Antonio Lauro: da Pizzo Calabro, a Caracas, con la chitarra “vals” nel cuore

Di famiglia originaria della cittadina tirrenica calabrese, uno dei più grandi ed eleganti strumentisti-compositori del Novecento, autore di celebri pagine-capolavoro, cavallo di battaglia di celebri solisti

Il chitarrista e compositore Antonio Lauro

È stato uno dei più prestigiosi ed “eleganti” compositori del Novecento, considerato generalmente e giustamente tra i maggiori al mondo per quanto riguarda in particolare la grande musica per chitarra. Antonio Lauro, venezuelano di Ciudad Bolivar (lì nato il 3 agosto 1917) come ben sottolinea il maestro Giorgio Albiani, chitarrista, concertista, docente al Conservatorio di Firenze, direttore artistico dell’Accademia Musicale “D.I.M.A” di Arezzo e grande operatore culturale ideatore\organizzatore di vari Festival: “è uno dei migliori esempi di sintesi tra cultura e identità di un artista, ed ha enormemente contribuito allo sviluppo del repertorio della chitarra rendendola popolare tra i musicisti di tutto il mondo, al punto da essere definito ‘lo Strauss della chitarra’ per le sue radici popolari e l’elaborazione classica. Tuttavia, poche sono state e sono le registrazioni dedicate esclusivamente a lui. Una lacuna da colmare”.

Lauro era in verità di origini italiane, con il padre Antonio, musicista, artigiano e barbiere, di Pizzo Calabro (VV), morto quando il figlio era ancora piccolo ma riuscendo ad infondergli l’amore per la musica. Sua madre, Armida Cutroneo, invece, di Maratea (PT).

Alcune copertine di Cd dedicati a opere
di Antonio Lauro

A dare spazio per riesumarne e ricordarne la figura, per primo il sito “Calabrians Most Famous” con cui “Calabria Mundi” condivide una fervida collaborazione culturale, e che qui riprendiamo e rilanciamo con grande piacere, sottolineando come di Lauro si abbiano in definitiva poche notizie e ancor meno registrazioni e pubblicazioni: un’incredibile e intollerabile mancanza, per colmare la quale, possiamo qui anticiparlo, si è messa al lavoro la squadra di Academ Group\Academ editore.

Figure di assoluto rilievo tra i chitarristi latino-americani, ha contribuito fortemente ad ampliare il repertorio universale di questo affascinante, versatile e popolare strumento. Trasferitosi con la famiglia a Caracas, mantenendosi agli studi suonando e cantando in radio e in alcuni cori, nel 1933 Lauro inizia a studiare all’”Accademia de Música y Declamación”: pianoforte, corno, violoncello, canto, organo, e naturalmente chitarra e composizione, sotto lo stimolo d’importanti maestri come Barrios Mangorè, Vicente Emilio SojoJuan Bautista PlazaSavador Llamozas e Raúl Borges.

Edizioni internazionali di opere musicali
di Antonio Lauro

È un concerto di Agustín Barrios ad impressionare così tanto il giovane e promettente Lauro, da convincerlo ad abbandonare il pianoforte e il violino, a favore della chitarra. Dal 1933 studia con il chitarrista Raúl Borges (1888-1967) e nel 1935-1943 ha occasione di approfondire la conoscenza del repertorio popolare, ed in particolare del “Vals”.

Dotato di una creatività melodica e ritmica impeccabile – è ancora Giorgio Albiani a ricordarcelo – seppe sapientemente attingere alla tradizione popolare del suo Paese che divenne fertile humus, come era stato per Smetana, Bartok o Granados con la musica popolare Europea”.

Nel 1935 crea “Los Cantores del Tròpico”, dove cominciò ad emergere come compositore e arrangiatore. Dal 1940, ricevuto il titolo di “maestro compositore”, comincia a dedicarsi formalmente alla composizione, e nel 1947 porta a termine una delle sue prime opere importanti: il poema sinfonico per solista e coro “Cantaclaro”, ispirato all’opera omonima di Ròmulo Gallegos.

Il Cd in cui Antonio Lauro interpreta se stesso

Subito dopo il colpo di Stato del 24 novembre 1948, viene incarcerato per i suoi legami con dirigenti del partito Acciòn Democràtica e rimane in esilio per 10 anni (19481958). Tra il 1951-1952, l’esercito del generale Marcos Pérez Jiménez lo imprigiona per la sua fede democratica, ma questo non interrompe il suo percorso, e dopo il rilascio riprende ad esibirsi con un eccellente trio professionale di chitarre classiche: il “Trio Raúl Borges”.

Nel decennio successivo, le composizioni di Lauro vengono pubblicate, registrate ed eseguite in tutto il mondo, e il suo contributo alla vita musicale nazionale è riconosciuto ovunque. Accanto alla sua attività di concertista e compositore, sviluppa un’attività didattica in importanti istituzioni, tra cui il “Conservatorio Nacional de Música Juan José Landaeta” di Caracas, e diviene presidente della “Venezuelan Symphony Orchestra”. Poco prima della sua morte, il 18 aprile 1986 a Caracas, gli viene conferito il “Premio Nacional de Música”, il più alto riconoscimento artistico del suo Paese.