29 Ott Aldo Fittante: tutelare e valorizzare il “Made in Calabria”, un dovere e una grande opportunità
Dall’affermato avvocato e docente dell’Università di Firenze, esperto di Diritto industriale e d’autore, originario di Catanzaro, una riflessione sulle grandi potenzialità dei prodotti della regione e del Belpaese, per un futuro di maggiore prosperità
Titolare di uno Studio legale tra i più prestigiosi di Firenze, è tra i maggiori esperti in Italia di diritto industriale e d’autore, con un “palmares” notevolissimo di iniziative legali fondamentali e “da scuola” poste a vincente tutela di marchi e brevetti per grandi “firme” italiane e internazionali. L’avvocato e professore Aldo Fittante, da tempo a Firenze ma con l’anima saldamente nella sua terra calabra e in particolare sul mare di Catanzaro Lido dove ha la sua bella dimora estiva in cui si presenta puntuale ogni anno, spiega per cominciare a “Calabria Mundi” che: “l’Italia, si sa, è un paese di inventori. Innovazioni e brevetti la fanno da sempre da padrone. La nostra Calabria è una terra ricca di eccellenze e patrimoni inestimabili. Come italiani, e come calabresi, abbiamo dentro di noi una strepitosa e innata riserva di idee e di capacità innovativa. Dobbiamo quindi migliorare non tanto l’inventiva, quanto piuttosto la capacità di tutelarla. Il focus della mia attività si concentra proprio su questo: la tutela delle idee, che sono una parte fondamentale del nostro patrimonio e che ci possono guidare verso un futuro di maggior benessere”.
Presente nella sua amata regione ogni volta che può, e con immutato entusiasmo, dove confessa di avere “le salde radici, affetti preziosi e immutabili, relazioni virtuose e impagabili con persone e istituzioni, a Catanzaro e nell’hinterland in particolare”, sempre a coltivare il dialetto d’origine in una curiosa contrapposizione alla parlata fiorentina con il risultato di un mix spassosissimo, pensa alla Calabria come una terra straordinaria, spettacolare, ma che “deve affrontare finalmente una metamorfosi di modernità, per risolvere uno iato, un gap storico che l’ha lasciata assai indietro”. Mancanza di strategie di investimento a lungo termine, miopia politica, scarsissima consapevolezza per valorizzazione le sue infinite risorsesono per lui “mali atavici da estirpare”.
Una sua idea fissa è la formazione: “Perché non pensare di selezionare, formare e impiegare, anche mediante la creazione di agenzie territoriali per lo sviluppo e la formazione, qualche centinaio di giovani calabresi laureati in economia, ingegneria, agraria, scienze forestali, informatica, per poter disporre in breve di risorse intellettuali forti e appassionate e pronte certamente a fare la differenza per la loro, la nostra regione? La logica del breve periodo è fallita ed è tanto più fallimentare ora. La via d’uscita è vedere oltre, programmare, predisporre”.
Lo studio Fittante accoglie l’affezionata e prestigiosa clientela nella magnifica sede fiorentina di via Michele di Lando, quartiere storico ed eco-chic, con l’interminabile teoria di ville padronali e parchi a metà altezza dello spettacolare viale di Poggio Imperiale, a poca distanza da Porta Romana e dai giardini di Boboli. Oltre ad accoglierla a Firenze, la tutela anche all’estero, nella sede di Bruxelles, potendo contare nella città gigliata e nella capitale belga su un affiatato e qualificato team di sei avvocati specializzati e due dottori, attivi in un ambito che nel frattempo si è bene esteso: dal diritto industriale e d’autore, al diritto fallimentare, al diritto delle assicurazioni. Operativo è anche un nuovo dipartimento, specificamente dedicato alle start-up innovative.
L’attività, non si limita alla fase del contenzioso giudiziario, alla difesa nelle aule dei tribunali dei diritti violati in materia di diritto industriale e diritto di autore. La sua intensa operosità si dispiega anche nella consulenza specialistica per la negoziazione e stesura di accordi aventi ad oggetto privative industriali (contratti di licenza brevettuale e di know-how), accordi di collaborazione tecnologica e di segretezza, contratti di licenza e cessione di marchi, copyright, registrazioni per disegni e modelli, ed altri titoli di proprietà industriale. Insomma, una risposta e una tutela globali, a 360 gradi, e anche preventive, per la creatività e la capacità di innovare delle PMI italiane, che appunto, se tutelate e adeguatamente “difese” mediante il ricorso ai diritti di privativa industriale, possono meglio operare, contare, crescere e rappresentare quello che sono: e cioè, il principale assets del Sistema-Italia, un patrimonio da “assicurare” con adeguati investimenti, al pari dei beni materiali funzionali all’esercizio dell’impresa.
A queste esigenze, molteplici, articolate, specifiche, specialistiche, risponde “con scienza e coscienza” lo Studio Fittante, offrendo alla sua clientela la migliore esperienza, consulenza, prevenzione, tutela e difesa.
“Il diritto è storia vivente, deve avere la capacità di seguire i mutamenti, è una veste che intende ricoprire coerentemente un corpo sociale in crescita; guai a immobilizzare il diritto in un codice, che diventerà vecchio immediatamente dopo, mentre il corpo sociale proseguirà la sua corsa nella storia”. Le parole di Pietro Grasso, presidente emerito della Corte Costituzionale, restituiscono con scultorea sintesi il significato dell’intenso impegno di Aldo Fittante anche sul fronte accademico: ovvero nella fucina dove la norma vigente diviene oggetto di riflessione critica, contribuendo così alla sua evoluzione, alla sua articolazione e affinamento, alla sua capacità di seguire i mutamenti. Il professor Fittante, dal 2009 è titolare della Cattedra in “Diritto della Proprietà Industriale” all’Università degli Studi di Firenze; e dal 2011, sempre presso il medesimo ateneo, è ricercatore a contratto in tema di “Protezione legale del Made in Italy per il Design e il settore Moda”.
Sul piano istituzionale, Fittante può vantare la partecipazione alle più importanti Commissioni di Studio che, istituite dalle Autorità governative nazionali ed europee, hanno curato l’elaborazione nell’ordinamento europeo ed il recepimento in Italia della Direttiva 98/71/CE in materia di protezione giuridica dei disegni e modelli. In ambito europeo, ha avuto il privilegio di rappresentare l’Italia nelle audizioni svolte innanzi alle Commissione giuridica del Parlamento Europeo, in qualità di esperto in materia di diritto d’autore, diritto industriale e disciplina della concorrenza. Tra le sue opere scientifiche, particolare successo ha avuto il saggio “Tutela giuridica del marchio, dell’industrial design e del made in Italy, Lezioni di diritto della proprietà industriale” (Giuffrè Editore, 2017 e successive ristampe aggiornate): un atlante giuridico aggiornato della manifattura industriale, e una sorta un vademecum per tutti coloro che a vario titolo e ruolo, operano nel settore. La precedente edizione del manuale, pubblicata nel 2015, sempre da Giuffrè, ha avuto prestigiosi riconoscimenti, come il premio Segnalati Giubbe Rosse, di Regione Toscana e Toscana Cultura; la Medaglia Laurenziana, riconosciuta dal Consiglio dell’Accademia Internazionale Medicea, in occasione dell’edizione 2017 del Premio Lorenzo Il Magnifico. Ha poi l’attivo di oltre 50 pubblicazioni di cui 10 saggi sulla materia adottati da varie università come libri di testo.
Disegno industriale e marchio: beni immateriali in grado di fare la differenza sul mercato. Ma anche elementi posti costantemente, per così dire, “sotto minaccia”, messi di fronte alla concorrenza planetaria sempre più serrata, irrispettosa delle regole che vietano, nettamente e giustamente, l’imitazione, la contraffazione, la violazione del diritto di esclusiva. I numeri del fenomeno, snocciolati impietosamente nella ricerca del Censis per conto del Ministero dello Sviluppo economico, sono impressionanti: il mercato del falso in Italia vale 6,9 miliardi di euro, ed è in crescita del 4,4 per cento rispetto al 2012. Nel 2016 la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane hanno effettuato 14.768 sequestri, intercettando 26 milioni di articoli falsi. I prodotti maggiormente contraffatti: accessori per l’abbigliamento, capi di abbigliamento, calzature, orologi, occhiali, apparecchiature elettriche, giocattoli, apparecchiature informatiche, supporti audio e video, profumi e cosmetici.
Lo Studio Fittante, nei suoi 30 anni è stato sempre in prima fila nella tutela giuridica di questi beni strategici per l’economia italiana. In nome e per conto non solo delle aziende proprietarie e produttrici, ma anche, va sottolineato, del diritto del cittadino consumatore di poter distinguere senza possibilità di confusione, tra i prodotti e i servizi autentici, separati da quelli aventi un’altra origine. Per usare il linguaggio giurisprudenziale, l’attività dello Studio si è concentrata sui “disegni e modelli, sia bidimensionali che tridimensionali: ovvero sull’aspetto esternamente visibile di un prodotto, non dettato esclusivamente da una funzione tecnica, risultante dalle caratteristiche delle linee dei contorni, dei colori, della forma, della struttura superficiale”. E parallelamente, sulla tutela del marchio: “segno atto a distinguere i prodotto o servizi distribuiti da un’impresa da quelli di altre imprese”. Sui beni, insomma, cui va riconosciuto il diritto di esclusiva, per evitare che altri traggano indebitamente profitto dal credito conquistato dall’impresa, dagli impresari, dagli inventori, dai creatori.
Il sistema giuridico italiano, anche per le recenti riforme introdotte dalla legge, offre per fortuna un presidio della proprietà industriale molto efficace, sia dal punto di vista del diritto sostanziale, che sul piano processuale. Il Codice della Proprietà Industriale rappresenta, oggi, l’atteso testo unico in cui la materia industriale ha trovato un’organica e sistematica riorganizzazione, e alla cui elaborazione ha avuto l’onore di partecipare anche il professor Aldo Fittante. Il legislatore italiano, ha poi recentemente istituito i Tribunali delle Imprese, con giudici specializzati nelle problematiche afferenti alla tutela giudiziaria delle privative industriali, garantendo grande preparazione e notevole celerità di giudizio.
Tra i casi esemplari affrontati con successo dallo Studio Legale Fittante, quello che ha visto protagoniste le celebri poltrone “Ancella”, ideate dal designer Mauro Lovi e prodotte dall’azienda toscana Giovanetti insidiata dall’imitazione fraudolenta di altri operatori economici concorrenti. Il valore artistico di queste poltrone è stato dimostrato con successo fondato sul fatto che la linea Ancella è divenuta negli anni simbolo dell’azienda, ed è stata protagonista in numerose manifestazioni dedicate al design, con l’utilizzo in set cinematografici e programmi televisivi.
In sintesi: il Made in Italy è forse il più importante giacimento di ricchezza da cui può attingere il nostro Paese. Non a caso, per un recente studio di Kpgm, colosso delle consulenze aziendali, è il terzo brand più conosciuto nel mondo dopo la bibita Coca Cola e la carta di credito Visa. Un patrimonio che va però difeso e tutelato, dal preoccupante fenomeno della falsificazione, dall’invasione sugli scaffali di tutto il mondo di prodotti dozzinali che si fregiano impunemente del marchio Made in Italy, o anche che lo imitano in modo fraudolento, con l’espediente conosciuto come “Italian sounding”, come nel caso, per fare qualche pittoresco esempio, degli “Spagheroni” prodotti in Olanda, del “Caccio cavalo” brasiliano, la “Zottarella” prodotta in Germania, “Mortadelasiciliana” commercializzata in Spagna.
Anche sul fronte della tutela giuridica del marchio Made in Italy e in quello della consulenza alle aziende a 360° gradi, lo Studio è in prima linea. Forte di un bagaglio pluri-decennale di esperienza, di recente nominato anche “partner ufficiale de Il Sole 24Ore” si muove con sicurezza in un terreno caratterizzato da straordinaria complessità e dall’incertezza dovuta alla disorganicità tra norme nazionali e sovranazionali. A complicare il quadro, anche la divergenza di interessi tra le aziende legate al territorio di appartenenza, fautrici di una disciplina ferrea dell’utilizzo del marchio “Made in Italy” e dall’altra parte quelle che hanno fatto la scelta della delocalizzazione della produzione e che non vedono di buon occhio una disciplina eccessivamente rigorosa.
Il contributo che lo Studio Fittante è orgoglioso di offrire nei limiti delle sue competenze alla tutela del Made in Italy, assume dunque il significato di una battaglia di civiltà, considerato anche l’ambito di competenza dello Studio è andato negli anni focalizzandosi e affinandosi anche sulla tutela della proprietà intellettuale su internet. Un mondo nuovo e sterminato, che ha rivoluzionato la circolazione e la condivisione delle informazioni per i cittadini dell’era digitale, moltiplicando le opportunità di business per le aziende. E ponendo, però, inevitabilmente, nuove questioni sul piano dell’efficacia e cogenza normativa, in ambito italiano ed anche internazionale.
Una vita professionale, quella di Fittante, ricca di soddisfazione e di riconoscimenti e premi: in ultimo, non certo per importanza, quello di “Avvocato dell’anno” per il diritto d’autore. E poi, a Roma il premio “Aldo. F. Pessina”, e nella sua Calabria, il “Brigantino d’Oro” a Girifalco, edizione 2017.
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