Meissa, quando splende unA “Stella”

Nata a Catanzaro, famiglia di Amaroni, Stella Sorrentino è cantante, autrice, attrice di prestigiosi musical, insegnante di musica e altro…

di Sara Giocondo

È disponibile da qualche settimana sulle principali piattaforme musicali “Oltre la finestra”, nuovo singolo della talentuosa cantautrice calabrese Meissa. Secondo brano estratto dall’album “Rosso non è”, scritto a quattro mani con l’artista lucana Unaderosa, e pubblicato dalla T.S.A. Total Sounding Area, ha come traccia narrativa la storia di una donna incompresa, intrappolata nel labirinto della sua mente. Arricchito da un videoclip (disponibile sul sito www.meissamusic.com e sul canale youtube https://www.youtube.com/c/Meissa) è stato realizzato in una location particolare e come sospesa nel tempo e nello spazio, un casolare del paese natìo.

Catanzarese di nascita, famiglia di Amaroni, sempre con la valigia in mano per vocazione artistica, dopo aver girato un videoclip a Sofia e un altro a Roma, in questi ultimi due è tornata in Calabria. Le abbiamo chiesto, per cominciare quanto sia legata alla sua terra.

Tantissimo – risponde Meissa – forse troppo perché non riesco mai a staccarmi definitivamente, lascio sempre una porta aperta. Mi sento una buona calabrese e vorrei poter gridare al mondo quanto è bella e rigogliosa questa terra. “Se fa giorno” ti fa vedere le spiagge selvagge e incontaminate di Bagnara Calabra mentre “Oltre la finestra” è girato in un affascinante casolare del mio amato paesino Amaroni. È il mio piccolo contributo in termini di visibilità ad una terra ancora poco apprezzata e spesso maltrattata.

All’anagrafe Stella Sorrentino, come mai hai scelto questo nome d’arte, Meissa?

Meissa è il nome di una stella della costellazione di Orione e mi piace pensare di essere un po’ come lei: splendente perché parte di una vasta costellazione. Non sono La stella ma Una stella. E, in fondo, un cielo con una sola stella sarebbe tristissimo. Ho semplicemente preso il mio angolo di cielo…

Il tuo ultimo singolo “Oltre la finestra” parla di un argomento difficile da trattare. Come mai questa scelta e da dove hai preso ispirazione?

In realtà non c’è una ragione ben precisa. Quando ho iniziato a lavorare al mio disco “Rosso non è” avevo tantissime idee in testa (forse anche troppe), tante storie da raccontare. All’inizio è sempre così, sei talmente carico di energie che vorresti “vomitare” al mondo tutto quello che hai dentro. Chiaramente poi devi fare delle scelte, ma non avrei mai potuto rinunciare ad una storia così importante e attuale come quella di “Oltre la finestra”.

Le vicende di cui parlo nei miei brani sono spesso frutto di esperienze vissute sulla mia pelle o che riguardano le persone che conosco. Non mi piace inventare di sana pianta, lo trovo un po’ asettico.  Mi ritengo molto fortunata, però, perché ho tantissime amiche e amici che mi rendono partecipe delle loro emozioni e che, loro malgrado (ride), spesso diventano inconsapevoli protagonisti delle mie storie.

Il videoclip ha una dimensione surreale che sembra congelare il tempo… 

Sì, il tempo si congela inevitabilmente, perché la protagonista di “Oltre la finestra” vive il presente ma porta con sé tutta la zavorra del suo passato e, contemporaneamente, ha un piccolo barlume di speranza nel futuro. Se ci fermiamo a riflettere, non è poi così paradossale. Molte persone vivono questo dramma oggi.

Tutt’altra atmosfera rispetto al singolo estivo “Se fa giorno” dalle sonorità reggaeton… 

L’estate in generale necessita di freschezza, di divertimento e di spensieratezza. E quella del 2020 ne aveva bisogno ancora di più, dopo il lungo periodo di chiusura che il mondo aveva vissuto e che, purtroppo, vive ancora oggi a causa della pandemia. “Se fa giorno” è nato con questo obiettivo.

Entrambi i singoli fanno parte dell’album “Rosso non è”, una sorta di caleidoscopio di sonorità e di colori vocali. Sorge spontaneo chiederti: quante Meissa esistono?

Giuro di non sapere nemmeno io quante sono le Meissa che mi girano intorno (sorride ironica). A parte gli scherzi, credo che ogni brano sia un pezzo di vita, un pezzo di strada che hai percorso e che quindi è lo specchio di quello che sei in quel momento. Chiaramente, in ogni cosa che fai ci sei sempre tu, con la tua voce, con tutto il tuo bagaglio di emozioni e tutte le esperienze che hai accumulato fino a quel momento, solo che in una canzone decidi di evidenziare di più un aspetto piuttosto che un altro. È come guardare un diamante: a seconda di come la luce lo colpisce puoi scorgere un colore diverso.

A proposito di colori, se “Rosso non è”, che colore ha Meissa?

Questa è facile: se penso al disco rispondo amaranto, lo ripeto più volte nel mio ironico “Rosso non è”, brano che dà il nome all’intero album (ndr). Mi è sempre piaciuto giocare con i colori e, quando ho scritto il testo, ironizzavo sul fatto che non mi vedevo “intrappolata” in una storia rosso passione ma preferivo l’amaranto più leggero, meno invadente, sobrio e tranquillo. Oggi è un po’ diverso. Non saprei dirti di che colore sono.

Cantante, autrice, attrice di prestigiosi musical, insegnante di musica, laureata in Scienze della comunicazione e in Canto jazz… What else? 

Amo l’arte in tutte le sue forme e mi è sempre piaciuto cimentarmi in progetti nuovi, anche ambiziosi e che, sulla carta, possono sembrare distanti dalla mia persona. Mi fa sentire viva, mi stimola a impegnarmi sempre di più per essere all’altezza della situazione e, contemporaneamente, mi fornisce materiale prezioso da utilizzare per la mia musica, che rimane sempre il mio primo amore.

Facciamo il gioco della torre per conoscerti meglio. Puoi salvare solo uno degli elementi.

Questo gioco mi costa un po’ di fatica comunque provo a risponderti per come mi sento adesso.

Canto o musical?

Canto, perché non ho avuto tempo a sufficienza per lavorare con la danza che nel musical è essenziale

Live o studio di registrazione? 

Live, perché in questo momento ne avrei davvero bisogno, sono in astinenza

Insegnamento o tuo percorso artistico?

Percorso artistico, perché senza la mia arte mi sentirei un’insegnante senza vitalità. Non potrei dare niente ai miei allievi se non avessi sogni, obiettivi o progetti lavorativi dai quali imparare sempre cose nuove.

Talent con successo immediato o gavetta? 

Gavetta, ma ogni tanto un colpo di fortuna non guasterebbe…

Carriera o amore?

Ho sempre dato la priorità allaCarriera e i miei percorsi di vita lo possono testimoniare. Oggi, invece, voglio essere ottimista (nonostante le difficoltà e le sofferenze) e dire che non si è sempre obbligati a fare una scelta quando trovi la dimensione giusta e la persona che ti ama per come sei.

Se potessi duettare con un big della musica italiana o internazionale, chi sceglieresti? E perché?

Semplice… Elisa, tutta la vita. Le ho rubato tante cose, nel senso buono del termine. I suoi primi dischi erano (e sono tutt’ora) ossigeno per me. Durante il periodo universitario la notte mi addormentavo con Pipes & Flowers in cuffia.

Il 2020 ha messo in crisi l’intero settore eventi: zero live, zero tour, zero spettacoli. Quando potremo ascoltare la tua voce dal vivo?

Purtroppo non posso dare una risposta a questa domanda, spero presto. Mi manca l’adrenalina del live, il contatto con il pubblico e la complicità che si crea con i musicisti. Ad ottobre avevamo cominciato le prove per un live estivo ma questo secondo lockdown ci ha nuovamente bloccati.

E per concludere, siamo a poco più di un mese da Natale. Cosa vorresti trovare sotto l’albero?

Un bel po’ di cose, alcune le tengo per me per adesso e spero di poterle svelare al più presto. Di sicuro però posso dirti che vorrei che il mondo guarisse da questa pandemia, perché abbiamo bisogno tutti di riprendere le nostre abitudini, i nostri progetti e i nostri sogni.

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