A Mandatoriccio (Cs) le favolose pipe di radica, tra tradizione e artigianato artistico

La famiglia Carlino è custode di una specializzata attività che dal taglio del ‘ciocco’ di erica arborea, conduce a raffinati prodotti di altissima qualità per appassionati fumatori

Carlo Carlino nella scelta
delle migliori “placche”

di Franco Emilio Carlino

Sulla scia di antiche tecniche di lavorazione, tra le più importanti espressioni artigianali di Mandatoriccio, rinomato borgo della Sila Greca, c’è quella che dal taglio del ‘ciocco’ accompagna alla creazione di raffinate pipe di radica, ennesima espressione della vivacità in vari settori dell’economia che nei secoli ha contraddistinto il paese.

Poco meno di tremila abitanti, collocato su un dolce pianoro tra le chine montuose della Sila, a 565 m s.l.m., Mandatoriccio origina con la costruzione dell’omonimo casale e del castello feudale, intorno al 1634, grazie a Teodoro Dionigi Mandatoriccio, appartenente alla blasonata famiglia rossanese.

In territorio della Sibaritide, tra i torrenti Arso e Acquaniti, nella parte del Basso Ionio Cosentino, fra Rossano e Cariati, è a metà strada tra Sibari e Crotone, città simbolo della civiltà magnogreca, con la sua radice agro-pastorale. Nella successione feudale, i Mandatoriccio furono sostituiti dai Sambiase.

Il passaggio avvenne in momento molto difficile per la storia del territorio, ma nonostante ciò, nel borgo si registrarono tangibili effetti positivi nei più vari settori produttivi: agricoltura, allevamento e artigianato con la produzione di doghe per la costruzione delle botti e dei barili e la realizzazione dei basti, le selle per le bestie da soma.

Vito Carlino nella fase di selezione
e sgrossatura dell’erica arborea

Attività, peraltro, rimaste in piedi fino alla fine dell’Ottocento, insieme ad altre come la tessitura, il ricamo, la lavorazione della lana, dell’argilla, della calce e del legno, restate attive sin agli inizi del secolo passato e che hanno caratterizzato la comunità mandatoriccese, oggi più ampiamente orientata, vista la bellezza della sua costa, verso un più confacente sviluppo economico trainato dal settore turistico alberghiero.

La peculiarità che da oltre un secolo caratterizza l’artigianato mandatoriccese, rimane comunque la lavorazione dell’erica arborea, dalla quale si ricavano straordinarie pipe dopo una serie di operazioni che esigono molta attenzione e che rivelano tanta creatività.

Questa tradizionale e preziosa attività artigianale, di considerevole valore artistico, dall’inizio del Novecento, grazie alla famiglia Carlino si è trasmessa da padre in figlio e da zio a nipote, mantenendo immutate voglia e fiducia nel diffondere il grande artigianato della pipa di pregio, in cui gusto e raffinatezza per il manufatto vengono riassunti, trasformati e sublimati in arte e tradizione, che col tempo diventa cultura e memoria.

I ciocchi di radica vengono innaffiati per mantenerli umidi e pronti al taglio evitando possibili spaccature

Dopo ben quattro generazioni del tradizionale marchio “Carlino”, la nuova azienda si propone ora con il marchio di “Calabria Pipe” di Carlo Carlino: impresa artigianale in cui le buone idee continuano a circolare e a consolidare un patrimonio storico-culturale di cui il paese va fiero e vuole giustamente tramandarne titolarità e identità.

L’abbondanza di materiale presente nei boschi tutt’intorno, si unisce alla bravura dei “segantini” e degli esperti abbozzatori capaci di modellare il ‘ciocco’. Sebbene vengano rispettate le tecniche di lavorazione del passato, non si rimane indietro, e si procede col rinnovarsi al seguito delle nuove tecnologie che permettono di produrre una più vasta gamma di pipe classiche. Il mercato chiede prodotti sempre più originali, e la Carlino va praticamente in tutto il mondo riscontrando particolare interesse nei Paesi emergenti, ma anche nella rinnovata attenzione dei Paesi stranieri clienti abituali e affezionati.

Dalla radica di Erica arborea, arbusto sempreverde tipico della macchia mediterranea, dalla cui radice si ottiene il ‘ciocco’, con scrupolosa accuratezza e altrettanta fantasia, prendono forma capolavori unici, di grande pregio, ricercati ed eleganti pezzi di artigianato locale nati per appagare il buon gusto di numerosi appassionati della pipa e le esigenze di un esigente pubblico orientato alla raffinatezza, che apprezza la preziosità delle venature e i tagli particolari presenti solo nelle pipe di radica, ben distinguibili dalle altre.

Le pipe prodotte a Mandatoriccio, per i loro requisiti funzionali ed estetici, si apprezzano da sempre, e da tempo sono presenti nelle rivendite qualificate più importanti del mondo, dove vengono giustamente presentate per quello che sono: manufatti di classe, ricercate da un’estesa platea di fumatori che le apprezzano per le loro eccezionali peculiarità frutto di un ricercato processo di lavorazione.

E’ una storia di passione, di applicazione, di ricerca, di pazienza, questa delle favolose pipe di Mandatoriccio, dove si è riusciti a portare avanti senza interruzioni una lavorazione originale su una lunga sequenza di fasi che richiedono esperienza e manualità. Il taglio del ciocco, per cominciare.

Poi la bollitura. L’essiccazione. La stagionatura. E per concludere, vari interventi per conferire alle pipe le migliori caratteristiche qualitative con le lavorazioni di finitura come la tornitura, la preparazione del fornello, la stuccatura se necessaria per le pipe di bassa qualità, la verniciatura, la lucidatura, la ceratura.

Alla fine, ciascun pezzo di ciocco di radice, come per magia, diventa una vera opera d’arte le cui componenti principali sono le stesse di un bel quadro o di una bella scultura: armonia, estetica, eleganza, suggestione, poesia. Cui naturalmente va aggiunta la funzionalità.

All rights reserved (Riproduzione vietata) – Foto Archivio “Calabria Pipe” di Carlo Carlino