19 Feb La Calabria dalle mille sorprese, lungo la nuova Ciclovia dei Parchi
Dal Pollino all’Aspromonte e fino al mare per 545 Km in bicicletta, da Laino Borgo fino alla punta dello stivale per ammirare e vivere su due ruote la grande varietà paesaggistica calabrese, la preziosa biodiversità vegetale e agroalimentare, le testimonianze storico-culturali stratificate nei secoli
di Rosario Previtera
Se Garibaldi dalla Calabria unì l’Italia, la Ciclovia dei Parchi della Calabria (iniziativa in fase di realizzazione grazie ad un Progetto della Regione Calabria) unisce le aree protette della dorsale appenninica calabrese: e ne fa parte, tra i siti di interesse storico, culturale ed ambientale, proprio il cosiddetto “cippo” di Garibaldi nella pineta aspromontana di S. Eufemia d’Aspromonte, dove l’”eroe dei due mondi” fu ferito ad una gamba.
Un progetto innovativo, che punta alla creazione di un unico percorso ciclabile costituito dall’unione di strade, piste e sentieri presenti immersi tra siti naturalistici, borghi storici, aziende di prodotti identitari e accoglienza rurale, che abbraccia i parchi nazionali dell’Aspromonte, della Sila, del Pollino ed il Parco Regionale delle Serre, con un occhio rivolto alla mobilità sostenibile e un altro alla valorizzazione turistica.
“E’ un grande progetto di rilancio territoriale e turistico – sostiene Giovanni Aramini, Dirigente del Settore Parchi e Aree Naturali Protette del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria – Un progetto ad alta valenza ambientale che viene sostenuto con i fondi del POR 2014/2020 e che si basa prevalentemente sul recupero della viabilità minore esistente o potenziale, sul recupero delle strade arginali di fiumi e di canali, delle strade di servizio, nonché di linee ferroviarie e stradali in disuso, grazie ad un impegno finanziario regionale di 9.5 milioni di euro già trasferiti agli Enti attuatori che completeranno l’opera”.
Da Laino Borgo (Cs) fino alla punta dello stivale, per 545 km di cui 222 interni ai Parchi e con quote che arrivano a 1690 metri slm, sarà possibile ammirare e vivere su due ruote la grande varietà paesaggistica calabrese. In bici tra monti, colline, valli e altipiani, per apprezzare i mille colori, profumi e sapori della Calabria tramite la sua preziosa biodiversità vegetale e agroalimentare, le sue preziose testimonianze storico-culturali stratificate nei secoli: punti panoramici, zone umide, habitat di pregio, alberi monumentali, borghi e villaggi di montagna palazzi storici, castelli, torri, abazie, masserie, ponti di pietra, mulini ad acqua e resti di archeologia industriale, vie di epoca romana, ferrovie a scartamento ridotto, sistemi terrazzati e ampie fiumare, fino al Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria sul mare dello Stretto e della Fata Morgana.
Gli appassionati del cicloturismo potranno apprezzare innumerevoli esempi di insediamenti agricoli caratteristici e di risorse naturali tra i quali “Italo”, il Pino loricato del Pollino più antico d’Europa con i suoi 1230 anni, la cicogna bianca del lago di Tarsia, i Pini larici e i “Giganti di Fallistro” della Sila, le cascate delle Serre, la valle delle grandi pietre e la biodiversità dell’Aspromonte. Immagini spettacolari, ancora intatte oggi come un tempo, ritratte e descritte dagli antichi viaggiatori del “Grand tour” a partire dalla fine del ‘700, attratti molto spesso dal paesaggio silvestre di una incontaminata “Calabria ferox” tutta da scoprire.
Una Calabria oggi soprattutto da gustare, lungo questo itinerario outdoor tra i Parchi e i Comuni rurali, ove l’ospitalità di origini magnogreche apre le porte a giacimenti enogastronomici tradizionali. Dai formaggi ovicaprini e caprini di montagna derivanti dagli allevamenti in pascoli incontaminati, ai salumi tipici Dop oppure ottenuti da allevamenti di razze locali, agli oli extravergine biologici, ai numerosi vini Dop e Igp, alle conserve, alla ristorazione caratteristica e all’arte pasticcera identitaria di ogni provincia e fino all’artigianato delle ceramiche e del legno, testimone di antiche origini agrosilvopastorali ancora vive e da esplorare, lentamente, su due ruote.
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