01 Ago Calabria nel cuore, per il portabandiera dell’Uruguay alle Olimpiadi di Tokyo
Bruno Cetraro, in gara da canottiere con i colori uruguayani, è nipote di Gino Cetraro, originario di Sangineto (Cs) partito sessant’anni fa per la capitale Montevideo
Uruguay terra di forte emigrazione calabrese, come la vicina Argentina e il Cile d’altronde, ma anche il Brasile, il Venezuela, la Colombia (e pure il Guatemala, i Caraibi e l’Amazzonia, per stare all’America Latina, dove si sono snodate tra Paesi e luoghi inaspettati, altre consistenti catene di diaspora). Per Gino Cetraro, sessant’anni fa, dovette essere lungo il viaggio da Sangineto (Cs) a Montevideo, a tracciare il solco per una emigrazione collettiva che oggi assume per lui e non solo, evidenza “curiosa”, speciale e significativa. Ed ecco perché.
Alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Tokyo, il portabandiera della squadra uruguayana è stato scelto in Bruno Cetraro, uno degli 11 atleti chiamati a rappresentare il Paese sudamericano in questi Giochi sempre spettacolari, ma assai straniati dall’emergenza sanitaria che li ha intanto privati del calore del pubblico.
Lo rivela “La Gente d’Italia”, storico e importante quotidiano indipendente d’informazione sugli italiani nel mondo, fondato da Maria Josette Caprio e Domenico Porpiglia e diretto dallo stesso Porpiglia (per leggere l’articolo completo clicca su https://www.genteditalia.org/2021/07/25/cetraro-il-canottiere-portabandiera-delluruguay-alle-olimpiadi-di-tokyo-con-la-calabria-nel-cuore/).
“Guardando la cerimonia in televisione – racconta La Gente d’Italia – il nonno Gino non è riuscito a trattenere le lacrime, troppo forti sono stati i ricordi nel vedere il nipote rappresentare la sua seconda patria: non è facile descrivere con le parole tutte le sensazioni che ho sentito – ha detto – in famiglia ci siamo commossi tutti, è stata senza dubbio una gioia indimenticabile, un’emozione unica. Sono in Uruguay ormai da tanti anni, ma posso dire che questo orgoglio non l’avevo mai sentito in vita mia. È stato meraviglioso, incredibile”.
La prima prova alle Olimpiadi di Tokyo, per Bruno è andata bene, in gara assieme a Felipe Klüver e adesso sono tra i primi 12 al mondo, in attesa di passare il turno. L’Associazione Calabrese di Montevideo segue con particolare entusiasmo il suo cammino sportivo, considerato che il nonno Gino Cetraro è stato uno dei soci fondatori di questo sodalizio, tra i più importanti della collettività italiana oltreoceano.
Foto da “La Gente d’Italia” del 25.7.2021 – www.genteditalia.org