Con Pina Raso, in Friuli l’innovazione culturale parla calabrese

Originaria di Cittanova (Rc) presiede a Udine la prestigiosa ed innovativa Università delle LiberEtà, apprezzato “terzo polo” didattico della regione e punto di riferimento organizzativo nazionale ed europeo

di Roberto Messina

L’innovativa rivoluzione della cultura in Friuli Venezia Giulia ha il nome e il volto di una donna calabrese: Pina Raso (nella foto di apertura, ritratta durante la consegna della targa “Women of Honor” da parte di Haim Bibas, sindaco della città di Modi’In e presidente nazionale dell’Unione delle Municipalità Israeliane) originaria di Cittanova, città che non dimentica e dove torna puntualmente, non solo per le vacanze estive.

Nel 2003, il primo evento internazionale italiano sull’Educazione degli adulti, con Domenico Lenarduzzi, inventore del Socrates e direttore generale della Commissione Europea.

Ex sessantottina, laurea in Matematica e Fisica a Messina, è a Udine dal ‘72 quando, professoressa energica e creativa, sceglie il Friuli Venezia Giulia per la propria carriera. Insegna subito a San Giorgio di Nogaro e a Cividale, all’Istituto d’Arte, al Liceo Classico “Stellini”, e tra l’altro è presidente dell’importante Associazione udinese “Amici della Musica”.

Ma la sua vera vocazione si manifesta e sprigiona nel luglio ‘93, quando fonda e realizza l’Università delle LiberEtà, di cui a tutt’oggi è stimatissima e – diremmo – insostituibile Presidente. Un servizio prezioso quanto efficiente, a favore di persone di ogni età, con un impressionante elenco di attività: 600 corsi all’anno, gestiti da 160 insegnanti, che spaziano tra varie discipline: laboratori artistici e artigianali, lezioni di lingue, musica, danza, informatica, teatro, col fine generale di organizzare e qualificare una “terza dimensione” nel sistema educativo nazionale: quella permanente di adulti e anziani, attraverso iniziative che realizzino e sostengano appunto concretamente il “diritto” allo studio. Una visione culturale e globale, che va dunque ad integrare la scuola pubblica in favore di una “paideutica” che sa di novità e socialità.

L’Università sottolinea nel suo stesso Statuto il patrimonio ideale e il bisogno societario di rinnovamento (soprattutto per la nuova visione dell’Educazione e del Sapere) emerso appunto a fine anni Sessanta; e testimonia come pur nella confusione e nel parossismo dei tempi, quest’eredità non sia andata perduta, ma abbia trovato lo strumento per riprendere l’azione e incanalarla in modi adeguati ai tempi moderni. “Eravamo in gran parte ex sessantottini, fortemente motivati, molto affiatati, con tanta voglia di cambiare la scuola” – afferma la signora Raso – un gruppo coeso, dunque, che ha saputo creare un sodalizio importante, nonostante l’impegno richiesto”.

Pina Raso col il suo staff

Da quando è nata l’Università delle LiberEtà, innumerevoli sono state le vicende, i seminari, le produzioni culturali che l’hanno vista protagonista sul territorio (e non solo) in un costante crescendo di approvazioni. 1.200 iscritti al secondo anno di vita. 2.000 al terzo. Fino al giorno d’oggi, in cui può contare su circa 3500 iscritti all’anno. All’Ateneo situato in una splendida sede ristrutturata ad hoc e immersa in un bel parco, si portano persone di target quanto mai variegato: insegnanti, studenti, casalinghe, giornalisti, disoccupati, artisti, gente comune e personaggi noti.

La struttura si nuove poi a livello europeo, in stretta collaborazione con l’Agenzia Nazionale Erasmus+, e gran parte delle sue iniziative sono finanziate e convintamente sostenute dall’Unione Europea. Importante è anche la collaborazione con Israele, dove la presidente Pina Raso ha avuto importanti riconoscimenti.

L’ultimo, dell’anno appena trascorso, è stato la consegna da parte di un importante politico nazionale della targa “Women of honor”  Importante anche il riconoscimento  di qualche anno fa da parte dell’ex-presidente del Consiglio d’Europa Lluis Maria De Puig: “Per ciò che mi compete, conosco bene l’Associazione di Udine e i suoi dirigenti (…) il che mi ha permesso di apprezzare in special modo lo sforzo straordinario nelle attività europee ed internazionali, parte delle quali finanziate dall’Unione Europea che ha appoggiato risolutamente le attività internazionali dell’Università delle LiberEtà. (…) Crediamo che dovranno consolidarsi e moltiplicarsi nel futuro le attività svolte, dato che si tratta di attività imprescindibili dal punto di vita della costruzione dell’Europa e allo stesso modo della costruzione di una società più colta, più libera e altresì socialmente coesa”.

Natale in famiglia a Cittanova (Rc)
La famiglia di Pina Raso nel 1947,
da sinistra nonna, mamma e papà

 Dal 2015 la presidente Raso, che è la decana nel campo della progettazione europea del settore, è anche Ambasciatrice Epale-Erasmus+ per l’educazione degli adulti. Epale è una piattaforma elettronica voluta dalla Commissione Europea per promuovere l’Educazione degli Adulti.

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