I sentieri di Orlando in Calabria, che storia!

Nel libro di Pasquale Scalise per “Calabria Letteraria”, una puntuale ed eccezionale ricostruzione della sorprendente epica cavalleresca nella regione e del ciclo carolingio in Presila Catanzarese…

La Chanson d’Aspremont
nell’edizione di Louis Brandin

Un lavoro che spazia dalla letteratura alla storia, dall’antropologia al folklore, dai miti popolari alla geografia del territorio: sono queste le materie utilizzate dal giornalista Pasquale Scalise per costruire “I sentieri di Orlando”, un libro intrigante, ricco di spunti e di particolari, spesso inediti o poco conosciuti, di curiosità ricostruite in maniera dettagliata e capillare. Il sottotitolo: “L’epica cavalleresca in Calabria e il ciclo carolingio nella Presila Catanzarese” riassume il contenuto dei diversi capitoli che costituiscono – riferendosi al titolo – i diversi sentieri di un saggio che si legge come un romanzo, e nel quale viene esaminato il complesso di canzoni di gesta medievali appartenenti al ciclo carolingio, imperniate intorno alla figura di Carlo Magno, di Orlando e dei suoi paladini.

Il libro, per i tipi di Rubbettino Editore sotto il marchio di Calabria Letteraria Editrice, è un excursus coinvolgente che ripercorre la nascita e il proliferarsi di un mito che rappresenta per la Calabria un patrimonio culturale inestimabile. La materia di Francia – insieme alla materia di Bretagna dedicata alle leggende sui celti, a re Artù e ai cavalieri della tavola rotonda – si sa, è stato uno dei più fortunati e diffusi filoni narrativi in epoca medioevale che, a partire dall’XI secolo, ebbe un successo popolare incredibile in tutta Europa.

Pasquale Scalise

Un ruolo fondamentale in questo processo di divulgazione e diffusione, secondo le belle disamine proposte da Scalise nel suo prezioso volume, si deve proprio alla Calabria: è lampante, per esempio, come nella “Chanson de Roland” (scritta nella seconda metà dell’XI secolo), considerata come il poema epico fondante dell’epopea carolingia, siano presenti e descritti, con dovizia di particolari, molti luoghi dell’Aspromonte.

E se il testo è famoso per il noto episodio della morte del paladino Orlando nei pressi di Roncisvalle in Navarra (regione del nord della Spagna), ancora più affascinanti sono le questioni relative alla “Chanson d’Aspremont” (La Canzone d’Aspromonte), che racconta – con un artificio narrativo degno dei moderni filoni cinematografici di genere supereroistico – l’infanzia di Orlando e il suo percorso per diventare cavaliere, in una sorta di “origin story” (i francesi e i latini perdonino l’inglesismo) in cui si narrano, appunto, le origini del personaggio.

Aspromonte, Rocca del Drago
(foto Domenico Catanzariti)

Ed è qui che risiede la peculiarità dell’opera di Scalise, che ha il merito di farci scoprire – insieme a tante altre curiosità – come lo stesso testo venga usato in canzoni di gesta successive e scritte in altre parti d’Italia: nella “Geste Francor”, complesso di opere medievali appartenente alla letteratura franco-veneta, esistono dei veri e propri “prelievi” di interi brani, presi dalle chanson scritte e divulgate in Aspromonte.

Ma le curiosità non si esauriscono qui: oltre a investigare sulle tante manifestazioni letterarie (non roviniamo la sorpresa, ma nel libro si scoprono interessanti corrispondenze tra le canzoni di gesta calabresi e nientemeno che l’Orlando Furioso di Ariosto), l’autore indaga all’interno dei grandi tumulti storici che ha vissuto la Calabria in quel periodo (il lascito bizantino, le invasioni saracene, le conquiste normanne e altro ancora), seguendo un ipotetico filo che porta a scoprire le manifestazioni folkloriche, popolari e antropologiche che ancora oggi esistono e resistono.

Rinaldo e Feragu, due dei principali protagonisti
dei miti carolingi calabresi

Pasquale Scalise, servendosi di fonti storiche e letterarie, ma anche orali, ci aiuta così a leggere un’epopea cavalleresca che la Calabria deve sapere mostrare anche ai più distratti: le collocazioni geografiche fornite dall’autore, inoltre, consentono di rintracciare le sorprendenti corrispondenze toponomastiche tra gli eroi del ciclo carolingio e alcuni fra i luoghi più affascinanti della regione. Il respiro della grande epica incontra qui, dunque, le manifestazioni popolari locali: il risultato è un tomo davvero affascinante, ricco di particolari minuziosi, tra miti, leggende, racconti che non mancheranno di entusiasmare anche i lettori meno avveduti.

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