Gigi Giordano, in principio fu il sax…

Incontro a Verona con l’artista catanzarese titolare all’epoca del primo e “storico” studio di registrazione del capoluogo calabrese, nel popolare quartiere di Fondachello. Nella città scaligera ha proseguito con successo la sua preziosa attività di musicista, talent scout e organizzatore di grandi eventi musicali

di Roberto Messina

Gigi Giordano a Catanzaro agli esordi della sua carriera di musicista

Gigi ha un sogno, anzi due. Il disco con i suoi figli: Giulia, che suona l’ukulele (l’adattamento hawaiano della chitarra portoghese, denominata cavaquinho o braguinha); e Bruno, con la passione per la chitarra. E poi il rafforzamento del legame con la sua città d’origine: “Verona è bellissima, sicuro. Sono passati tanti anni, e ora devo dire che ci sto da Dio. Ma nel cuore porto sempre la mia cara, unica, emozionante, Catanzaro. La città in cui sono cresciuto, anagraficamente e artisticamente, e in cui ho sempre desiderio di rinnovare il mio impegno”.

In principio fu la musica. Subito dopo, il sax. Sono gli anni ’70… e per Gigi Giordano, nome noto e vero mentore dei musicisti calabresi e catanzaresi, ispiratore e promotore di innumerevoli band, il saxofono è naturale e “familiare”. Il papà, Bruno Giordano, è il suo primo maestro e punto di riferimento, e la curiosità lo spinge comunque a imparare altri strumenti.

Con il cantante Ron

Gigi va comunque veloce. In un baleno porta a termine il suo percorso didattico. Dopo infinite tournée tra feste patronali, cerimonie e soirée di calde estati danzanti, approda alla sala d’incisione, che mette su con incontenibile entusiasmo e che diventa per la città capoluogo della Calabria, per la regione, e non solo, un assoluto punto di riferimento. Jordan Sax, altro nome popolare di quei tempi, deve incidere un disco, e gli affida gli arrangiamenti. Corre il 1976… le sale d’incisione non hanno computer. Unico sistema, l’analogico. Nastri da due pollici, riverberi a molla, minimoog, e quant’altro oggi con nostalgia chiamiamo “vintage”, è tutto ciò che si ha a disposizione.

Il primo disco “A luci spente” ha il successo che merita. E la spinta è notevole: Gigi accelera febbrilmente studi e frequentazioni importanti. Nel ’79, sempre per Jordan Sax, arrangia un brano distribuito dalla Fonit-Cetra e partecipa con successo al “Disco Estate”. Gli anni ’80 vedono il suo debutto come produttore discografico. Prima a livello regionale. Poi nazionale, con l’apertura della sala d’incisione “Diem Studio” nella zona sud di Catanzaro, nella discesa di Fondachello, il suo quartiere, esattamente in via Domenico Marincola Pistoia, tra il groviglio di curve che porta giù a Catanzaro Sala, dove produce dischi che spaziano dal jazz alla classica, leggera, etnica. La sala di incisione, l’unica in zona, diventa in breve un luogo di incontro imprescindibile per musicisti, cantanti e artisti vari. Gigi ne ha un ricordo indelebile e affettuosissimo.

Piero Cusato e Gigi Giordano nella sala d’incisione a Catanzaro

Collabora nel frattempo con importanti nomi, in sala d’incisione, e come “session man” di spettacoli televisivi. Da cantante e autore incide diversi singoli. Partecipa all’ironico Festival di “Sanscemo”, dove riscuote gran successo, e al touch-down Rino Gaetano. Nel calendario delle manifestazioni per il Giubileo 2000, Gigi è ospite fisso di “Roma verso il Giubileo” insieme a Branduardi, Ron, Marina Rei, Amedeo Minghi, Little Tony, Los Reyes, Andrea Bocelli e altri. Firma nuovi dischi, e tanti big della canzone italiana, prima di diventare popolari, passano per il suo studio.

Gigi Giordano ha lasciato Catanzaro da diverso tempo per Verona, dove non ha mai interrotto, anzi, ha decisamente perfezionato e potenziato l’attività di musicista e talent-scout. Con il jazzista Piero Cusato, scomparso nel 2010, grandissimo pianista e strepitoso talento creativo, ha realizzato “Tutta mia la città e le altre storie” e poi “E lui suona il piano”: due interessanti raccolte distribuite a livello internazionale dalle “Edizioni musicali terzo millennio” di Roma, con brani anni ’60 e ’70 riarrangiati e vivacizzati da spunti jazz. Sempre con Piero Cusato ha realizzato nel Diem Studio il primo Cd Jazz totalmente in midi, dal titolo “Anassagora”, distribuito e presente in tutto il mondo. Piero era quello che si dice “un fratello” per Gigi, e insieme hanno fatto tournée e realizzato molti dischi di successo. Una carriera che sembrava inarrestabile.

Con il grande chitarrista
americano B.B. King

Nel suo studio della città scaligera sta ora completando un album personale che racchiude brani standard arrangiati e cantati da lui: un lavoro personale sotto tutti gli aspetti, gli arrangiamenti e i suoni che si identificano con la personalità e la musicalità di Gigi, così come le armonie e l’interpretazione vocale. Nessun obiettivo commerciale: “solo la voglia di fare cose in cui mi riconosco e mi diano soddisfazione” – dice con la sua abituale sincerità e convinzione.

All rights reserved (Riproduzione riservata)