, ritratto di
Domingo Faustino Sarmiento, Presidente dell’Argentina
e apprezzato scrittore

Nato a Palmi (Rc) in data imprecisata, figlio del barbiere Giuseppe Gullì e di Vincenza Lombardo, Nicola (Nicolas) Gulli ha segnato la storia dell’arte del suo tempo in Calabria, in Italia e soprattutto in Argentina, dove è emigrato a partire dal 1901. Allievo del pittore concittadino Domenico Augimeri e poi dello scultore reggino Rocco Larussa, studia al Real Istituto di Belle Arti di Napoli e nel 1895 partecipa all’Esposizione d’Arte Internazionale di Venezia con “Il primo mozzicone”: sorprendente scultura in marmo di espressione dichiaratamente verista, raffigurate un bambino che fuma la sua prima sigaretta.

L’altra opera coeva “Aspettando l’onda” (conservata nella Casa della Cultura “Leonida Repaci” a Palmi) è presentata nel 1897 a Roma nella IX sala del Palazzo delle Esposizioni, dove viene notata dal giovane Luigi Pirandello, all’epoca collaboratore del “Giornale di Sicilia”. È, in effetti, un vero capolavoro (ottiene non a caso il secondo posto) che ritrae magistralmente un fanciullo sdraiato sulla sabbia che attende giocoso l’arrivo dell’onda.

“Aspettando l’onda”, scultura
di Nicolas Gulli, 1897

La produzione di Gulli è copiosa, oltre che fantasiosa e originale. Tra l’altro, la sua mano viene chiamata a decorare l’altare maggiore della chiesa della Madonna dei poveri di Seminara; la scultura della Vergine Immacolata per il Duomo di Palmi; e a produrre diversi busti in marmo. Il ricavato è però alla fine scarso, insufficiente a garantirgli autonomia. Da qui la decisione del “grande salto” oltreoceano, sulla via della grande Buenos Aires, dove superate le iniziali difficoltà, avvia senza indugio un percorso creativo formidabile e assai apprezzato, che gli procura importanti commissioni grazie alle quali può cominciare a vedere roseo, fino all’arrivo del primo, vero successo, che lo attende all’Esposizione della Sociedad Està­mulo de Bellas Artes della capitale andina, dove presenta un busto in marmo del giurista Carlos Carlés.

Il grande Teatro Colon
di Buenos Aires

Da qui, una lunga serie di opere monumentali e decorative installate in vie e piazze cittadine, in edifici pubblici e privati della Capitale e di varie città interne allo sterminato Paese della Pampas. I busti sono il suo forte: ne realizza un’infinità, per lo più ispirati a grandi personaggi italiani e argentini, tra i quali quelli di Giovan Battista Alberti, Tommaso Campanella, Carlos Gardel (che si può ammirare a Buenos Aires nella sala centrale della Società degli Autori e Compositori di musica). Per il Circolo Unione palmese della capitale argentina, intitolato al compositore Francesco Cilea, realizza un medaglione-ritratto in bronzo dello stesso musicista, poi donato e conservato nella Casa della Cultura “Leonida Repaci”.

“Il bimbo e la gallina”, scultura in bronzo di Nicolas Gulli

Nel 1904, su invito dell’architetto francese August Plou, lavora alla decorazione scultorea della facciata del Teatro Colon della città di Rosario. Poi a quella del Teatro Municipale di Santa Fe. E nel 1908, al fregio decorativo della facciata del grande Teatro Colòn, il principale della capitale e dell’Argentina, costruito vicino alla famosissima Avenida 9 de Julio, uno dei teatri d’opera più grandi (occupa 8.200 metri quadrati e la superficie totale di 58.000 m²) nonché il principale dell’intero continente sudamericano, considerato per qualità acustica uno dei primi cinque al mondo per la rappresentazione di opere liriche, inaugurato il 27 aprile 1857 con La Traviata.

Muore a 87 anni nella capitale portegna. La città di Palmi gli ha intestato una strada.

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