
02 Nov “Amaro del Peccato”: da Cotronei (Kr) un delizioso prodotto-elisir fatto di sole erbe naturali
Alle pendici della Sila, l’azienda Liquori Artigianali Belcastro cavalca la tradizione, con attenzione alla qualità
di Raffaele D’Angelo

con i suoi prodotti
L’Amaro del Peccato, prodotto da Liquori Artigianali Belcastro a Cotronei (Kr), sulle pendici della Sila, è una gustosa specialità tradizionale preparata con ingredienti semplici e genuini, sulla base di una ricetta passata da generazione in generazione. Nel 2016 la famiglia Belcastro decide di imbottigliarlo, etichettarlo e distribuirlo. Ha oltre una decina di ingredienti tra erbe, fiori e radici, tutti di origine naturale, raccolti in vari periodi dell’anno nei boschi incontaminati dell’altopiano silano ed in particolare lungo le sponde dell’incantevole Lago Ampollino. È confezionato nella classica bottiglia ad oblò scuro, dal colore impenetrabile.
All’olfatto spiccano netti aromi di fiori di arancio e rabarbaro, seguiti dalla liquirizia che chiude con piacevole finale balsamico. Non è un prodotto molto alcolico, quindi è l’ideale, dopo un lauto pranzo, per stimolare la conversazione con gli amici e favorire una buona digestione. Si può gustare liscio, oppure con una scorza di arancia. Ottimo anche come dissetante in versione long drink con l’aggiunta ghiaccio, acqua tonica, fetta di limone. Irresistibile sui gelati alla crema.
C’è anche l’”Amaro del Peccato” piccante: stessi ingredienti naturali, ma con piccola aggiunta di peperoncino doc calabrese, che come al solito se impiegato con giusta misura ne esalta e amplifica il gusto.

I liquori realizzati dall’azienda di Antonio Belcastro sono oltre cinquanta. Dall’amaro alle creme, dalle grappe agli aperitivi, privilegiando naturalmente i prodotti freschi e quelli tipici silani, che diventano per dirne solo due, una superba crema di castagna e la profumatissima grappa al porcino. Eccellente, poi, lo “cherry” alle ciliegie della Sila. Un bell’impegno, comunque, accompagnato da tante degustazioni “on the road”, che Belcastro realizza un po’ dappertutto, in Calabria e in Italia.
Va ricordato che in questi ultimi tempi la regione calabra sta dimostrando grande capacità produttiva e creativa nel settore liquoristico, ed in particolare proprio in quello degli amari: in ciò, di fatto è diventata grande protagonista, con tante etichette e altrettanti premi ricevuti e fette di mercato conquistate.
La distillazione e la preparazione dei liquori, è un fatto antichissimo. Le tecniche di produzione erano già abbastanza comuni tra gli antichi babilonesi e gli egizi, con lo stesso alambicco inventato dagli arabi, grazie a cui si è iniziato a produrre alcol e distillati. Per fare liquori, si mettono a macerare erbe, semi, radici, fiori, frutti, bucce di agrumi con o senza zucchero, in soluzioni idroalcoliche, con un procedimento che andrà affinandosi a partire della prima metà del 1300. “Con vino rosso buono, forte, puro, distillato nell’alambicco a fuoco lento”, e con operazione ripetuta più volte, “l’aqua ardens è più fine e più utile” – scrive Vitalis de Furno, teologo francescano e cardinale nei primi anni del 1300.

Sino alla metà del XV secolo, i liquori vengono utilizzati principalmente dalla Medicina, e vengono loro attribuite varie virtù quali veri toccasana per diversi malanni, alcune di queste anche veritiere, come le proprietà disinfettanti in caso di ferite. Da non dimenticare la tradizione dei rosoli (“ros solis”, ovvero rugiada del sole) che hanno avuto massima diffusione nel sud Italia e soprattutto in Sicilia a partire dal Settecento, preparati in occasioni di ricevimento di ospiti, oppure per battesimi e matrimoni.
L’abitudine di utilizzare i liquori come forma di piacere e intrattenimento, arriva nel XVI secolo, seguendo le abitudini di Caterina de Medici che li offriva come benvenuto. E un gran benvenuto, che si farà ricordare, è oggi possibile dare con un bicchiere di “Amaro del peccato” dalla Sila e da Cotronei: prodotto di gusto, eleganza, armonia, e al tempo stesso, di salubrità.
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