
15 Set Addio Anita Baldi, grande anima del turismo italiano (e calabrese)
Indimenticabile presidente di A.I.G., storica (dal 1945) Associazione Italiana Alberghi per la Gioventù, a capo di una rete di oltre 110 Ostelli distribuiti nell’intero territorio nazionale, è stata di fatto una delle più importanti donne-manager del turismo italiano, di riconosciuta professionalità e indiscutibile carisma

Una grave perdita per il mondo del turismo italiano e quello della Calabria. Ci ha improvvisamente lasciati Anita Baldi, indimenticabile presidente di A.I.G., la storica (dal 1945) Associazione Italiana Alberghi per la Gioventù dove era entrata nel 1970 percorrendo tutte le tappe della carriera, fino a diventarne Segretario Nazionale nel 1992, e poi Presidente Nazionale nel 2011. A capo di una rete di oltre 110 Ostelli distribuiti nell’intero territorio nazionale, con oltre 1 milione di pernottamenti l’anno (al tempo, la più grande catena di accoglienza nazionale) è stata di fatto una delle più importanti donne-manager del turismo italiano, di riconosciuta professionalità e indiscutibile carisma.
Nata a Torino nel 1949, trasferitasi a Roma, Cavaliere e poi Commendatore della Repubblica Italiana, come si dice una “persona speciale”, vantava una grande esperienza amministrativa e di rappresentanza istituzionale. Componente del Comitato Direttivo del Centro Nazionale di Studi sul Turismo Giovanile istituito nel ‘95 ad Arezzo; della Commissione Sindacale Federalberghi per la stesura del Contratto Collettivo Nazionale del Turismo; dell’Assemblea del Forum del Terzo Settore; del Collegio dei Garanti del Forum Nazionale Giovani, aveva maturato un corposo curriculum fatto anche di rapporti e collaborazioni strette con Ministeri, Enti pubblici, Associazioni di categoria e sindacali, in particolare sui problemi del Turismo e dell’Organizzazione del lavoro, oltre a collaborazioni con la Federazione Internazionale degli Ostelli per la Gioventù nei Paesi membri dell’Unione Europea, gli uffici dell’U.E., dell’O.C.S.E. e dell’O.M.T. per lo sviluppo del Turismo giovanile.

Aveva preso parte a progetti internazionali della Federazione Internazionale degli Ostelli per la Gioventù e dalle Associazioni consorelle, sui temi della Pace e della Comprensione Internazionale. Organizzato e condotto educationals, workshops, seminari ed eventi per A.I.G. a livello italiano ed internazionale. Era stata direttore editoriale di “A.I.G. News”, il magazine dell’Associazione.
Per lei, i giovani e gli Ostelli della Gioventù erano più che un lavoro o un impegno professionale. Erano una passione, una vocazione, una missione. E una ragione di vita. Li considerava, giustamente, un pezzo importante della storia dell’intera Italia e di quella dei viaggiatori curiosi e solidali. Strutture ospitali, custodi di significato con solide radici e un grande ideale di sottofondo: quello dell’incontro, della relazione, della scoperta, della sorpresa. E poi, quella che può essere considerata come una “forma d’arte” dell’animo umano: il viaggiare consapevole, lo spostamento sospinto da apertura intellettuale e spirituale, da volontà di conoscenza.

“Aldo F. Pessina” fondatore di A.I.G,
Con Anita Baldi si è lavorato fianco a fianco per tanti anni, trascorsi veloci per la sempre, e davvero, totale sintonia, per la libertà concessa di progettare e agire in ogni buona direzione possibile, ogni volta rassicurati da puntuale e immancabile entusiasmo. I risultati non sono mancati, in Italia, all’estero, e anche nella nostra Calabria, soprattutto da quando qui è entrato in campo Filippo Capellupo dapprima in qualità di presidente regionale (e poi nazionale) dell’A.I.G., e prima di lui con l’arrivo di Carmelo Lentino in qualità di segretario nazionale: da allora, un vero e rapido exploit dell’Associazione e la nascita e l’avvio operativo di nuove strutture in tutta la regione (da un paio di Ostelli, ad una decina tra diretti e associati, da ultima a prima regione d’Italia; e con ciò, il via ad una miriade di iniziative culturali, formative, solidali).

Carmelo Lentino, Anita Baldi
Con la signora Baldi avevamo realizzato nel 2013 il libro-intervista “Turismo e gioventù. La scommessa” (Rubbettino editore, Prefazione Andrea Riccardi) per far rivivere passo dopo passo, emozione dopo emozione, ricordo dopo ricordo, l’itinerario storico degli Ostelli: un lungo e prezioso cammino, cominciato in Italia nel lontano 1945 su ispirazione di un “movimento” nato qualche decennio prima nella Germania del 1909 per consentire agli studenti meno abbienti di praticare il turismo culturale. Abbiamo ripercorso la storia italiana di A.I.G. che, contestualmente, è stata anche quella sua personale di donna e di professionista, di una formidabile esperienza costellata di successi e difficoltà, e di caparbietà, di valori che hanno animato e mosso avanti sulla base della “necessità” di rinnovare sempre e comunque la creatività e la speranza nel futuro. Di rispondere in modo partecipato e partecipativo alle esigenze dei giovani, delle famiglie, del turismo sociale e culturale. Di offrire sempre maggiori occasioni di incontro e di integrazione. Di combattere per annullare ogni tipo di confine. E, infine, di ricominciare a sognare, insieme, sogni buoni, giusti e condivisibili.

Grazie ad Anita Baldi, testimone e interprete di un’avventura, la rete degli Ostelli era cresciuta in Italia sino a rappresentare assai più che un’offerta di semplice ricettività e ospitalità: ma una dimensione dell’essere e dell’intendere il viaggio e la tolleranza che ha effettivamente costituito una concreta opportunità per tutto il Paese, per il comparto turistico e dell’accoglienza, con l’Ostello come una sorta di “casa allargata” in cui hanno potuto trovare spazio desideri, bisogni, passioni ed entusiasmo dei giovani (e dei “meno giovani”) del mondo, e dove si è sperato sia potuta passare la nuova umanità del futuro.
Un momento di grande orgoglio, speranza, slancio, è stato quando si è intensificata la collaborazione fra l’A.I.G. e il Dipartimento della Gioventù retto all’epoca da Giorgia Meloni, che si è poi coniugata nell’innovativo progetto ‘OstHello’ che ha visto coinvolti vari Ostelli di altrettante città italiane, con l’importante avvio dei Laboratori di Cinema (negli Ostelli di Firenze e Cagliari), Musica (Perugia e Bologna), Teatro (Napoli, Genova, Palermo), Arti visive (Matera), Giornalismo (Trieste).
Più che un ‘salto nel futuro’, una sorta di ‘ritorno alle origini’, sottolineava giustamente la Baldi: “perché gli Ostelli sono nati come centri culturali e di aggregazione giovanile. Ecco, allora, che il progetto di creare negli Ostelli, i Laboratori, di rendere gli Ostelli vere e proprie ‘residenze culturali’ in cui, oltre che alloggiare, riposare, incontrare, è anche possibile partecipare attivamente all’esperienza formativa, emozionante, consolante della Cultura e dell’Arte, è un’iniziativa straordinaria, lungimirante, un’opportunità unica al mondo, che portiamo avanti con la speranza che, a breve, possa coinvolgere l’intera degli Ostelli per la Gioventù, e da qui ai prossimi anni, creare negli Ostelli spazi fissi deputati, spazi teatrali ed espositivi, laboratoriali, in cui incrementare le attività, offerte sempre gratuitamente ai ragazzi, e seguendo tre principi: dare priorità alle strutture arricchite di spazi nuovi completamente attrezzati, con sale di incisione, sale doppiaggio, sale prova; offrire servizi formativi attraverso azioni didattiche; ampliare le opportunità per i ragazzi che soggiorneranno nell’Ostello. L’ambizione è stata di grande respiro, quasi una sfida: ricevere col tempo il ‘riconoscimento’ dal Consiglio d’Europa, di questi spazi come ‘Centri europei della Gioventù’, sul modello delle analoghe strutture di Strasburgo e Budapest.”

del progetto OstHello
Riconoscendo, poi, la necessità di una stretta collaborazione con le Scuole e gli Istituti di insegnamento, l’Associazione ha puntato all’attività dei Viaggi d’Istruzione e dei Soggiorni di Studio, con ‘base’ negli Ostelli: viaggi e soggiorni sempre costruiti e realizzati con occhio particolarmente attento alle esigenze dei gruppi scolastici, tanto per la logistica che la didattica. Ciò con azioni che hanno mirato a favorire l’educazione ambientale, l’eco-sostenibilità, col minimo impatto ambientale, ad informare ed educare i giovani al rispetto dell’ambiente e delle bio-diversità.
Altro impegno dell’A.I.G. è stato la costante presenza e affiancamento alle Federazioni e agli enti Sportivi, con lo scopo, stavolta, di perseguire un’amplificata diffusione dello sport tra i giovani, in particolar modo le discipline cosiddette ‘minori’, che necessitano di nuovi spazi e nuovi canali di diffusione.
Ci sono stati, da non dimenticare, altre significative iniziative di particolare qualità: come il Premio di Letteratura di Viaggio e Giornalismo “Il Viaggiautore”, dedicato al reportage, al documentario e in genere al racconto di viaggio quale ulteriore occasione di incontro, scambio, conoscenza, scoperta del territorio; quindi l”Hostel Art Festival”, nato per favorire la mobilità, l’incontro tra giovani artisti, che si sono esibiti nella rete degli Ostelli e nelle varie città italiane ed estere con Ostelli attivi e idonei, con spazi adeguati. Un grande, nuovo, dinamico circuito artistico nazionale, sempre ‘low-cost’, che si è organizzato mettendo a disposizione un “tesoro” in un momento di diseconomia e di conseguente stasi degli eventi di spettacolo e delle iniziative culturali.

all’Ostello di Sferracavallo
“L’avventura degli Ostelli – teneva a sottolineare Anita Baldi – non può comunque mai fermarsi, e non si può esaurire qui: è, infatti, un libro dalle pagine sempre aperte, sempre affamato di storie belle e di avventure a lieto fine. Gli Ostelli italiani sono una realtà in piena evoluzione. E l’A.I.G. con le sue strutture sempre più vere e proprie ‘residenze culturali’ non è più solo una sigla, un istituto, un ente; ma un’idea: il ponte tra giovane e giovane, giovane e natura, famiglia e famiglia. A.I.G. è diventata orgogliosamente una certezza, ma in sintonia con la sua storia è sempre rimasta testimone di una concreta speranza: che nessuno può fermare la naturale comunità di chi ama la vita, il prossimo, di chi continua a sognare a occhi aperti e vuole rimanere ottimista. Dunque, zaino in spalla! O il più moderno ‘trolley’ alla mano! La via è sempre aperta, e la grande famiglia di A.I.G., la grande Italia degli Ostelli, attende i giovani e i meno giovani con un sacco di opportunità e di sorprese”.
Parliamo di tutto ciò, purtroppo, al passato, dato che la signora Baldi non c’è più. E dopo – e sono gli ultimi anni – che anche l’A.I.G. è andata mestamente via, condannata a chiudere per sempre per via della pandemia da Covid, della crisi conseguente, ma soprattutto per il totale abbandono da parte delle Istituzioni, che forse avrebbero potuto facilmente “salvare” la storica Associazione con oltre 50.000 soci, Ente Morale, Assistenziale, di Promozione sociale senza finalità di lucro, dei cui Organi Centrali hanno fanno parte, quali membri di diritto, i rappresentanti del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e del Ministero delle Attività Produttive, designati dalle rispettive Amministrazioni.
A.I.G. è stata membro ed unico rappresentante per l’Italia della Federazione Internazionale degli Ostelli per la Gioventù (I.Y.H.F., International Youth Hostel Federation), massimo organismo mondiale competente per la ricettività dei giovani, con status consultivo presso l’UNESCO, in cui confluiscono 59 Associazioni Nazionali, 31 Organizzazioni associate o accreditate: complessivamente quindi 90 Enti presenti in ogni parte del mondo, ciascuno di essi competente per il funzionamento degli Ostelli territorialmente dipendenti (oltre 5.000 nel mondo, con circa 35 milioni di pernottamenti) e per le connesse attività sociali e culturali.

fondatore di A.I.G.
Un ente baluardo culturale, insomma, che era stato ideato e voluto da Aldo Franco Pessina (Milano 1907 – 1984) una figura leggendaria: insegnante, pedagogo, fisico, romanziere, commediografo, sportivo, viaggiatore, giornalista direttore di “Nomadi” la magnifica rivista (o l’house organ, come si dice oggi) prezioso strumento di informazione e dibattito tra il 1950 e il 1970, che di A.I.G. e degli Ostelli fece la sua nuova casa, il suo autentico credo, riversandovi tutta la propria passione, la propria intelligenza, la propria sensibilità, la propria determinazione. Non pensando mai di costituire una semplice organizzazione associativa, lucrativa. Ma sempre e solo una grande associazione culturale, ideale, in cui dare corpo ad un sogno: “Un’iniziativa a vantaggio degli altri, che fosse quasi una leggenda…”.
La “via degli Ostelli” di Pessina, era come una “via” ideale, in cui questi semplici centri di ospitalità sono effettivamente via via divenuti ciò che desiderava divenissero: e cioè, veri centri d’incontro “che hanno perso la caratteristica passiva del ‘rifugio’ per assumere quella attiva di ‘servizio’ (…); pur sempre meta per quelle evasioni che portano alla ripresa ed al mantenimento dei rapporti con la natura, sono ancor più meta per stabilire quei rapporti tra uomo e uomo, che disparità di evoluzione delle singole nazioni, fittizie barriere di confini, sommovimenti sociali, calamità di guerre hanno minato e, di volta in volta, impedito”.



Gli Ostelli come opera morale, come essenziale iniziativa di beneficenza, dunque, ma non solo: “Sono un servizio che una comunità civile deve dare ai propri giovani e anche ai giovani delle altre comunità nazionali, perché da esso ricavino quegli orientamenti che li rendano capaci di comportarsi da individui civili, cioè di creare una comunità civile, sì appunto. Non a caso, si assiste nel mondo al fatto che gli Ostelli per la Gioventù sono più diffusi là dove più elevato è il livello civico della popolazione, cosa che conduce a concludere che non vi sono che due possibilità. O essi sono l’espressione naturale e logica di una comunità che ha già raggiunto un dato livello civico; o, viceversa, tale livello civico è una dimostrazione della validità anche (si noti, ho scritto ‘anche’) degli Ostelli, per elevare il livello civile di una popolazione”.
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